http://www.eugeniosiragusa.it/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=5&id=78&Itemid=223
OMAGGIO A EUGENIO:25 Marzo 1952--25 Marzo 2012
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OMAGGIO A EUGENIO,25 Marzo 1952--25 Marzo 2012
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EUGENIO SIRAGUSA NOI E IL PADRE NOSTRO: IL SOLE 25 Marzo 2013
OMAGGIO A EUGENIO:25 Marzo 1952--25 Marzo 2012
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OMAGGIO A EUGENIO,25 Marzo 1952--25 Marzo 2012
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EUGENIO SIRAGUSA NOI E IL PADRE NOSTRO: IL SOLE 25 Marzo 2013
-Avevamo sentito parlare di Eugenio Siragusa. I giornali tutto il mondo avevano pubblicato la sua esperienza, ed era una novità per tutti, ma per noi era la risposta alla nostra certezza, perché interiormente”sapevamo” che quello che aveva vissuto quest’uomo era realtà.
Non solo credevamo nell’esistenza di Esseri di altri mondi, ma anche noi avevamo avuto personali esperienze con queste meravigliose Creature e le nostre ricerche interiori ci spingevano ad uscire dal buio dell’ignoranza.
Lo abbiamo trovato, lo abbiamo guardato: i suoi occhi hanno cercato i nostri, i nostri occhi hanno cercato i suoi. Nel suo sguardo profondo e antico, colmo d’un infinita dolcezza brillava la Luce della Saggezza eterna, della Conoscenza-Una, della Verità Universale che ogni uomo va cercando ininterrottamente attraverso le molteplici vie del sapere umano.
Ma in colui che ci stava davanti non vi era il sapere umano,o se vi era, esso era sublimato; vi era invece, tangibile come una luminosa presenza astrale, il Sapere di uno spirito divino vivente nell’eternità…
Il 25 Marzo 1952 all' alba del suo 33° compleanno Eugenio Siragusa vive un esperienza che sconvolge per sempre la sua esistenza. Egli così racconta:
"Mi trovavo lungo la passeggiata nei pressi della statua della libertà in piazza dei martiri a Catania e attendevo l' autobus che doveva portarmi in ufficio. All' improvviso alzando gli occhi al cielo vidi un globo luminescente di colore azzurro, verde smeraldo e altri colori come l' arcobaleno. Il globo luminescente e aveva un movimento a sistole e diastole, come se respirasse e dentro vi era un oggetto a forma di cappello da prete. Ebbi paura, pensai a una bomba nucleare, mi rannicchiai dietro a un pilastro di pietra lavica. Volevo scappare ma non riuscivo a muovermi, sembravo paralizzato. Istantaneamente nella parte posteriore dell' oggetto dentro al globo luminescente partì un raggio di luce fluttuante a forma di chiodo rovesciato che mi investì e compenetrò. Poi fece un altro movimento a sistole e diastole si proiettò all' orizzonte in un attimo e sparì. Mi sentii felice, ebbi la sensazione profonda di essere stato completamente ridimensionato nella mia personalità. Non mi sentivo più quello che ero prima...!!"
"Mi trovavo lungo la passeggiata nei pressi della statua della libertà in piazza dei martiri a Catania e attendevo l' autobus che doveva portarmi in ufficio. All' improvviso alzando gli occhi al cielo vidi un globo luminescente di colore azzurro, verde smeraldo e altri colori come l' arcobaleno. Il globo luminescente e aveva un movimento a sistole e diastole, come se respirasse e dentro vi era un oggetto a forma di cappello da prete. Ebbi paura, pensai a una bomba nucleare, mi rannicchiai dietro a un pilastro di pietra lavica. Volevo scappare ma non riuscivo a muovermi, sembravo paralizzato. Istantaneamente nella parte posteriore dell' oggetto dentro al globo luminescente partì un raggio di luce fluttuante a forma di chiodo rovesciato che mi investì e compenetrò. Poi fece un altro movimento a sistole e diastole si proiettò all' orizzonte in un attimo e sparì. Mi sentii felice, ebbi la sensazione profonda di essere stato completamente ridimensionato nella mia personalità. Non mi sentivo più quello che ero prima...!!"
-Chi e cosa aveva compenetrato Eugenio Siragusa e soprattutto cosa si stava concretizzando.? E’ stato seguito fin da bambino da " DALL’IMPONDERABILE DIVINO"…che testimonieremo al momento opportuno…
-Leggiamo:
"Isje (Ida) Johanna Peerdeman nacque il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda.
All’età di 12 anni ebbe il suo primo incontro con la Madonna: mentre stava tornando a casa dalla confessione vide la figura luminosa di una donna. La ragazza riconobbe in quella figura la Beata Vergine Maria. Era il 13 ottobre 1917, lo stesso giorno dell’ultima apparizione di Fatima in cui si verificò il Miracolo del Sole, ma Ida questo non poteva ancora saperlo.
Le apparizioni e i messaggi della Signora di Tutti i Popoli iniziarono il 25 marzo 1945
La Vergine raccomandò di lavorare tutti alla "grande opera del mondo". Lei stessa spiega il perché” "Essa è stata data affinché possa essere implorata per il mondo la venuta dello Spirito di Verità" (20.09.1951)"
-Eugenio è molto legato alla Vergine Maria e durante la Sua Missione lo assisterà sempre…Sapremo…presto perché…!
Giovanni-Capitolo 14:26
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà
nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Giovanni - Capitolo 15
[26]Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; [27]e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Giovanni - Capitolo 16
La venuta del Paraclito
Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi.
[5]Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? [6]Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. [7]Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8]E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. [9]Quanto al peccato, perché non credono in me; [10]quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; [11]quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
[12]Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. [13]Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. [14] Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. [15] Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà…
-Eugenio due anni prima, la sua coscienza era già entrata, inconsapevolmente, nei profondi problemi che da sempre travagliano l’umanità, e si apriva gradatamente a quella Conoscenza Superiore che lo portava ad intraprendere stretti rapporti epistolari con le maggiori Personalità responsabili delle sorti del mondo.
"SUBLIME PADRE CELESTE,
LUCE VIVA ED ETERNA DELL’ANIMA MIA,
TIENIMI STRETTO IN SENO TUO.
CONCEDIMI LO SPLENDORE DEL TUO AMORE.
IO TI AMO PADRE MIO DOLCISSIMO,
IO TI SONO UMILMENTE SERVO,
IO CONSUMOTUTTO DI ME PER AMOR TUO.
COMPENETRA IL MIO SPIRITO DI SPIRITO TUO.
RISCALDA IL MIO CUORE CON LA FIAMMA DEL TUO CUORE.
LA MIA VITA E’ FREDDA SE L’ALITO TUO NON ACCAREZZA DI TIEPIDA CARITA’
CELESTE IL CUORE, L’ ANIMA E LO SPIRITO MIO.
STENDIMI SEMPRE LA TUA MANO, PADRE MIO, AFFINCHE’ IO POSSA SENTIRMI SOSPESO
DA QUESTA TERRA DI DOLORI E DI INGANNI.
OH ! CHE DOLORE PROVO STARE LONTANO DAL CIELO MIO.
OH ! CHE DESIO RITORNARVI.
OH ! QUANTA LUCE MI MANCA, QUANTA ALLEGREZZA E’ ASSENTE, QUANTA
BEATITUDINE RICORDO..!
SI’ PADRE MIO, RICORDO,RICORDO E SILENZIOSAMENTE SOFFRO, SPERO NELLA TUA DIVINA
MISERICORDIA."
CATANIA 1950
EUGENIO SIRAGUSA
" SONO PER VOLONTA' DI DIO"
ANNO 1951 -
" I SETTE SPIRITI MI GUIDERANNO LUNGO IL CAMMINO "
" E LA VOLONTA' DI DIO MI DARAI FORZA E GLORIA. "
EUGENIO SIRAGUSA
...L'IRA SI SCATENO' E LA GENERAZIONE PERI' SOTTO LA SFERZA DELLA VOLONTA' ASSOLUTA. DA ALLORA, UN'ALTRA GENERAZIONE ED UN'ALTRA FEDE, ABBIAMO RAGGIUNTO L'ANNO 1952, E MALGRADO UN PRIMO SEVERO INSEGNAMENTO. L'UOMO COMINCIA NUOVAMENTE A DEGENERARE.
EUGENIO SIRAGUSA
2 settembre 1951.
" LA COSCIENZA UNIVERSALE “
AGLI OCCHI DELLO SPIRITO, L'ARTE CELESTE NON RIMANE MUTA.
LA SILENZIOSA VERBA AVVINCE E TRASCINA I GIUSTI CHE SANNO PIANGERE E CREDERE.
" IL RINATO "
NEL TEMPO, EUGENIO SIRAGUSA.
ANNO 1952.
"NON TUTTI POTRANNO COMPRENDERE POICHE' IGNORANO IL,GRAN PRINCIPIO DI AMORE, IGNORANO CHE LA MATERIA E' IN OGNI SUA FORMA SORRETTA, GUIDATA, ORGANIZZATA DALLO SPIRITO, CHE IN GRADI DIVERSI DI MANIFESTAZIONE ESISTE DOVUNQUE.
PER VOI, UOMINI, E' NECESSARIO CHE COMPRENDIATE FINALMENTE L'INDISPENSABILE BISOGNO DI APRIRE LE PORTE DELLE VOSTRE ANIME, AFFINCHE' POSSIATE STABILIRE L'UNITA' DELLA VITA DI TUTTI GLI ESSERI, DAL MINERALE ALL'UOMO, E DELLE SUPREMA LEGGE CHE LEGA QUESTI ALLA VITA.
PER COMPRENDERE TALE PREZIOSISSIMA OPERA DI ARTE CELESTE, E' NECESSARIO POSSEDERE UN ANIMO PURO ED UN LEGAME DI IMMENSO AMORE CON TUTTO IL CREATO. OCCORRE RISVEGLIARSI, EDUCARSI, SVILUPPARE UNA FACOLTA' PIU'PROFONDA
DELLO SPIRIT0, "L'INTUIZIONE".
QUESTA GEMME SPIRITUALE DELLA COSCIENZA UNIVERSALE, CHE E' LA RAGIONE PURISSIMA DELLA PIU' ALTA EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA PLANETARIA, DA MILLENNI E'RITORNATA NELL'INVOLUCRO SOTTILISSIMO DEL MISTERO.
MOLTI UOMINI DI TALE TEMPO RIMANGONO STUPITI DI FRONTE A COSE CHE SI SPRIGIONANO DALLA LORO PIU' PROFONDA COSCIENZA, SENZA POTER SCORGERE LA
LUCE ORIGINALE.
EBBENE IO DICO:
“ QUANDO LA COSCIENZA PLANETARIA,ANCOR LATENTE,SARA' DIVENUTA CHIARA
“ ANCHE IN VOI, IL VOSTRO “IO” ETERNO SAPRA' TUTTO DI SE'STESSO.
“ QUEL GIORNO ANCHE VOI AVRETE VINTO LA MORTE”.
IL RINATO
ANNO 1952.
