Ostentiamo
ed esaltiamo la pace in mezzo alle guerre
Londra
XXX olimpiadi del 2012
Londra in stato di Guerra
Si
sono aperti i giochi delle olimpiadi, più o meno 200 paesi
partecipano in segno di pace e concordia dei tra i popoli.
Tanti
giovani animati dalla fraterna e gaia speranza di poter continuare a
vivere così, volendosi bene.
Quanti
invece, nello stesso momento, languiscono nei ghetti, nelle carceri,
o muoiono falciati dalle barbariche violenze di guerre fratricide.
Si
sta perpetrando un'ennesimo genocidio, in Siria, e così come ci sono
decine di guerre e sopprusi di ogni genere nel mondo. Che senso hanno
questi giochi..!? Che dovrebbero avere come finalità quello di
affratellare i popoli di tutto il momdo..!?
L'ennesimo
atto di ipocrisia, di avere paura di andare contro corrente, contro
un sistema che giustifica tutto, in nome della tanto decantata
civiltà del benessere e della democrazia divenuta da parecchio tempo licenziosa, pronta con le
più grandi contraddizioni a macchiarsi di infamie.
Eugenio in
una circostanza analoga, si espresse, di come le grandi potenze
spesso cadano in contraddizione, strumentalizzando le circostanze
attraverso gli uomini.
Tutti
siamo impotenti...!? No...!! No...!! No...!! La mia famiglia
ed io, NON VEDREMO LE OLIMPIADI...!! Facciamolo in molti, così
si renderanno conto dell'enorme calo dell' AUDIENCE, e di come
pacificamente il popolo, quello amante degli alti valori di Giustizia
– Pace-Amore, si ritrova unito in forza e corenza...!!
Londra XXX olimpiadi del 2012
“Apollo
Soyuz” :
Nello
spazio si stringono le mani, sulla Terra si danno i pugni sugli
occhi.
Se
gli uomini potessero esprimere quello che realmente sentono nel
profondo dei loro cuori, non sarebbero soltanto gli astronauti ad
abbracciarsi e a stringersi le mani,con reale e fraterna benevolenza,
ma tutti.
Quando
gli astronauti rientreranno sulla Terra, sarà difficile riconciliare
la vita, perchè non potranno esprimere gli istinti della propria
libertà e dell'amore fraterno.
Allora
saranno costretti a chiudere i pugni e a lanciarseli negli occhi
questi terrestri…
Eugenio
Siragusa
Nicolosi
, Febbraio 1987
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