Certamente, guardando con attenzione come recita il titolo che abbiamo voluto dare a questa ennesima nota, che mette in risalto la gravità in cui versa il nostro pianeta, potrebbe accadere.
Cambiano gli scenari ma non i pretesti, su quanto accadde proprio in ricordo di queste date, e per fine anno, un anno trascorso e che ha dato l'inizio ad un cambiamento epocale. Di un'epoca veramente determinante per la storia dell'umanità...di flussi e riflussi...
Tratto
dal libro FORBIDDEN HISTORIES:
Quello
che non devi sapere, quello che nessuno racconta
Di
ROBERTO LA PAGLIA
Edizioni
Cerchio della Luna
La mia testimonianza all'attentato
terroristico in USA dell'11 settembre 2011(*)
PEARL
HARBOR: UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
A
volte una tragedia può cambiare i destini del mondo e le vittime
ignare diventano pedine di un gioco crudele e misterioso, nel quale
il potere, denaro e ambizione non rispettano le regole... le fanno!
La
tragedia delle Torri Gemelle(*) è stata spesso paragonata,
almeno per quanto riguarda l'elemento sorpresa e rapidità, a quella
della base navale di Pearl Harbor, attaccata dai giapponesi il 7
Dicembre del 1941, con gli effetti disastrosi che tutti
conosciamo.
In
realtà questo non è il solo elemento di comparazione tra i due
sciagurati eventi, esiste infatti un comune sospetto riguardo alla
vera responsabilità. Se per l'attentato di New York i tempi non sono
ancora maturi al fine di redigere con dovizia di particolari, e ampia
documentazione, una teoria che metta in evidenza elementi
assimilabili ad una strategia di complotto, lo stesso non si può
affermare per i fatti di Pearl Harbor, e non si è molto lontani
dalla verità affermando che l'attacco e le numerose perdite potevano
benissimo essere evitati.
Forse
molti si stupiranno leggendo questa affermazione, alcuni grideranno
ancora una volta al complotto e invocheranno la fantasia di menti
distorte che amano vedere cospirazioni gratuite; in realtà ciò che
riporteremo è molto più di questo e lo stupore più grande è
pensare che tutto poteva essere evitato meno che la ragione di stato,
verso la quale tutto è sacrificabile.
Una
guerra non è mai l'ultima decisione presa dopo aver vagliato tutte
le alternative e dopo aver battuto tutte le strade per salvaguardare
inutili distruzioni e perdite di vite umane; una guerra è quasi
sempre il prodotto dell'incontro di due fattori: la ragione di Stato
e l'interesse privato. Un tempo si lottava per gli ideali, per
espandere i regni e migliorare la vita dei propri sudditi, si
combatteva contro la tirannia, ma con il tempo gli ideali hanno
ceduto il posto ai ciechi ragionamenti di potere e i grandi regnanti
si sono trasformati in immagini pubbliche di altri uomini, con altri
interessi, con enormi capitali e sempre nascosti nell'ombra.
La
guerra è diventata un gioco virtuale, nel quale si studiano profili,
interessi e possibilità di futuri arricchimenti; un gioco che se
prepara con grande anticipo e che quando rivela la sua tragica
potenzialità viene sempre mascherato come un atto dovuto.
Questo
accade in questi ultimi anni; un avvenimento catastrofico determina
una presa di posizione dura, ma in realtà era stato tutto già
predisposto e l'avvenimento non era altro che l'ultima mossa del
tragico gioco virtuale.
Questo
accade oggi e questo accadde a Pearl Harbor, un gioco tragico del
quale è possibile intravedere le varie pedine esaminando i seguenti
avvenimenti:
- 1940: Franklin Delano Roosevelt, ordinò alla flotta militare del pacifico di recarsi a Pearl Harbor. L'Ammiraglio Richardson, che si opponeva, venne destituito.
- 7 ottobre 1940: L'analista della Marina, Mc Collum, scrisse un “Memorandum” in 118 punti su come obbligare il Giappone ad entrare in guerra contro gli Stati Uniti. Roosevelt li attuò tutti.
- Dicembre 1940: Il Navy Group Op-20-G della Marina americana, NSA, decodificò il codice segreto giapponese JN-25B, col quale venne trasmesso il piano di attacco Pearl Harbor. I messaggi, decodificati nei 3 mesi precedenti, furono 26.581.