-Eugenio amava dire spesso: " La morte non esiste, l'uomo, il suo spirito vive in eterno la sua patria è l'eternità".
Da questa attesa, che porterà nella nostra vera patria gli spiriti risvegliati, Tu rimani a guardare che determinati Disegni Divini si possano compiere...
Eugenio così racconta:
I Setacciatori, come li vide Eugenio nella sua visione
"MI TROVAVO NELLA SEDE DEL CENTRO, PRECISAMENTE NELLA SEGRETARIA INTERNAZIONALE DI GINEVRA NELL’ANNO 1973, ERO SEDUTO DI FRONTE A UNA GRANDE FINESTRA. IMPROVISAMENTE LA FINESTRA SCOMPARE E VEDO EMERGERE DALLA PROFONDITÀ ABISSALE UN UOMO GIGANTESCO, CON GLI OCCHI ROSSI E PIENI DI COLLERA, ED AVEVA APOGGIATI AL LATO DALLA GAMBA DESTRA, TRE ENORMI SETACCI, ERANO OGNUNO PIÙ FINE RISPETTO AGLI ALTRI.
IL SUO VISO ERA TERRIBILE E SPAVENTOSO.
IN UN PRIMO MOMENTO NON HO POTUTO CAPIRE IL LORO SIGNIFICATO, MA IMPROVVISAMENTE VIDI NEL SETACCIO MAGGIORE AGITARSI COME PICCOLI PESCI UNA GRANDE MOLTITUDINE DI ESSERI UMANI.
IL GIGANTE PRENDE IL SETACCIO E COMINCIA A MUOVERLO VIOLENTAMENTE.
TUTTI COLORO CHE NON POTEVAMO PASSARE LA MAGLIA DELLA RETE ERANO LA MAGGIORE PARTE DI TUTTI. SI AGITAVANO DISPERATAMENTE L’UNO CON L’ ALTRO TRA DI LORO E CON I DENTI SI FERIVANO.
MOLTO POCHI, QUELLI PIÙ SOTTILI, POTRANNO ACCADERE AL SECONDO SETACCIO.
IL RESTO CHE RIMARRANNO SULLE RETI FURONO GETTATI AL FUOCO.
LA STESSA OPERAZIONE È STATA RIPETUTA CON IL SETACCIO DI SECONDO E TERZO. QUINDI, QUANDO VI ERANO POCHE PERSONE, LE PIÙ SUTTILI, IL GIGANTE LI HA MESSI IN UN SACCO, LO HA CARICATO NELLA SUA SPALLA COME SE FOSSEROSEMI E COMINCIÒ A CAMMINARE.
INFINE, HO POTUTO VEDERE SUI SUOI OCCHI UN SORRISO DI SODDISFAZIONE.
SI GIRÒ E SCOMPARVE.
QUESTI BUONI SEMI, CARI AMICI, SONO GLI ELETTI.
Da discorsi con Eugenio Siragusa.
-Eugenio ci hai donato la Conoscenza Eterna incidendola nei nostri spiriti con il fuoco del risveglio per i nostri cuori...
In questo eterno divenire la "morte non esiste."
Oggi abbiamo sentito la Tua voce “Anch’Io ho vinto il mondo”.
I Portatori della Verità Universale
COSCIENZA,
GIUSTIZIA, VERITA' E FRATELLANZA COSMICA
DIALOGHI
CON LA COSCIENZA COSMICA 1952
DAL
CIELO ALLA TERRA
PREFAZIONE
Il
contenuto di questo piccolo libro, che a giudizio degli attuali
uomini di scienza, potrebbe sembrare una eccessiva esaltazione di
fantasia di tipo salgariano o verniano, in realtà non lo è. Il suo
contenuto è frutto di un potere medianico di notevole sviluppo che
da un anno a questa parte si è chiaramente manifestato nella mia
personalità.
Prima
ancora che tale avvenimento si verificasse, non meno degli altri
giovani, io ero spensierato e fin troppo pieno di fascino per la vita
e i suoi gioiosi avvenimenti. Ero insomma ben lontano dal sentire
interessamento per tutto ciò che si trovava fuori delle mie
modestissime conoscenze e completamente felice di vivere la mia
esistenza trastullandomi come un libero passerotto.
Ora,
per quanto diverso è il sentiero che con la vita percorro, e se pur
differente è il trastullo, che gli eventi mi offrono, non meno
felicità io sento, pur conoscendo la grande responsabilità che
senza volerlo, pesa sulla mia vita.
Il
vero è che non sono più il giovane spensierato di un tempo, né io
credo potrò esserlo ancora per causa di quelle qualità spirituali
che una volta acquisite e sviluppate, rendono l'individuo libero e
conoscente di tutto ciò che sta al di là e al di fuori di questo
tempo e di questa vita, e che come un alato angelo, percorrendo le
immense praterie dell'Universo, trova l'infinito ed eterno fascino
del Sapere e della Coscienza Una e Universale.
Per
tale ragione e per un principio prettamente ed altamente spirituale,
che non ha né tempo, né principio né fine, io mi son proposto con
il presente di dimostrare che al di là delle nostre povere
concezioni materiali, vi è un'infinita, indistruttibile ed eterna
energia, ove le vicende dei mondi e delle creature che su di essi
hanno vissuto, vivono e vivranno, rimangono nel tempo dei tempi,
nell'eterno e lucente involucro di quel mondo spirituale che ognuno
di noi è destinato a raggiungere.
Per
quegli scettici che io definisco “creature senza colpa”,
il presente volumetto può sembrare vuoto di contenuto reale. E in
verità per loro vi è ben poco che possa sollecitare quella già
svilippata padronanza fisica per cui tutto è vero se tutto si vede e
si tocca. Ma per loro io dico: così la pensavo anch'io, e mi auguro
che un giorno possiate, come me, comprendere quanto sia utile aver
fede ed ubbidienza alle cose che non si vedono e neppure si toccano,
e che nel cospetto di Dio sono più coscienti e più prossimi di
quanto lo siamo noi con tutta la nostra fede.
Eugenio
Siragusa
Or
io dico a voi, miei cari:
Noi
siamo una medesima cosa nel tempo dei secoli e pur dei millenni. E
ciò che io dico e dirò giunge dalla profonda Conoscenza-Una.
Or
sappiate: nel grande manto celeste corrono onde e pur vibrazioni e
tali cose vogliono essere pensieri e sentimenti che hanno miglior
vita e miglior conoscenza di quella che tutti noi abbiamo.
Per
tale ragione io dico: l'anima vede, l'anima sente, l'anima sa più di
ciò che noi pensiamo e sappiamo. Ella sa quello che era, quello che
è e quello che sarà, e di più sa l'anima poiché essa sta in noi e
fuori di noi con onde e vibrazioni del Grande Manto Celeste.
Or
io dico: molte cose della Grande Saggezza Antica sono divenute in
tali tempi cose assopite, ma avverrà pure che tali conoscenze si
risveglieranno nel trionfo della Conoscenza-Una. Ed avverrà che
l'anima vibrerà con ardore di fuoco e muoverà cammino oltre la
verità del tempo e dello spazio per unirsi in una medesima cosa.
Allora io dico, avverrà l'illuminazione completa nella Divina Luce
del Grande Spirito.
Tali
cose avverranno ed io dico: il tempo è pur vicino, poiché io so
quello che ancor vi dico: il fuoco soffierà la sua potenza in voi
tutti, perciocché possiate risentirvi sorelle e fratelli, figli e
pur figlie del Grande Spirito.
Eugenio
Siragusa
Quando
il Signore si compiace di porre nel mio Spirito la Luce dell'Universale
Coscienza, la mia vita divene una moltiplicazione di vite, simile ad
una vite che spoglia di ogni cosa riacquista la forza di realizzare
tutti i suoi grappoli, ed i suoi grappoli tutti i suoi chicchi di
uva.
In
tal modo mi sento l'Uno nel Tutto come le cose del Cielo.
Quando
in tal modo sento vivere la vita, non sono né vivo né morto.
Ma
ben io dico: sono come tutte le cose che sono in grembo alla Luce
Eterna.
Tale
incommensurabile beatitudine colgo per divina concessione, ed in essa
il mio Spirito si annega con profonda letizia. In tal modo, lo
Spirito mio mette le ali di luce e percorrendo le vie dei cieli
comprende ciò che la coscienza terrena pone nell'incomprensibile, il
corpo e l'anima, rimanendo soli e frementi di attesa, fissano le
forze nella profondità delle create cose, sciogliendo il legame
delle qualità ataviche delle coscienze e delle capacità.
Eugenio
Siragusa
Io
sono l'Uno e sono pure l'Altro in una medesima cosa.
In
verità io dico: arte umana non è la mia, poiché tale arte non è
opera terrena.
Io
fui BAHRAT, saggio e sapiente, ed ebbi corpo nel vostro mondo
or è tempo remoto. Or sono il RINATO per volere dei Sette
Giudici della Divina Luce e per Loro Volontà si
sciolgono gli insegnamenti che io ebbi dai Maestri dal
docissimo sguardo nel grande tempio delle Sette Stelle.
Ed
in verità io dico ancora: l'ultima mia culla non giace essa in
questo mondo, ma ben io dico: essa è rimasta vuota nel quinto Rosaio
Solare dello Spirito.
Or
è tempo della Settima crescita dell'Aura umana, e tale
crescita apporterà gran superamento nelle umane conoscenze per cui
conviene ravvedersi che l'operar contro le Superiori Leggi
spinge forza non agevole a tale sviluppo.
Eugenio
Siragusa
Grande
mio Dio, fedel
tuo servitore son io nel tempo dei tempi.
L'opera
mia sia tale per Tua Volontà, così sia il mio corpo perciocché
esso possa reggere con presenza la Tua Legge.
Io
sento il fuoco in tutte le mie vene e lo Spirito mio è divenuto
conoscente delle tue Volontà, perciocché l'Opera sia costante con
la forza che tu, Diletto mio Dio, proponi in concessione a questo Tuo
umilissimo servo. Ed io, diletto mio Maestro, sono ebbro di felicità
e di amore poiché a tal servizio mi presto interamente senza riserva
alcuna.
La
tua verga sia dolce con me, Maestro mio, ed il fuoco del tuo Amore
sia sempre pronto a colmare il vuoto che questa vita mi offre.
Sia
così, dolcissimo mio Dio, nel tempo finché tu vorrei. Amen.
Eugenio
Il
grande bene e il grande male dipendono solo e soltanto da noi, ed è
utile saper scegliere quale è la via migliore fra quella dell'odio e
quella dell'amore.
Molte
idee dominano più di quanto pensiamo e spesso non ci rendiamo conto
della gravità del loro peso.
Il
contrasto è cosa possibile nel mondo degli animali, del vegetale e
del minerale e spesse volte questi contrasti vengono eliminati dalla
intelligenza dell'uomo. Ma l'uomo sa pure che è possibile,
maggiormente possibile eliminare, e per sempre, le ingiustizie che
esso stesso pone dinanzi alla sua propria via, creando un baratro tra
la ragione e lo scopo della vita.