- 3 giugno 1941: Il giorno dopo l'invasione nazista dell'Unione Sovietica, il consigliere Harold Ickes scrisse a Roosevelt: “Da un embargo di petrolio al Giappone, si potrebbe creare una situazione in cui sarebbe facile entrare in guerra in modo efficace. Se fossimo indirettamente costretti a farlo, eviteremmo le critiche per essere entrati in guerra come alleati della Russia comunista”!
- 25 luglio 1941: Roosevelt congela i conti bancari giapponesi negli Stati Uniti e blocca le forniture di petrolio.
- 14 agosto 1941: Alla Conferenza atlantica, Churchill notò il “profondo, incredibile e intenso desiderio di Roosevelt di entrare in guerra”.
- 10 agosto 1941: il più grande agente segreto britannico, Dusko Popov, nome in codice “Tricycle”, comunicò all'FBI che era stato pianificato un attacco a Pearl Harbor, e che questo sarebbe avvenuto entro breve tempo.
- Ottobre 1941: La più grande spia sovietica della storia, Richard Sorge, informò il Cremlino che Pearl Harbor sarebbe stata attaccata entro 60 giorni, e la notizia fu trasmessa a Washington.
- 13 novembre 1941: L'ambasciatore tedesco in USA, Dr. Thomsen, un anti-nazista, informò gli USA che Pearl Harbor sarebbe stata attaccata.
Tutti
sapevano dell'imminente attacco, tutti tranne gli uomini di Pearl
Harbor, loro non dovevano sapere, erano destinati ad essere le ignare
vittime di un sacrificio che avrebbe portato grande onore alla
nazione americana, che avrebbe scolpito nella storia il suo ruolo di
“salvatrice” e avrebbe portato molti profitti nelle tasche dei
giocatori.
Franklin
Delano Roosevelt aveva bisogno di una guerra, aveva bisogno di
distogliere l'attenzione da una economia ormai stagnante, voleva
fermare Hitler e doveva tenere le redini di troppi interessi
economici; di contro gli americani non avevano alcuna voglia di
imbarcarsi in un conflitto, preferivano osservare e attendere. Quale
è la migliore tattica per convincere l'opinione pubblica della
necessità di una guerra e, soprattutto, per coinvolgerla
completamente nel conflitto? Si tratta di un semplice trucco e
neanche tanto moderno, visto che anticamente è stato usato con una
frequenza impressionante, soprattutto durante l'Impero Romano: basta
dare all'opinione pubblica un nemico da combattere, un nemico che sia
feroce, pericoloso e che metta in discussione il privato di ogni
cittadino; non è importante che questo nemico esista o meno, se non
esiste basta semplicemente crearlo!
Roosevelt
violò la neutralità col Patto Lend-Lease, ordinò l'affondamento di
diverse navi tedesche nell'Atlantico, ma Hitler rifiutava
ostinatamente ogni provocazione; l'occasione arrivò comunque e venne
creata dall'adesione del Giappone al Patto Tripartito con l'Italia e
la Germania, nel quale i tre paesi promettevano ognuno la mutua
difesa l'un l'altro. Se Hitler non avesse mai dichiarato guerra agli
Stati Uniti nonostante la provocazione, il modo per portare il
Giappone a farlo era facilmente raggiungibile.
Il
primo passo fu l'embargo del petrolio e dell'acciaio, usando come
motivazione le guerre giapponesi nel continente asiatico. Ciò
costrinse i giapponesi a considerare la conquista delle regioni
dell'Indonesia ricche di petrolio e minerali. Con le potenze europee
sfinite militarmente dalla guerra in Europa, gli Stati Uniti erano
l'unica potenza nel Pacifico in grado di fermare il Giappone
dall'invadere le Indie orientali olandesi, e, spostando la flotta del
Pacifico da San Diego a Pearl Harbor, nelle Hawaii, Roosevelt fece
diventare quella flotta il primo passo obbligatorio di un attacco
preventivo di ogni piano giapponese per estendere l'impero alla “area
delle risorse meridionali”.
Roosevelt
mise in scacco il Giappone come Crasso aveva messo completamente in
scacco Spartaco. Il Giappone aveva bisogno di petrolio. Doveva
invadere l'Indonesia per prenderlo, e per fare ciò doveva prima
eliminare la minaccia della flotta americana a Pearl Harbor. Non
avevano realmente nessuna altra scelta.
Per
infuriare il più possibile il popolo americano Roosevelt aveva
bisogno che il primo attacco aperto giapponese fosse il più
sanguinoso possibile, sembrando altrettanto furtivo di quello contro
la Russia. Da quel momento fino all'attacco stesso a Pearl Harbor,
Roosevelt e i suoi comandanti fecero in modo da essere sicuri che i
comandanti alle Hawaii, il generale Short e l'ammiraglio Kimmel,
fossero tenuti all'oscuro il più possibile sulla posizione della
flotta giapponese e sulle sue intenzioni, e in seguito li fecero
diventare dei capri espiatori. (Il Congresso ha recentemente
discolpato Short e Kimmel, riabilitandoli postumi nei loro precedenti
ranghi).
Ma,
come l'esercito aveva concluso a suo tempo, e come confermato in
seguito dai documenti declassificati, Washington D.C. sapeva che
l'attacco era imminente, sapeva esattamente dove si trovava la flotta
giapponese e dove era diretta.
Il
29 novembre, il Segretario di Stato Hull mostrò al giornalista della
United Press, Joe Leib, un messaggio con l'ora ed il luogo
dell'attacco, e il New York Times nello speciale Pearl Harbor
dell'edizione del 12/8/41, a pagina 13, riportava che l'ora e il
luogo dell'attacco erano noti in anticipo!
La
pretesa, più volte ripetuta, che la flotta giapponese manteneva il
silenzio radio mentre si dirigeva verso le Hawaii era una bugia. Tra
altre intercettazioni ancora contenute negli archivi della N.S.A. Vi
è il messaggio DECODIFICATO inviato dalla nave rifornimento
giapponese Shirya che dice “procediamo
alla posizione verso 30.00N, 154.20. Pensiamo di essere sul posto il
3 dicembre”.
Forse
la storia andrebbe riscritta, forse molti errori coperti dal segreto
dovrebbero essere resi pubblici per evitarne altri ancora più
disastrosi, ma più di tutto e sopra ogni cosa, forse dovremmo avere
tutti il coraggio di pensare che denaro, potere e fama non sono il
futuro del mondo ma soltanto la via più facile per abbreviarne la
durata!
ROOSEVELT SAPEVA DELL'IMMINENTE ATTACCO GIAPPONESE A PEARL HARBOR
Oggi con gli attuali tempi...
Medioriente verso la III mondiale?
Attacco alla Siria: 8 mila truppe Usa vicino a coste Siriane su portaerei Eisenhower
http://actualidad.rt.com/economia/view/80536-china-india-se-muestran-dientes-mar-rico-gas-petroleo
Cina e India e risorse naturali...Presenza attiva Usa.
Cina e India e risorse naturali...Presenza attiva Usa.
Ai
governanti della Terra
"Non medicate gli effetti. Dovete curare le cause".
Non
riuscirete a risolvere nulla se non vi dedicate seriamente e
responsabilmente ad eliminare
le cause che
alimentano sempre più la disarmonia nella reale legge della vostra
vita.Non
uscirete dal caos galoppante se dedicate le vostre attenzioni agli
effetti. Occorre evitare le cause deleterie
che producono distonie nel sistema alimentando il
disordine, l'ingiustizia, il disamore
e quant'altro produce dinamismo ipercritico,
ipercaotico.
Occorrono sagge leggi e rispetto assoluto ed incondizionato di tutto ciò che, positivisticamente, elabora gli elementi per una sana e robusta esistenza dell'uomo.Occorre evitare lo spreco inutile delle risorse naturali, coordinandole bene e con direttrici utili in tutte le direzioni del vostro pianeta.Occorre onestà, saggezza e l'applicazione totale dell'intelligenza nelle strutturazioni utili della scienza positiva e costruttiva.Occorre stimolare al massimo la fraterna concordia e alimentare, anche con severità, le buone abitudini di una società aristocraticamente spirituale oltre che politicamente corretta e pacifica.Occorre, come abbiamo più volte detto, mettere le cose al loro giusto posto, rivolgendo massima e scrupolosa cura alle forze che si predispongono alla degenerazione.Bisogna fare presto se, veramente, volete evitare una irreparabile catastrofe sul vostro pianeta. Noi possiamo seriamente e fraternamente aiutarvi se solo vi predisponete a chiedercelo con amore e con spirito di fratellanza universale.