Il
Centro Fraternità Universale sorge come nuova Alba piena di Luce e
di speranze e come se ubbidisse all'arcana voce dei Cieli, sprona al
risveglio tutte le coscienze pure e sinceramente mature, affinché
abbiano a credere per primi che l'attuale cammino è grave e fatale e
che pur bisogna con ogni mezzo e con ogni sacrificio svegliarli in
un'opera migliore, edificatrice e soprattutto unitaria.
Dio
è Uno, anche se molti Lo credono in diverso modo, e noi non siamo
altro che le Sue creature, piene del Suo Amore e della Sua
Intelligenza e non possiamo non sentirci fratelli e sorelle, figli e
figlie. Ogni creatura, a qualsiasi religione, razza o nazione essa
appartenga, è creatura umana e come tale membro divino della Divina
umanità.
Questo
è il grande Disegno del Cielo che molti mistificatori hanno
vergognosamente ed incoscientemente trafugato all'anima umana.
Questo
è il Volere dell'Eterno che molti disobbediscono perché animati di
insano orgoglio terreno.
Eugenio
Siragusa
Sondaggio
mentale Solex. P.E.S.
%
Sesto
Senza
domanda.
La
nostra scienza aveva raggiunto l'apice e le nostre conoscenze si
erano allineate all'originaria consapevolezza. Ora, potevamo meglio
di prima svolgere una più efficace opera stimolante in tutti i
campi. Così continuano a narrarvi i nostri più prossimi Padri:
Molti
di noi, rimanemmo sulla terra per moltissimo tempo aiutati e sorretti
dalla Volontà del PADRE CREATORE e di tutti i Suoi più grandi
Figli. Insegnammo moltissime cose, utili a migliorare sempre più
quegli istinti più densamente brutali. Spesso, occorrevano mezzi per
noi assai contrari a praticare ma, tanto necessari per loro, al fine
di comprendere l'utilità degli effetti benefici nello stesso tempo
costruttivi. Il bene fu da noi predicato in tutti i modi ed in
special modo con sondaggi solex ad indirizzo operativo. Molti
terrestri sacrificarono se stessi con assoluta e chiara coscienza di
volerlo assolutamente fare, altri, sono stati costretti ad accettare
una nuova temporanea dimensione per il supremo bene collettivo.
Ecco,
in strettissimo, una sintesi capace di riempire migliaia e migliaia
di grossi volumi e dilatarla a piacimento su tutta la storia che sino
ad oggi è a vostra conoscenza.
Ora
siamo noi che parliamo, gli extraterrestri, così come voi ci
chiamate. Ora siamo noi che vogliamo dirvi qualche cosa non meno
interessante e che varrà certamente a confermare la verace
testimonianza lasciataci dai nostri Padri. Duemila anni or sono, per
non annoverare tutti gli altri ancora più remoti, i vostri antenati
furono testimoni di un grandissimo evento che essi stessi definirono,
in ragione, Divino. La coscienza di allora non era pari a quella che
voi oggi possedete e conosciamo benissimo quanti sacrifici ci son
voluti per raggiungerla. Noi ci vogliamo soffermare un po' su quegli
eventi che, in verità, sono valsi a completare un ciclo abbastanza
evolutivo e altrettanto decisivo della vostra più ampia e decisiva
reminiscenza dei saperi atavici e per sapere atavico, vogliamo
riferirci a quel sapere che non apparteneva affatto all'attuale
dimensione ma, ben diciamo, a quella dimensione a cui noi e voi
apparteniamo originariamente. Ora la storia la conoscete e sapete
anche la durezza in cui si è svolta, lungo il tragico tempestoso
tempo che ne conserva la memoria. Ed ora, passiamo a ricordarvi un
grande evento: GESU-CRISTO.(*)
Destatevi o mortali,
poiché l'ora tanto attesa giunge, ed il Suo Regno
con tutti i Suoi Eletti verrà in terra a giudicare l'opera nostra
per mezzo del CRISTO, Sapiente Principe della Celeste
GIUSTIZIA...
A
che cosa è servito il Divino evento di Gesù?
Miei
cari, ancora oggi, dopo ben 1954 anni che ci distanziano da un così
regale Genio della Coscienza Universale di Dio, ancora oggi dinanzi a
tanto eterno splendore che illumina il Verbo Onnipresente
dell'Altissimo Padre Celeste, vi sono ciechi e sordi, incoscienti e
derelitti che brancolano nel buio, nell'immensa caligine delle più
fitte tenebre del male.
Ma
la Coscienza Universale, un giorno non lontano, mostrerà
ancora una volta, attraverso l'eterno Genio del Suo
incommensurabile Amore di Giustizia, il nuovo Sentiero su cui tutte
le creature cammineranno vedendo ed ascoltando, con la piena
coscienza del suo vero Essere e pieni di linfa Spirituale, il
Cristo, il Principe della Divina Sapienza, il Giudizio della
Coscienza Universale Dio.
E
si avvererà, come si avverò nel passato il nuovo Risveglio della
Coscienza Umana, mostrando in tal modo, che l'ascesa del nostro
divino Essere non può fermarsi, ma può semplicemente rallentare il
passo, e ciò non per colpa della Superiore Coscienza, ma ben io
dico, per colpa di coloro che mal comprendono o addiritura non
comprendono ancora che Dio è in noi e che noi siamo Dio e che al di
là del tempo e dello spazio non un solo momento siamo rimasti soli
in questa dura esperienza terrena.(*) In verità, la verità la conobbe il terrestre che si chiamò Giovanni, ritenuto più degli altri idoneo a conservarne memoria e scienza per i tempi avvenire.
Altri
terrestri, saggiamente preparati sin dalla loro infanzia, ebbero una
parte preminente ed importante in questa grande Divina opera. Il
tempo aveva nella sua culla tutta una serie di avvenimenti
preparatori ed orientativi sufficientemente idonei a ravvivare quegli
stimoli che i nostri Padri aveveno, con meticolosa ed attenta cura,
inculcato nell'ambiente psichico ed emotivo originario.
Sondaggio
mentale Solex.
%
ottavo
Ora,
crediamo opportuno indirizzarvi su altre conoscenze che si
riferiscono al presente e che investono un campo assai vasto di
scienza e di cultura prettamente cosmica.
La
nostra presenza sul vostro pianeta è stata sempre attiva ed
operante. La nostra scienza è vastissima ed i mezzi a nostra
disposizione sono di una potenza illimitata. Per voi terrestri, è
ancora lontano il tempo che dovrà darvi i primi elementi di scienza
e di cultura cosmica. Ancora non vi è dato conoscere il reale
movimento dell'energia creativa nelle sue varie dimensioni né siete
idonei e sufficientemente evolutivi per poter sopportare l'urto di
una così vasta e profonda verità. Noi siamo consapevoli di ciò ed
è appunto per questa consapevolezza che per il momento ci limitiamo
ad operare in un campo unicamente preparatorio avendo cura
particolare a quegli sviluppi progressivi psicologici che servono, in
modo del tutto particolare, a rendere efficace la formazione
orientativa.
Le
nostre apparizioni avvengono su un piano dimensionale direttamente
collegato al vostro anche se qualche volta siamo costretti a
ricorrere a mezzi estremamente opposti e quindi difficilmente
concepibili per voi. Il vostro sapere fenomenico è il complesso
delle nostre attività in particolari condizioni dimensionali. I
sondaggi mentali solex appartengono a questi nostri particolari mezzi
che, oltre a produrre una progressiva formazione di attività
extra-sensoriale, sviluppano alcune strutture cellulari del vostro
cervello. Tale strutture, che rivestono una importanza fondamentale
nella formazione del nuovo complesso psichico, sono appunto le
caratteristiche basilari su cui poggia la capacità di convergere
verso le reali dimensioni tutti quegli atti che, a un normale
terrestre, sembrano assolutamente inconcepibili e quindi e
impossibile a spiegare. Non è così per tutti coloro, che pur
essendo identiche nella costituzione bio-fisiologica, posseggono, per
nostro attivo intervento, quelle strutture necessarie che li rendono,
praticamente, assai evoluti in tutti i campi del sapere
extra-dimensionale. Così si spiegano tutti quegli avvenimenti che
altrimenti sarebbe impossibile spiegare.
E
perfettamente opportuno ricordarvi che nel tempo vi è sempre stato
qualcuno, che voi terrestri usate definire “Genio”, che ha dato
alla comune conoscenza il frutto delle sue infinite capacità
extra-dimensionale. Sono loro che, spesso, incoscientemente,
producono in Solex ciò che una comune mente poco più evoluta
della moltitudine è capace di assorbire e quindi di attuare con
perfetta cognizione ed esattezza.
Eugenio
AGLI
OCCHI DELLO SPIRITO
L'ARTE
CELESTE
NON
RIMANE MUTA.
LA
SILENZIOSA VERBA
AVVINCE
E TRASCINA I GIUSTI
CHE
SANNO PIANGERE E CREDERE.
“IL
RINATO”
Anno
1952, nel tempo: Eugenio Siragusa
Non
tutti potranno comprendere, poiché ignorano il gran principio di
amore, ignorano che la materia è in ogni sua forma sorretta,
guidata, organizzata dallo spirito che in gradi diversi di
manifestazione, esiste dovunque.
Per
voi, uomini, è necessario che comprendiate, finalmente,
l'indispensabile bisogno di aprire le porte delle vostre anime
affinché possiate stabilire l'unità della vita di tutti gli esseri,
dal minerale all'uomo e dalla Suprema Legge che lega questi alla
vita.
Per
comprendere tale preziosissima opera di Arte Celeste, è necessario
possedere un animo puro ed un legame di immenso amore con
tutto il Creato. Occorre risvegliarsi, educarsi, sviluppare una
facoltà più profonda dello spirito: “l'intuizione”.
Questa
gemma spirituale della Coscienza Universale, che è la ragione
purissima della più alta evoluzione della Coscienza Planetaria, da
millenni è ritornata nell'involucro sottilissimo del Mistero.
Molti
uomini di tale tempo rimangono stupiti di fronte a cose che si
sprigionano dalla loro più profonda coscienza senza poter scorgere
la Luce originale.
Ebbene,
io dico:
Quando
la Coscienza Planetaria, ancor latente, sarà divenuta chiara anche
in voi, il vostro io eterno saprà tutto se stesso.
Quel
giorno anche voi avrete vinto la morte.
20/03/1952
“Il
Rinato”
Prima
che i vostri occhi vedano e le vostre orecchie odano, è utile che
l'unione spirituale sia in voi tutti con la purezza delle anime
vostre, poiché l'Arte Celeste rimarrebbe muta ed invisibile se tale
unione non avvenisse.
Occorre
che la coscienza divenga chiara e che le sue esperienze esteriori ed
interiori abbiano a raggiungere lo stato di equilibrio necessario per
il raggiungimento del completo risveglio di quegli occhi Spirituali
che sanno osare all'unisono con il principio delle Leggi della
Coscienza Universale dell'Assoluto.
Ciò
che io vi espongo e vi tratto, rappresenta un principio nuovo per i
vostri umani pensieri.
Il
tempo che l'umanità attraversa richiede l'aiuto di nuove rivelazioni
spirituali. E non sia meraviglia per voi questa parola, poiché la
rivelazione vuole essere, oltre che l'essenza intima della radice
delle religioni, la meravigliosa armonia dell'anima umana in continua
opera con l'intimo pensiero di tutto il Creato: armonia e opera che
rivela all'uomo i nuovi misteri del suo vero Essere immortale.
La
grande Verità è Una, ed essa sorregge e scuote ogni pensiero che
mira a comprendere l'originaria Scintilla Divina.
Ed
infine io dico: per coloro che non sentono minimamente queste cose,
che sono ancora prigionieri delle aspirazioni più basse della densa
vibrazione materiale, tornino pure nel loro mondo, poiché non
potrebbero né vedere la Divina Opera dell'Arte dei Cieli né sentire
la silenziosa Verba dello Spirito Eterno.
EUGENIO
PARTE
INTRODUTTIVA
Io
son vecchio di Sapienza, e tal lume mi viene da remota fonte della
Grande Coscienza Universale.
Io
fui BAHRAT, e del passato nessuna cosa è rimasta slegata poiché in
me ogni cosa è presente, anche se essa cosa è futura nel tempo. Io
conobbi l'Arte Celeste per volere dei sette Spiriti di Dio, Maestri
dal dolcissimo sguardo, tredicimila anni or sono, quando come oggi
sono, non ero.. or sono il RINATO, e per il medesimo volere degli
Alti Giudici dei Sette Cieli, ogni cosa si scioglie per avvenuto
tempo.
L'opera
mia sa di fatica in questo mondo e se pur di tale gravità io son
cosciente, fuori dal turbine delle illusioni, io sono sempre rapito
dall'Eterno Bacio del Divino, per il riposo dello Spirito e la calma
interiore. Son solitario e pur dolorante, ma son pure cosciente di
tale momentaneo mutamento.
Diletti
miei fratelli, il mio mondo non è più questo anche se ancor sembra
che ad esso io sia legato. Io son esule sulla Terra per compiere
missione e la patria mia è sì lontana e diversa e tanto sublime,
che a ricordarla io provo smarrimento.
Or
sappiate, miei cari, che come me tanti altri ancora sono simili e
l'opera è tutt'una. Siam partiti per un medesimo cammino ed operiamo
per una medesima volontà. Il Soffio Divino ci anima e ci regge e la
dolcissima Verba ci giunge dall'Infinito dei Cieli.
Or
è bene che io dia sommaria conoscenza di queste immagini che usano
parlare un antico linguaggio e che se pur silenziose, esse esprimono
più di quanto l'uomo terreno conosca sino a questo tempo.
Tali
disegni rifanno un remotissimo papiro ed essi non sono che una parte
della Divina Opera. Sono preziose gemme della Celeste Arte di Bahrat
che ritornano alla Luce. In essi vi è ciò che contiene l'eterno
tempo e pur l'eterno spazio del Regno dei Sette Cieli, e vi è pure
il Divino Soffio dei Sette Supremi Giudici del Triangolo d'Oro con la
purezza della Divina Opera dei Dodici Maestri dal dolcissimo sguardo
del Triangolo di Smeraldo.
Difficoltoso
sarebbe esporli interamente, poiché il complesso dei simboli
racchiude una incalcolabile serie di Verità che richiude centinaia
di migliaia di fogli dattiloscritti. Ma poiché essi parlano a chi
osa comprenderli, io mi limiterò ad esprimere quanto appresso con la
mistica parola dello Spirito.
In
verità, in verità io dico:
Chi
osa penetrar penetri, al di là dei veli dei Misteri gli occhi si
chiudono nello splendore della Verità-Una.
Tale
Sapienza è radiosa armonia dell'interiore Luce, fucina dell'opera
del pensiero del Divino ed Eterno Padre di tutte le cose visibili e
invisibili.
In
esse cose son detti silenziosamente i segreti sentieri che consentono
di penetrare dall'esterno all'interno delle cose.
Eugenio
Siragusa
Ed
ora tratterò cose che son nate dalla profondità del mio spirito.
Tali
disegni contengono tutto ciò che l'uomo dovrà sapere nel futuro dei
tempi. Essi parlano un linguaggio che non è di questo mondo, né è
comprensibile per coloro che non sanno udire spiritualmente la
silenziosa Verba della Conoscienza Universale.
La
grande prova della loro eterna Verità è l'infinita sapienza con cui
i grandi Maestri dal dolcissimo sguardo hanno posto nell'Aura della
mia atavica coscienza, il complesso di tutti i misteri che circondano
il visibile e l'invisibile, l'esteriore e l'interiore dell'amore
creativo del Divino Pensiero di Dio.
La
prima figura mostra agli uomini la Trinità dell'Assoluto.
Esso
è la caratteristica dominante della Legge Suprema.
Trina
è la divinità nella Legge;
trifase
è la creazione di ogni Universo;
triplice
è il suo aspetto;
tridimensionale
è lo spazio e il sistema-coscienza, e gli altri dimensionali che
precedono e seguono.
Trino
è l'uno nei suoi principi, un microcosmo fatto ad immagine e
somiglianza di Dio.
L'Universo
si individua per unità trina.
Nella
serie delle unità collettive, nel processo di ricomposizione
unitaria, con cui il tutto compensa ed equilibra il processo
separatista di differenziazione evolutiva, il primo vero multiplo di
1 è 3, mentre il sottomultiplo di 1 è 2, nel senso che, come l'uno
è nel trino è, ad un tempo, una doppia metà.
L'umanità
ha sentito per intuizione questo principio della Trinità e le
rivelazioni glielo hanno trasmesso non solo nei fenomeni, ma ovunque
nel pensiero umano, nelle religioni come stampato nel suo principio
di contraddizione.
Gli
estremi si toccano e si riuniscono.
Catania,
anno 1952
20
Marzo
“Il Rinato”
nel
tempo: Eugenio Siragusa
1°
PARTE
Muovete
cammino, salite oltre la mèta della Coscienza Planetaria e troverete
ciò che tali disegni dicono della Coscienza Universale.
Io
son vecchio di Sapienza e ciò non è che un risvegliarsi di remote
cose, quando come oggi sono, non ero.
Io
fui Bahrat, ed ora son trascorsi ben tredicimila anni da quel remoto
tempo, eppur ogni cosa in me è presente come un unico avvenimento.
Tale
arte Celeste è preziosa gemma dello Spirito Altissimo, ed io ebbi ad
impararla dai Maestri dal Dolcissimo sguardo.
In
Essi vi è ciò che contiene l'eterno tempo e l'infinito spazio del
Regno dei Sette Cieli. In Essi vi è il Divino soffio dei Sette
Supremi Giudici del Triangolo d'Oro e vi è pure la purezza della
Divina opera dei dodici Maestri del Triangolo di Smeraldo.
Tale
Arte, se pur silenziosa, esprime in un immutabile linguaggio l'eterna
sapienza di tutte le cose visibili ed invisibili e mai essa rimane
muta ed immobile dinanzi alla saggia virtù dello Spirito dell'uomo.
In
Essi vi è il Verbo Divino e l'incommensurabile soffio del Santo
Spirito e mai l'Occhio Spirituale rimane stanco di tal irragiungibile
ed Eterno Splendore di Divina Sapienza.
Doppio
è il respiro di ogni fenomeno: fase di inspirazione e di
espirazione.
Doppia
la sua pulsazione : centifruga e centripeta.
Doppio
il suo movimento nel procedere e retrocedere.
L'evoluzione
è fatta di questa intima oscillazione e per forza di questa
oscillazione progredisce.
Il
divenire è dato da questa intimo contrasto. Il moto ascensionale è
la risultante di questo gioco di spinte e controspinte tra i due
argini inviolabili da cui il movimento ritorna sempre su se stesso;
il fenomeno avanza per puntellarsi a vicenda di queste due forze
-metà da cui è determinato.
Il
moto genetico dell'evoluzione è dato da questa intima vibrazione che
muta l'essere di forma in forma.
Ogni
Unità è duplice e si muove tra due estremi che sono i suoi due
poli: Il segno + e – è ovunque e il binomio ricostruisce l'Unità
che appare così sempre come una coppia:
giorno-notte;
lavoro-riposo; bianco-nero; alto-basso; sinistro-destro;
avnti-indietro; dritto-rovescio; esterno-interno; attivo-passivo;
bello-brutto; buono-cattivo; grande-piccoli; nord-sud;
maschio-femmina; azione-reazione; attrazione-repulsione;
condensazione-rarefazione; creazione-distruzione; causa-effetto;
libertà-schiavitù; ricchezza-povertà; salute-malattia; amore-odio;
pace-guerra; scienza-ignoranza; gioia-dolore; paradiso-inferno;
bene-male; luce-tenebre; verità-errore; spirito-materia; vita-morte;
assoluto-relativo; Principio-fine.
Ogni
aggettivo, ogni cosa ha il suo contrario; ogni modo di essere oscilla
tra due qualità opposte. Ogni unità è una bilancia tra questi due
estremi e si equilibra in questo suo intimo animo. Ancor si ritrova
nella Trinità egiziana di Osiride, Iside, Oro; nella Trinità
indiana di Brahma, Avidya, Mahat; nella Trinità Cristiana di Padre,
Figlio, Spirito Santo.
E
si trova pure nella coscienza religiosa dei tre stati dell'anima:
Inferno, Purgatorio, Paradiso.
Come
potete ben notare i concetti visivi che rivelano tali disegni non
sono nuovi nel mondo ed essi coincidono con quelli delle precedenti
rivelazioni che qui si completano e si amplificano.
Solamente,
essi, espongono alla vostra maturità spirituale una visione concreta
e direi pure scientifica, concessione ben più estesa con
sottilissimi veli di mistero ma non completamente incomprensibili.
Per
comprendere questa prima visione bisogna fondere perfettamente fede e
scienza; intenzione e ragione. Bisogna anzitutto operare la fusione
tra le due metà del pensiero umano, finora divise e nemiche, tra
l'Oriente sintetico, simbolico e sognatore e l'Occidente analitico e
realista.
Accanto
al principio della Trinità ve ne è un altro:
“La
Legge di dualità”.
Questa
riguarda non il riordinarsi dell'unità in superiori sistemi
collettivi, ma la sua intima composizione.
Al
di sopra dell'Unità sta il 3, nel suo interno sta il 2.
Ciò
nel senso che l'individualizzazione non è mai una unità ma è
sempre un dualismo che, nel suo aspetto statico, divide l'Unità in
due parti dell'Essere e non Essere; in due metà inverse e
complementari contrarie e pur reciproche, antagonistiche e pur
necessarie; nel suo aspetto dinamico è un contrasto tra due spinte
opposte che si muovono e si bilanciano in un'equilibrio instabile che
continuamente si sposta e si rinnova; è un ciclo fatto di due
semicicli che si rincorrono e si completano, è un intimo pulsare
secondo cui avanza l'evoluzione.
Questo
dualismo è il binario che guida e argina il movimento su cui
progredisce la gran marcia del trasformismo evolutivo.