Occorrono sagge leggi e rispetto assoluto ed incondizionato di tutto ciò che, positivisticamente, elabora gli elementi per una sana e robusta esistenza dell'uomo.Occorre evitare lo spreco inutile delle risorse naturali, coordinandole bene e con direttrici utili in tutte le direzioni del vostro pianeta.Occorre onestà, saggezza e l'applicazione totale dell'intelligenza nelle strutturazioni utili della scienza positiva e costruttiva.Occorre stimolare al massimo la fraterna concordia e alimentare, anche con severità, le buone abitudini di una società aristocraticamente spirituale oltre che politicamente corretta e pacifica.Occorre, come abbiamo più volte detto, mettere le cose al loro giusto posto, rivolgendo massima e scrupolosa cura alle forze che si predispongono alla degenerazione.Bisogna fare presto se, veramente, volete evitare una irreparabile catastrofe sul vostro pianeta. Noi possiamo seriamente e fraternamente aiutarvi se solo vi predisponete a chiedercelo con amore e con spirito di fratellanza universale.
Dal
Cielo alla Terra
Adoniesis
Valverde, 14 luglio 1974
Valverde, 14 luglio 1974
ORA,
SARANNO I FUTURI EVENTI, QUEGLI EVENTI CHE NESSUNA RAGIONE UMANA
POTRA' MAI SMENTIRE, AD AFFERMARVI QUANTO IO EBBI SINCERAMENTE A
DIRVI PER AMORE DELLA VERITA' E PER SANTA UBBIDIENZA.
(Eugenio
Siragusa)
Leggete titolo della notizia e sopratutto il messaggio con la sua data, da parte di HOARA, ricevuto da Eugenio....SCONVOLGENTE...14 anni più tardi allo stesso giorno si produrrà l'attacco DELL'11 SETTEMBRE alle Torri Gemelle...
Nient'altro da aggiungere...!!
MESSAGGIO
IN RELAZIONE ALL’ ARTICOLO RIPORTATO DAL GIORNALE: “LA SICILIA”
DEL 10/9/1987:
“LA
NATO AVVERTE: ATTENTI AL TERRORISMO NUCLEARE”.
HOARA
DALLA CRISTALL BELL, COMUNICA:
TRAMITE
IL NOSTRO EMISSARIO VI AVEVAMO ANTICIPATO IL POTENZIALE PROGETTO DI
UN GRUPPO DI TERRORISTI INTERNAZIONALI MIRANTI A METTERE IN ATTO
INTERVENTI DISSUASIVI CON ORDIGNI NUCLEARI MANEGGEVOLI E FACILI DA
TRASPORTARE. QUESTI ORDIGNI SONO ATTUALMENTE COMMERCIABILI COME TUTTE
LE ARMI DI DISTRUZIONE, DI GUERRA E DI MORTE.
È
VERO, CERTO E VERISSIMO CHE NON OCCORRE RUBARE QUESTE ARMI ATOMICHE.
CI SONO GIÀ SULLA TERRA OFFICINE ATTIVE CAPACI DI PRODURRE MINI
BOMBE ATOMICHE DA OFFRIRE A CHIUNQUE È DISPOSTO A COMPERARLE.
È
CONSIGLIABILE PROVVEDERE AFFINCHE' IL COMMERCIO DELLE ARMI VENGA
TENUTO SOTTO RESPONSABILE CONTROLLO.
UNA
MINI BOMBA ATOMICA PIAZZATA IN UNA CENTRALE NUCLEARE POTREBBE ESSERE
UNA MOSSA PREVISTA DAL TERRORISMO.
HOARA DALLA CRISTAL BELL
SALUTA
EUGENIO SIRAGUSA
11 SETTEMBRE, 1987
Dal
cielo alla terra
Sappiate
che siamo noi gli artefici di tutti i prodigi che voi
terrestri avete messo sul piano religioso.
Siamo
noi gli angeli di
ieri,
i messaggeri che viaggiavano sui carri di fuoco o scudi ardenti.
Siamo
noi gli
extraterrestri di oggi
che ci stiamo adoperando per
salvare il salvabile
sul vostro pianeta in seria crisi
per colpa della vostra incosciente e distruttiva operosità.
La
vostra progressiva ed inarrestabile degenerazione fisica e psichica
ha già innescato quanto vi avevamo annunciato:
l'Harbar, la
peste di neuroni del cervello.
Le
conseguenze di quest'altro morbo si fanno già sentire attraverso le
notizie aberranti di tutti i giorni di questo vostro tempo.
Ancora
è solo l'inizio di un dramma impensabile, inimmaginabile e carico di
guai irreversibili, seminatori di morte di distruzione.
Siamo
noi che vi diciamo quanto l'aquila dorata, figlia del sole, pensa e
scrive.
Dal
cielo alla terra
Nicolosi, 4 Settembre
1990.
Ore 14:30
Eugenio
Siragusa
Abbraccio tutti
Filippo Bongiovanni
ULTIMA ORA:
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Auto attacco nucleare Usa per Natale
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