DAL
CIELO ALLA TERRA
"NEL TEMPO PASSATO È IL MIO FUTURO, PERCHÉ È VERO CHE NEL TEMPO FUTURO VI È IL MIO PASSATO.
IN VERITÀ, IO DICO ANCORA:
CIÒ CHE NEL TEMPO FU, NEL TEMPO È E SARÀ.""POI VIDI, QUANDO EGLI EBBE APERTO IL SESTO SIGILLO: ED ECCO SI FECE UN GRAN REMOTO, ED IL SOLE DIVENNE NERO COME UN SACCO DI PELO E LA LUNA DIVENNE TUTTA COME SANGUE.
E LE STELLE DEL CIELO CADDERO IN TERRA, COME QUANDO IL FICO SCOSSO DA UN GRAN VENTO, LASCIA CADERE I SUOI FICUCCI.
E IL CIELO SI RITIRÒ COME UN LIBRO SCONVOLTO, ED OGNI MONTAGNA ED ISOLA FU SMOSSA DAL SUO LUOGO".
E IN VERITÀ: IO, EUGENIO, UOMO CHE FU E CHE È NEL TEMPO DELLA VOSTRA GENERAZIONE, IN VERITÀ IO VI DICO CHE LE MONTAGNE E LE ISOLE FURONO SMOSSE DAL LORO LUOGO ANZI TEMPO E CHE EGLI, GIOVANNI, LO DESCRISSE COME NEL FUTURO DI LÀ DA VENIRE NEL TEMPO DI ALTRE GENERAZIONI.
IN VERITÀ AVVENNE CHE LE MONTAGNE E LE ISOLE FURONO SMOSSE DAL LORO LUOGO E CON LORO IMMENSE TERRE NAVIGARONO COME GUSCI NELL'IMMENSITÀ DEL FURIOSO MARE.
MOLTE TERRE FURONO SCONVOLTE ED ALTRE DIVORATE DAGLI ABISSI PROFONDI DEGLI OCEANI. L'UN CONTINENTE SI STRAPPAVA DALL'ALTRO COME FOGLIA DI CARTA TENERA E SIMILE AD UN RAMOSCELLO IN BALIA DEL FURIOSO VENTO; OR ENTRAVA NEL MARE ED ORA USCIVA ALLA LUCE. ALTRO NON RITORNAVA PIÙ INNANZI AGLI OCCHI DEI FUTURI.
ED IO VIDI PER VOLONTÀ DI DIO, PERCHÉ IO FUI IN QUEL TEMPO COME OR SONO, UOMO, E VIDI AD OCCHI APERTI CIÒ CHE QUI VI NARRO.
ALLOR ERO FANCIULLO ED È PASSATO TANTO TEMPO CHE ANCOR MI PARE UN LUNGO SOGNARE. EPPURE, È TANTO VERO QUEL CHE FU E VIDI CHE, RITORNANDO AL TEMPO ORMAI REMOTO DI DODICIMILA ANNI, RITROVO ANCORA LE MEDESIME COSE DI ALLORA, QUANDO IL VOLTO DEL MONDO ERA UN ALTRO E DIVERSE ERANO LE COSE E LA CONDOTTA DEGLI UOMINI.
QUEL CHE VIDERO I MIEI OCCHI, RICORDO OR CHE HO TRENTATRÉ ANNI.
ED IO VIDI CIÒ CHE L'ANIMO MIO CONSERVA E CHE VI NARRA POICHÉ IL TEMPO È VICINO.
ERA ALLOR TEMPO CHE DISTA DA QUESTO CIRCA DODICIMILA ANNI, QUANDO I TEMPLI E I NIDI DEGLI UOMINI ERANO GIACIGLI RICCHI DI FIORI E DI ODORI ED OGNI COSA VOLEVA ESSERE COME L'ETERNA MUSICA DEI CIELI. IL SOLE SPLENDEVA COME NON MAI E LA SUA LUCE PENETRAVA IN OGNI PIÙ REMOTO ANGOLO DELLA TERRA. IL MORMORIO DEL VENTO ERA DOCILE E, LIETO COME UNA CAREZZA DEGLI ANGELI, SI POSAVA OVUNQUE SOFFICE E CALDO. DALL'UNA ALL'ALTRA SPONDA DELLA TERRA LA VOCE LIETA DELLE ANIME FELICI VIBRAVA NELLO SPAZIO COME UN DOLCE INCANTO DALL'ALBA AL TRAMONTO; E GLI UCCELLI, SENZA TIMORE E CON GAIO CINGUETTIO, VOLAVANO INTORNO AGLI UOMINI ED ALLE COSE ANCOR PIÙ GAIE E PIÙ FELICI. LA MUSICA ADORNAVA DI GRAZIA LE ANIME RAPITE DAL PURO AMORE E IN OGNI CUORE GIACEVA MORBIDA LA BONTÀ E LA DOLCEZZA DELLO SPIRITO. LA NOTTE NON SEMBRAVA NOTTE E IN OGNI ANIMA NON TROVAVA SONNO PER LA BELLEZZA CHE LE STAVA INTORNO. ED IL VERDE DEI CAMPI E TUTTE LE COSE CHE IN GREMBO ALLA NATURA STAVANO ERANO DI STRANA BELLEZZA. LE CAROVANE, GENTE IN LETIZIA, ANDAVANO PER DI LÀ O RITORNAVANO CON IL CUORE PIENO DI VIVA SPERANZA. ERA QUELLO IL TEMPO DELLO SPIRITO E DELLA SAGGEZZA.
ED IO BEN RICORDO, MAI L'UMANA GENTE CONOBBE AFFANNI, NÉ TRISTEZZA VELÒ MAI D'OMBRA I PENSIERI DEGLI UOMINI.
AVVENNE DOPO CHE L'UMANA GENTE SI GONFIASSE D'ORGOGLIO E CHE LA CREAZIONE VENISSE TURBATA SÌ DA RENDERE IL DOLCE DELLA VITA E DEL CUORE TANTO AMARO E DIVENNERO COSA COMUNE COME UNA SOLA COLONNA. AVVENNE PURE CHE LA LIETA VOCE DELL'ANIMA NON ERA PIÙ COME UNA VOLTA E CHE DALL'UNA ALL'ALTRA SPONDA DELLA TERRA NON ECHEGGIAVA PIÙ IL CANTO LIETO DELLA FELICITÀ DELLA UMANA GENTE.
NEL CUORE DEGLI UOMINI L'AMORE ALLO SPIRITO DI DIO DIVENIVA FIOCO, E TRISTEZZA ED AFFANNO PENETRAVANO CRUDELMENTE NEL CUORE DELLE GENTI.
MOLTI IN PREDA A FIAMME D'ORGOGLIO E DI ODIO PRATICAVANO MALEFICI INTENDIMENTI CON RE E SACERDOTI; E SIA GLI UNI CHE GLI ALTRI SI IMPREGNAVANO DI MALEFICA ARTE ED ERESSERO TEMPLI CON FIGURE D'ORO E DI PIETRA RARA, DANDO COSÌ AGLI OCCHI E TOGLIENDO E NEGANDO LA GIOIA DELLO SPIRITO. L'OPERA DEL MALE AVEVA IN MOLTI DI LORO FIACCATO L'AMORE E LA SAGGEZZA VERSO LE COSE DELLO SPIRITO, PONENDO INNANZI AL BENE IL MALE DELL'ODIO E DELL'ORGOGLIO.
AVVENNE CHE IL FRATELLO NUTRISSE ODIO PER L'ALTRO FRATELLO E CHE IL PADRE NUTRISSE ODIO VERSO I FIGLI. L'UNO CERCAVA DI COLPIRE L'ALTRO CON MEDESIMA CRUDELTÀ. IL MALE ED IL TORMENTO LOGORAVANO LENTAMENTE IL BUONO ED IL FELICE DELLE LORO ANIME, E MOLTI DI ESSI CADDERO INTERAMENTE NEI PECCATI PIÙ GRAVI, DEMOLENDO E LOGORANDO CIÒ CHE DIO AVEVA COSÌ LARGAMENTE PROFUSO E CON TANTO AMORE DONATO.
PASSARONO COSÌ MOLTI ANNI E LE CATTIVERIE SI MOLTIPLICAVANO VERTIGINOSAMENTE NEL CUORE DEGLI UOMINI. DIO NON DOVEVA ESSERE PIÙ FELICE, E LA SUA TRISTEZZA ERA PROFONDA PER L'OPERA CHE GLI UOMINI AVEVANO INTRAPRESA. NON SI VIDERO PIÙ CAROVANE DI UOMINI PIENI DI SPERANZA IN CUORE, BENSÌ COLONNE INTERMINABILI DI ESSERI ABBRUTITI E MALVAGI, LEGATI ALL'INSEGNAMENTO ED ALL'ORDINE DEI RE E DEI SACERDOTI. NON VI ERA PIÙ PACE E PER POCHI SOLTANTO IL TEMPO DEI PADRI E DEGLI AVI DIVENNE UN MITO DI GRANDE SPERANZA.
IO ERO CRESCIUTO E BEN COMPRENDO TUTTE LE COSE CHE QUI VI RACCONTO. UN DÌ AVVENNE CHE IO GUARDASSI UN UOMO VECCHIO E BARBUTO CHE, ORANDO ALLE TURBE IN MOLTITUDINE RIUNITE INTORNO A LUI, DICEVA: "COSÌ FU, COSÌ È E COSÌ SARÀ FINO ALLA SETTIMA GENERAZIONE; E QUESTA È LA QUINTA DELLE SETTE".
COSÌ DICEVA LUI CHE IO GUARDAVO CON OCCHI ATTENTI E CON MENTE SVEGLIA. ED EGLI DISSE ANCORA:
"PASSERÀ DEL TEMPO, E PASSERÀ INFELICE SINO A QUANDO L'UOMO ETERNO VERRÀ DAI CIELI, COME AVVENNE PRIMA CHE NASCESSERO I PADRI DEI VOSTRI PADRI PER GIUDICARE LE COLPE DA LORO COMMESSE. CIÒ CHE AVVENNE ALLORA, DOVRÀ AVVENIRE PER DUE VOLTE ANCORA SU QUESTA TERRA; L'ULTIMA SARÀ LA SETTIMA VOLTA".
ED EGLI DICEVA ANCORA:
"SETTE VOLTE OGNI UOMO VERRÀ SULLA TERRA ED EGLI NON RICORDERÀ MAI DI ESSERE NATO PRIMA E DI ESSERE RINATO DOPO; E QUESTO PER SETTE VOLTE".
ED EGLI COSÌ PARLAVA, MENTRE L'ANIMO MIO ARDEVA DI VERITÀ E DI PROFONDA AMMIRAZIONE. ED EGLI COSÌ ANCORA DICEVA ALLE TURBE:
"SETTE SONO LE GENERAZIONI CHE DURERANNO E PUR DOVRANNO FINIRE SU QUESTA TERRA; E VOI SIETE LA QUINTA GENERAZIONE. SETTE SONO LE SCRITTURE DEI CIELI ED OGNI GENERAZIONE NE HA UNA PER VOLERE DI DIO. QUESTA VOSTRA È LA QUINTA, E PUR DOVRÀ FINIRE. LA SETTIMA SARÀ L'ULTIMA PROVA, POI AVVERRÀ IL GIUDIZIO FINALE".
COSÌ EGLI PARLAVA A COLORO CHE AVEVANO PERDUTO LA PACE DELL'ANIMA. E DISSE ANCORA:
"VOI SIETE LA QUINTA, ED IL SEME DELLA SESTA NASCERÀ DALLA VOSTRA FINE. COSÌ È SEGNATO NEL GRAN LIBRO DEI CIELI. ED ALLORA AVVERRÀ CHE L'UOMO ETERNO, DIO, VERRÀ SULLA TERRA COME SOLE SPLENDENTE DEL CIELO PER MOSTRARE A VOI LA GLORIA SUA E LA POTENZA DEL SUO REGNO, CHE È REGNO DELLO SPIRITO ETERNO. MOLTI DI VOI, DIVENUTI FORZA DEL MALE, PROVERANNO TERRORE E PUR NON MODIFICHERANNO, NÉ RITORNERANNO INDIETRO DAI LORO PROPOSITI, NÉ SI RAVVEDERANNO I NASCITURI, POICHÉ LA MALEFICA ARTE DEI PADRI RIMARRÀ PURE NEL SEME. POCHI, IN VERITÀ, SARANNO COLORO CHE RITORNERANNO AI VOLERI DELLO SPIRITO; ED ESSI SOLTANTO SI SALVERANNO NELL'ANIMA E NEL CORPO. ESSI SARANNO GUIDATI LÀ, VERSO ORIENTE, OVE LA TERRA RIMARRÀ FUORI DALLA FURIA DELLE ACQUE E IMMUNE DAI DISASTRI, ED ESSI ANCORA PROCEDERANNO VERSO LA RETTA VIA, INNALZANDO TABERNACOLI E TEMPLI ALLA GLORIA ED ALLA POTENZA DI DIO".
ED IO ASCOLTAVO CON CUORE APERTO CIÒ CHE EGLI DICEVA ALLE TURBE IRREQUIETE E MINACCIOSE.
AVVENNE CHE EGLI NON FU CREDUTO, COME UOMO SIMILE AGLI ALTRI; ED INCAPACI DI AVVERTIRE NEL LORO CUORE LA FORZA DELLA PIETÀ ESSI SENTENZIARONO IN SEGRETO CIÒ CHE DOVEVANO OPERARE A COLUI CHE AVEVA PREDETTO TALE FATALE DESTINO A CAUSA DEI LORO PECCATI, PER VOLERE DI DIO, PREDICANDO SENZA TIMORE ALCUNO. LE TURBE ANIMATE DA MALVAGI PROPOSITI E SCONSIGLIATE, LO PRESERO DAL LUOGO OVE EGLI STAVA E LO TRASSERO IN DISPARTE CON VIVA FORZA. IL CUOR MIO ARDEVA D'AMORE PER LUI, ED IO ERO PUR GIOVANE, EPPURE AMAVO LE SAGGE PAROLE CHE EGLI AVEVA CON TANTO SENSO DETTO. ED AVVENNE CHE LO PORTARONO IN UN CAMPO OVE I FIORI ERANO APERTI AL SOLE CALDO E SPLENDENTE, E LÀ INIZIARONO A PRATICARE CIÒ CHE NEL SEGRETO AVEVANO SENTENZIATO. EGLI NON PROVÒ IMPAZIENZA, NÉ LA SAGGEZZA DELL'ANIMA E DEL CUORE SI SMOSSE, CHE NON FECE ALCUN SEGNO DI RIVOLTA; NÉ I SUOI OCCHI, SIMILI ALLE STELLE, SI DILATARONO PER PAURA.
ANZI VOLLE AGGIUNGERE A QUEL CHE AVEVA DETTO ALCUNE PAROLE ANCORA, E DISSE: "VERRÀ IL TEMPO CHE IO SIEDERÒ TRA I SETTE GIUDICI DEL CIELO, CON IL VOLERE DI DIO, E LÀ LEGGERÒ PUNTO PER PUNTO LE COLPE VOSTRE E TAL SARÀ IL GIUDIZIO: CHE LA VOSTRA RADICE RIMARRÀ SULLA TERRA E QUEL CHE AVETE PENSATO DI PRATICARE SUL MIO CORPO VERRÀ PRATICATO A COLORO CHE DALLA VOSTRA RADICE VERRANNO AL MONDO SINO AL TEMPO CHE DIO VORRÀ, CON EGUAL FORZA E MISURA. RAVVEDETEVI, DUNQUE, POICHÉ ANCORA È TEMPO".
MA LE TURBE INFEROCITE E SCONSIGLIATE NON VOLLERO FRENARE IL MALVAGIO ISTINTO DEL MALE. E QUEL CHE IO VIDI, DOPO CHE EGLI TERMINÒ DI PARLARE, FU TANTO CRUDELE CHE GLI OCCHI MIEI DIVENNERO COME PIETRE NEL MARE. VIDI UOMINI CERCARE NEL CERVELLO DEL SAGGIO COLUI CHE TANTO CATTIVO PARLAVA IN VECE SUA. E CERCARONO, CERCARONO SENZA TROVARE CIÒ CHE LORO AVEVANO PENSATO VI FOSSE. ED IL SAGGIO UOMO, PUR SENZA CIÒ CHE L'UOMO DEVE AVER PER FORZA, RIMASE COSÌ COME PRIMA ERA, ANZI PIÙ VIVO DI COLORO CHE GLI STAVANO INTORNO AD OPERARE DELITTO. TANTO CHE A VEDERLO, COLORO CHE PER PRIMI AVEVANO OPERATO, DIVENNERO IRRICONOSCIBILI, POICHÉ NON PARLAVANO COME ERA COMUNE PARLARE, MA BENSÌ COME PARLANO GLI INSENSATI E PRIVI DI COSCIENZA; ED I LORO OCCHI ROTEAVANO DA UN PUNTO ALL'ALTRO VELOCI COME IL VENTO.
AVVENNE CHE IL SAGGIO UOMO, PUR RIMANENDO COM'ERA, DISSE ANCORA:
"AVETE VISTO CIÒ CHE AI MORTALI NON È DATO VEDERE IN VITA E NEL FUTURO DEL TEMPO.
TAL COSA OPERERÀ DIO IN VOI ED IN QUELLI CHE GERMOGLIERANNO DALLA RADICE VOSTRA.
EPPUR NON SAPRETE MAI, NÉ CONOSCERETE, POICHÉ DIO COSÌ VORRÀ CHE SIA".
E DOPO AVER DETTO QUESTO, COSÌ COM'ERA, S'INCAMMINÒ COME UN UOMO CHE HA TUTTO CIÒ CHE LA MADRE DÀ ALLA PROPRIA CREATURA.
EPPUR NON ERA COSÌ; CHÉ IL CERVELLO EGLI NON AVEVA.
A TAL VISTA AVVENNE UN TURBAMENTO IN TUTTI COLORO CHE OSSERVAVANO TAL STRANA BRAVURA DEL SAGGIO UOMO. ANCH'IO, COME LORO, MI TURBAI; MA ERO GIÀ PRIMA, POICHÉ NELL'ANIMA MIA SENTIVO BRUCIARE DI VERITÀ LE SUE PAROLE.
ED AVVENNE CHE IO SOLO LO SEGUISSI. ED ALTRI, ANCOR TERRORIZZATI, SI STAVANO IN DISPARTE, FACENDO CAMMINO INVERSO. EPPUR, QUANDO EGLI MI VIDE, NON SI ARRESTÒ, ANZI CON AMOREVOLE CURA SI FERMÒ E DISSE: "VIENI, PICCOLO MIO, POICHÉ IN TE È CIÒ CHE È IN ME".
A QUESTO SUO DIRE, GLI OCCHI, IL CUORE E L'ANIMA MIA PROVARONO UN GRANDE CALORE E TUTTO IL MIO CORPO ARDEVA COME FUOCO.
ED EGLI, ANCOR PIÙ VICINO A ME, DISSE:
"NON PROVARE SDEGNO DI CIÒ CHE HAI VISTO, POICHÉ QUEL CHE TU SENTI NELL'ANIMA TUA, DIO HA GIÀ SENTITO MOLTO TEMPO PRIMA; ED EGLI DARÀ IL MEDESIMO DOLORE".
ED IO ANCOR TREMANTE DI PIETÀ, DOMANDAI: "CHI SEI TU CHE NELL'ANIMO MIO FAI TANTO VUOTO DI DOLORE E DI TRISTEZZA?" ED EGLI COSÌ RISPOSE:
"IO SONO MESSO DI DIO E PER SUA VOLONTÀ SONO VENUTO SULLA TERRA. IO NON HO NOME E NON SONO COME TU SEI; EPPURE TU, PICCOLO MIO, POSSIEDI QUEL CHE IO POSSEGGO PER VOLERE DELLO SPIRITO SANTO. QUEL CHE TU SENTI NELLA TUA FRAGILE E PUR GRANDE COSCIENZA È COLUI CHE REGNA ETERNAMENTE NEI CIELI, LÀ DOVE GLI OCCHI TUOI NON POTRANNO VEDERE".
ED EGLI, COSÌ COME UN PADRE AMMAESTRA I FIGLI, CONTINUAVA:
"VI È UN LUOGO IN CUI LA NOTTE È GIORNO ED IL GIORNO SPLENDORE; E UN TEMPO NON LONTANO TU CI VERRAI, E LÀ VEDRAI COLUI CHE I TUOI OCCHI VEDONO".
E CONTINUANDO DICEVA ANCORA CON AMOREVOLE FIATO:
"QUEL GIORNO GLI ANGELI CANTERANNO TUTTI IN CORO, E TU VERRAI PER LA VIA CHE A ME TI CONDUCE, OVER RESTERÒ NEI SECOLI DEI SECOLI, SINO AL GIUDIZIO DELLA FINE. TU, PICCOLO MIO, UN GIORNO LASCERAI QUI SULLA TERRA IL TUO CORPO, EPPUR TU VIVRAI IN DIVERSA FORMA CHE NÉ CORPO NÉ ARIA TI SARÀ UTILE; E SOLO QUANDO AVRAI VISTO CIÒ CHE IL FUTURO CONSERVA ALLA SETTIMA GENERAZIONE, SOLO DOPO, PER CONCESSIONE DEI SETTE SPIRITI DI DIO, E PER SUO CONSENSO, RIVEDRAI NUOVAMENTE IL MONDO CON VOLTO DIVERSO DI COME OR TU LO VEDI".
DOPO AVER DETTO CIÒ, IL SAGGIO UOMO AGGIUNSE:
"ORA IO TI LASCERÒ E TANTO TEMPO PASSERÀ PRIMA CHE TU POSSA RISENTIRE IL CALORE DI TALE VERITÀ NELL'ANIMA TUA; PERÒ TI DICO ANCORA: IN QUEL TEMPO, QUANDO TU SARAI RITORNATO TRA GLI UOMINI DELLA SETTIMA GENERAZIONE E QUANDO AVRAI COMPIUTO GLI ANNI TRENTATRÉ, IO SARÒ NELL'ANIMA TUA E NEI TUOI PENSIERI, E DI CIÒ TI DARÒ PROVA D'ESSER VENUTO, POICHÉ A TE VORRÒ PARLARE DI TANTE COSE.
ED OR È OPPORTUNO CHE TU SAPPIA IL CAMMINO GIUSTO E CONSIGLIATO.
AVVERRÀ CHE IL SOLE DIVERRÀ PIÙ VOLTE GRANDE E MOLTO PIÙ SPLENDENTE DI COME TU ORA LO VEDI. CIÒ NON ABBIA A TURBARE L'ANIMA TUA POICHÉ NESSUNA COSA ARDERÀ DI ARDENTE FUOCO. QUANDO CIÒ SARÀ OSSERVATO, TU MUOVERAI CAMMINO VERSO ORIENTE E PASSO PER PASSO L'ANIMA TUA SARÀ CONSIGLIATA PER I LUNGHI SENTIERI VERDI CHE NEL TEMPO DOVRAI PERCORRERE. IL CAMMINO SARÀ TANTO LUNGO E FATICOSO, MA CIÒ NON SARÀ TURBAMENTO NÉ PER IL CORPO NÉ PER L'ANIMA TUA POICHÉ SARAI GUIDATO E CONSIGLIATO.
AVVERRÀ CHE ALLA FINE DEL LUNGO CAMMINO INCONTRERAI COLORO CHE SULLA FRONTE PORTANO IL SOLE, SIMILE A QUELLO CHE TU VEDI NEL CIELO, E LÀ TI FERMERAI. LÀ PASSERAI IL RIMANENTE TEMPO DELLA TUA VITA; FINIRAI I GIORNI SENZA PATIRE DOLORI NEL CORPO TUO, NÉ ESSO RIMARRÀ SCOPERTO, NÉ MANO UMANA LO TOCCHERÀ SINO ALLA FINE. E ALLORA, QUANDO QUESTO AVVERRÀ CHE TU LASCERAI IL CORPO, DA UOMO, E VERRAI NEL REGNO DEI CIELI, DA QUEL REGNO IO FARÒ VEDERE A TE CIÒ CHE ACCADRÀ SULLA TERRA PER COLPA DELLA QUINTA GENERAZIONE".
DOPO AVER TERMINATO IL SUO DIRE, IO MI SENTII AVVOLTO IN UN PROFONDO SONNO E PIEGANDO LA MIA TESTA SULLE SUE GINOCCHIA MI ADDORMENTAI SILENZIOSAMENTE.
IL MATTINO CHE VENNE, NON APPENA I MIEI OCCHI SI APRIRONO, VIDI LÀ, AL POSTO DELLE GINOCCHIA DEL SAGGIO, UN'ABBONDANZA DI VARI FIORI PROFUMATI ED ANCOR VIVI DI TANTA VITA. EGLI NON ERA PIÙ, NÉ NEI DINTORNI I MIEI OCCHI LO VIDERO. CERCAI CON AFFANNO E CON SPERANZA E PER MOLTO TEMPO PEREGRINAI PUR DI TROVARLO; MA, AHIMÈ! VANE LE MIE RICERCHE. EGLI NON ERA COME IO ERO, NÉ SULLA TERRA, PERCHÉ AVVENNE CHE L'ANIMA MIA, DENTRO DI ME, PARLASSE DICENDO:
"NON FATICAR OLTRE CON TANTO AMORE, POICHÉ INUTILMENTE TU CERCHERAI COLUI CHE BRAMI COM'ERA. IO NON SONO PIÙ COME TU SEI, POICHÉ IL PADRE MI HA CHIAMATO A SÉ E PUR SON DENTRO DI TE AFFINCHÉ L'ANIMA TUA PARLI E DICA CIÒ CHE IO VOGLIO DIRE".
E QUEL CHE IO SENTIVO DENTRO DI ME MI RALLEGRAVA IL CUORE, E GLI OCCHI MIEI DAVANO LUCE DI BEATITUDINE COME IO NON EBBI MAI. EPPURE EGLI NON ERA PIÙ, ED IO CON VEEMENZA BRAMAVO CHE EGLI FOSSE COSÌ COME GLI OCCHI MIEI LO AVEVAN VISTO.
PASSÒ DEL TEMPO, E DENTRO DI ME ALBERGAVA LA VOCE DEL SAGGIO E MI SEGUIVA OVUNQUE IO ANDASSI. GLI ANNI MIEI AVEVANO RAGGIUNTO IL NUMERO VENTICINQUE ED IL SOLE ERA NEL SEGNO DELLA SAPIENZA CHE È SEGNO DELLO SPIRITO E PUR SEGNO DELLA GENERAZIONE QUINTA, IN CUI VIDI GLI ANNI DELLA MIA VITA CRESCERE COME PIANTA DI PRATO.
IN QUEL TEMPO ACCADDE CIÒ CHE NEL MIO CUORE STAVA INCISO. E VIDI IL SOLE FARSI TANTO VICINO ALLA TERRA COME MINACCIA MORTALE. LE TURBE, I RE ED I SACERDOTI EBBERO INFINITO SPAVENTO, E TUTTI URLAVANO COME ESSERI SENZA SENNO: ANDAVANO COME IL VENTO IMPAZZITO A CERCARE RIFUGIO NEL VENTRE DEI MONTI. E GRIDAVANO CON TANTO FRASTUONO CHE A ME PAREVA CHE LE ACQUE DEI MARI CAMMINASSERO DI CORSA SULLA TERRA.
GLI OCCHI MIEI NON SI MOSSERO DALLO SPLENDIDO SOLE, DIVENUTO DIECI VOLTE PIÙ GRANDE DI QUANTO EGLI È SOLITO ESSERE; NÉ SGOMENTO SENTÌ LA MIA ANIMA, NÉ IO MI MOSSI DAL LUOGO OVE RIMASI IMMOBILE, AVVINTO DA TANTO SPLENDORE. ED AVVENNE CHE, MENTRE GLI OCCHI MIEI FISSAVANO TANTA MERAVIGLIA, LA VERBA CHE IN ME SI FACEVA PAROLA DICEVA:
"È ORA CHE TU MUOVA CAMMINO VERSO ORIENTE, POICHÉ CIÒ CHE DOVEVA AVVENIRE AVVERRÀ PRESTO PER OPERA E PER VOLERE DI DIO".
A QUEL DETTO IO NON RIMASI A LUNGO IN MEDITAZIONE, PERCHÉ SAPEVO CHE "EGLI" ERA A PARLARE DENTRO DI ME. ED AVVENNE CHE, MENTRE IO MUOVEVO CAMMINO VERSO ORIENTE, VIDI IL SOLE GIRARE COME GIRA UNA RUOTA DI CARRO NELLA TERRA SECCA E SENZA PORRE IN ATTO ALCUNA MINACCIA, RITORNÒ NUOVAMENTE COME PRIMA ERA, DIECI VOLTE PIÙ PICCOLO.
LE TURBE, I RE ED I SACERDOTI, ANCOR TERRORIZZATI, NON USCIVANO DAL VENTRE DEI MONTI, POICHÉ NEL LORO PENSIERO SOSTAVA LA PAURA CHE IL SOLE RITORNASSE ANCOR PIÙ GRANDE E PIÙ MINACCIOSO DI PRIMA.
NEL MIO PENSIERO SPUNTÒ, COME L'ALBA, IL DISEGNO DEL CAMMINO CHE DOVEVO INIZIARE, POICHÉ IO SAPEVO NEL CUOR MIO DI DOVERLO INTRAPRENDERE. E COSÌ AVVENNE CHE IL MIO CORPO INIZIÒ LA SUA FATICA, CHE DIRE IL TEMPO MI PARE ANCOR PIÙ DIFFICILE. DOPO TANTI GIORNI DI CAMMINO RAGGIUNSI UNA GRANDE FORESTA, E LÀ POSI IL MIO CORPO A RIPOSO ED I MIEI OCCHI AL SONNO. BEN IO RICORDO CIÒ CHE VIDI QUANDO IO ERO IMMERSO NEL SONNO.
VIDI IL SAGGIO UOMO CURARE LE PIAGHE CHE S'ERANO FORMATE NEL CORPO MIO CON AMOROSA CURA E VIDI ANCORA CHE EGLI POSE SULLE MIE ASCIUTTE LABBRA OLIO ODOROSO DICENDOMI: "DILETTO FIGLIOLO, QUESTO È AMORE DELLO SPIRITO; ALZATI POICHÉ L'ORA È VICINA E DI TAL GRANDE FORESTA NULLA RIMARRÀ SE NON CENERE E NESSUNA COSA PRENDERÀ PIÙ VITA". COSÌ IO FECI E CON PIÙ FORZA CHE PRIMA NON AVEVO, COMINCIAI A MUOVERE CAMMINO APRENDO SENTIERO AL PASSO MIO.
PASSÒ ANCORA TANTO TEMPO PRIMA CHE IO SCORGESSI UN UOMO PRIMA E MOLTI ALTRI DOPO VENIRMI INCONTRO COME SE IO AVESSI LA CORONA DEL LORO REGNO. EPPURE EBBI GRAN SPAVENTO PRIMA CHE LA VERBA DICESSE:
"GUARDA LA LORO FRONTE E TRANQUILLIZZATI POICHÉ ESSI SONO COLORO CHE DIO RISPARMIERÀ DALLA DURA SORTE, ESSENDO LORO IL SEME DELLA SESTA GENERAZIONE; ED ESSI TI AMERANNO, POICHÉ TU RAFFORZERAI NEI LORO CUORI LA VERITÀ DELLO SPIRITO CHE È REGNO DI DIO".
ED IO, QUANDO EBBI VICINO QUELLE CREATURE, OSSERVAI ATTENTAMENTE LE LORO FRONTI E VIDI IL SEGNO DEL SOLE, COSÌ COME ERA QUANDO LO VIDI DIECI VOLTE PIÙ GRANDE. E PRIMA CHE IO DICESSI A LORO CIÒ CHE NELLA MIA MENTE NASCEVA, LORO DISSERO A ME:
"SAPPIAMO QUELLO CHE TU PORTI NEL TEMPIO DELLA SAPIENZA E SAPPIAMO PURE QUANTA FORZA C'È NELL'ANIMA TUA PER VOLERE DI DIO. VIENI, ACCOSTATI A NOI E RALLEGRA DI PIÙ CONSAPEVOLEZZA SPIRITUALE LE NOSTRE COSCIENZE".
ED IO CHE ASCOLTAVO IL LORO PARLARE PENSANDO ALTROVE, E PUR APPRENDENDO CIÒ CHE LORO DICEVANO, DISSI A LORO: "PORTATEMI LÀ DOVE IL TEMPIO ERETTO ALLA GLORIA DELLO SPIRITO BEN CONSERVA LE VOSTRE ANIME SAGGE E SAPIENTI, PERCHÉ È VERO CHE LÀ VERRÒ AD ALBERGARE SINO AL GIORNO CHE DIO VORRÀ".
E COSÌ AVVENNE CHE IO ENTRASSI NEL TEMPIO E ADORASSI LA GLORIA DELLO SPIRITO SANTO ED INSEGNASSI IL BENIGNO VOLERE DELLA SUA SAPIENZA AL POPOLO DI QUEI LUOGHI.
AVVENNE CHE GLI ANNI RAGGIUNSERO IL NUMERO QUARANTANOVE ED IN QUEL TEMPIO LA VERBA PARLASSE, DICENDO:
"FIGLIOLO, PREPARATI A LASCIARE IL CORPO TUO POICHÉ, COME TU SAI, L'ORA DEL TUO TRAPASSO È GIUNTA, E COME IO DISSI A TE UN GIORNO VERRAI NEL REGNO DEI CIELI PER VEDERE CIÒ CHE ACCADRÀ SULLA TERRA PER LE COLPE DELLA QUINTA GENERAZIONE DEGLI UOMINI. PREPARATI, FIGLIOLO, POICHÉ NEL SONNO TU LASCERAI LA VITA TERRENA ED IL TUO CORPO VERRÀ BEN CONSERVATO COME IO TI DISSI UN TEMPO E COME DIO HA DISPOSTO CHE SIA".
ED IO, LIETO PER QUEL CHE SENTIVO, PROVAI TAL GIOIA CHE IL SONNO MI COLSE CON DOLCEZZA INFINITA. EPPUR NON DORMII, POICHÉ MI VIDI IN UN LUOGO CHE UMANA GENTE NON HA MAI VISTO NÉ COSTRUITO CON PAROLE, TANTO BELLO ERA QUEL LUOGO CHE IO CREDEVO ANCORA DI DORMIRE E DI SOGNARE, EPPURE NON ERA COSÌ.
IO LÀ VIDI DOLCEZZA, AMORE, PIETÀ, BONTÀ, CARITÀ, SAGGEZZA E SAPIENZA E TANT'ALTRA BELLEZZA DELLO SPIRITO E DEL REGNO DEI CIELI. IO VIDI ANCORA TUTTE QUESTE VIRTÙ ANCHE NEGLI UOMINI, PERCHÉ TALE FORMA ESSI AVEVANO, SIMILE COME IO ERO E PUR NON ERANO PIÙ E NEMMENO IO. VI ERA TANTA BELLEZZA CHE LO SPIRITO MIO SI RALLEGRAVA COME ESPRIMERE NON SO. OGNI ATTIMO DI ORA, OGNI ORA DEL GIORNO ERA AVVOLTO DI DOLCE BEATITUDINE E PIENO DI TANTO AMORE CHE ALTRI, COME IO, TALE ALLEGREZZA DIMOSTRAVANO, AVVICINANDOSI A ME SENZA CHE IO VEDESSI IL LOR CAMMINARE DICEVANO IN CORO:
"GLORIA ALLO SPIRITO NELLA VITA ETERNA. GLORIA, GLORIA, GLORIA!" ED IO COME LORO CON LA VERBA DEL SILENZIO SENZA CERCARE ARIA A CIÒ CHE PIÙ NON AVEVO, DICEVO:
"GLORIA, GLORIA A DIO AMABILE PADRE DI TUTTE LE VIRTÙ. GLORIA, GLORIA, GLORIA!"
E TANTA MUSICA IO SENTIVO CHE ORECCHIO UMANO NON POTEVA AVER MAI SENTITO. OGNI COSA DI CUI NON SO MISURARE LA BELLEZZA AVEVA LUCE SPLENDENTE INTORNO A ME, SEMBRÒ DI CONTARE MILLE E MILLE SOLI E MILLE STELLE. E LA NOTTE IO NON VIDI MAI POICHÉ LA LUCE RIMASE SEMPRE SPLENDIDA COME IO LA TROVAI.
ORA, MENTRE IO TALE DOLCEZZA ASSORBIVO CON LA LUCE DELLO SPIRITO, AVVENNE CHE SI APRISSE NELLO SPAZIO, COME UN INCANTO, UNA GRANDE PARETE DI COLOR ORO VIVO, ORNATA DI FIORI DI MILLE COLORI E CHE RAGGI DI SETTE COLORI USCISSERO PRIMA CHE UOMINI, TALE FORMA ESSI AVEVANO, CON LUNGHI CAPELLI COME LUCENTE ARGENTO VOLASSERO D'INTORNO COME UCCELLI IN FESTA, ANNUNCIANDO CON VERBA PENETRANTE E FORTE DI MUSICALE ARMONIA, I SETTE SPIRITI DI DIO. E QUESTI ANNUNCIATORI ERANO DI TAL BELLEZZA CHE GLI OCCHI DEL MIO SPIRITO NON OSAVANO ALZARSI DALLA MERAVIGLIA.
SUBITO DOPO AVVENNE CHE RAGGI COME ORO, TALE ERA IL COLORE, FORMARONO UN GRANDISSIMO TEMPIO, TANTO GRANDE DA POTER CONTENERE TUTTE LE GENERAZIONI DELLA TERRA, E NEL CENTRO DI ESSO, STAVANO SEDUTI I SETTE SAGGI IN BIANCO LUCENTE. IO VIDI I LOR CAPELLI COME NEVE AL SOLE E SOFFICI COME LEGGERISSIME PIUME, LUNGHI E RIPOSANTI SULLE FORMOSE SPALLE. SULLA LORO FRONTE BRILLAVA UNA LUCENTE STELLA SIMILE A QUELLA CHE IO VEDEVO SULLA TERRA, QUANDO IO ERO COSÌ COME OGGI NON SONO, E LA LORO VERBA PIENA DI CELESTIALE DOLCEZZA, COME MUSICA, RAGGIUNGEVA TUTTI SENZA CHE LORO GRIDASSERO.
A TALE VISTA MI SENTII TURBATO, E PUR ERA VERO, POICHÉ LA SUA VOCE GIUNGEVA A ME CHE ERO L'ULTIMO ARRIVATO, E TANTO LONTANO. ED AVVENNE CHE UNO DI LORO SI ALZÒ ED INDICANDO COME VOLER CHIAMARE QUALCOSA, DISSE: "VENGA COLUI CHE DALL'ORIENTE DELLA TERRA VENNE QUI IN CIELO PER VOLERE DI DIO".
ED AVVENNE CHE ALZAI LA FRONTE E CON MIA GRANDE GIOIA GLI OCCHI, CHE PUR NON AVEVO, SI POSARONO SUL VOLTO DI COLUI CHE COME UOMO VENNE SULLA TERRA A DETTAR LEGGE DIVINA ED A FAR PREVISIONI DI SAPIENZA CELESTE. QUANTA GIOIA PROVÒ LO SPIRITO MIO NON POSSO ANCORA DIRLO! MA BEN IO DICO, E QUESTA È VERITÀ, CHE EGLI ERA IL SAGGIO UOMO CHE IO ANCORA RICORDO. ED AVVENNE CHE IO NON POTESSI TRATTENERE DI DIMOSTRARE LA MIA GIOIA E DI DIRE: IL CUORE MIO È SEMPRE STATO CON TE SULLA TERRA COSÌ COME LO SPIRITO MIO È CON TE NEL REGNO DEI CIELI. ED EGLI, COME UN PADRE PARLA AL FIGLIO, RISPOSE: "LA GRAZIA DEL PADRE ETERNO È IN TE, FIGLIOLO, COME LO ERA ALLORA QUANDO TU PIETÀ SENTISTI PER CUI IO DISSI A TE CHE SARESTI VENUTO NEL REGNO DI DIO PER VEDERE LE COSE CHE SULLA TERRA SUCCEDERANNO".
ED ANCOR DISSE: "IO CONOSCO LA FEDE TUA NELLO SPIRITO, E TUTTO IL COLLEGIO CONOSCE L'OPERA TUA SULLA TERRA NELL'ERA DELLA SAPIENZA, PER CUI DIO, IL RE DEL CIELO E DELLA TERRA HA VOLUTO ACCOGLIERE, CON COMPIACIMENTO, IL NOSTRO DIRE SUL TUO CONTO; ED EGLI ANCORA PROPOSE CIÒ CHE QUI AVVIENE E CHE DOVRÀ AVVENIRE NEL TEMPO CHE TU, FIGLIOLO, DIVERRAI ANCORA PADRONE DEL CORPO E VIVRAI COME UOMO SULLA TERRA DELLA SETTIMA GENERAZIONE".
ED IO, COME FIGLIO UBBIDIENTE E SAGGIO CHE SEGUE NELL'INSEGNAMENTO E NEL VOLERE IL PROPRIO PADRE, STAVO ATTENTO ED ASCOLTAVO CON CONSENTIMENTO IL SUO DIRE ED IL SUO PROPORRE PER CUI RIMANEVO FERMO NEI SUOI DISEGNI. ED AVVENNE ANCORA CHE SI ALZÒ DAL LUOGO OVE STAVA E CON LUI UN ALTRO DEI SETTE E, SENZA MUOVERE PIEDE, MI VENNERO INCONTRO, E PRENDENDOMI PER MANO SIA L'UNO CHE L'ALTRO, MI PORTARONO VIA DAL LUOGO OVE IO STAVO PER RAGGIUNGERE UN GRANDE MONTE. LÀ, CON MERAVIGLIA, APPRESI DALLE SUE DIMOSTRAZIONI CHE COSA VOLEVANO DIRE GLI AGNELLI CHE IO VEDEVO SPARSI UN PO' DOVUNQUE TUTTI MORTI, ALCUNI COME ANNEGATI, ALTRI COME BRUCIATI.
ERA UNO SPAVENTOSO VEDERE DEI MIEI OCCHI, CHE NON ERANO COME QUELLI CHE HA L'UOMO SULLA TERRA. E LORO DUE, CHE VOLEVANO DIMOSTRARE QUEL CHE IO VEDEVO SUL MONTE, MI DISSERO:
"FIGLIOLO, ADESSO DA QUESTO MONTE TU VEDRAI COSE CHE POI, PER VOLERE DI DIO, AVVERRANNO NELLA QUINTA GENERAZIONE, NELLA SESTA E NELLA SETTIMA. IN QUEST'ULTIMA, CHE È LA SETTIMA, TU SARAI RINATO SULLA TERRA, E SINO A CHE NON AVRAI RAGGIUNTO GLI ANNI TRENTATRÉ, NON RICORDERAI NULLA. QUANDO AVRAI COMPIUTO GLI ANNI TRENTATRÉ, NOI VERREMO AD ALBERGARE NELL'ANIMO TUO ED APRIREMO IL SEGRETO E SCIOGLIEREMO CIÒ CHE PRIMA STAVA LEGATO. E TU ALLORA RICORDERAI QUELLO CHE ERI PRIMA, E NELLA TUA MENTE SI VERIFICHERÀ IL RITORNO DELLE COSE VISSUTE NELL'ERA DELLA SAPIENZA E DI CIÒ CHE HAI VISTO DA QUESTO LUOGO. CIÒ TI VERRÀ FACILE RICORDARLO, E TU FARAI QUESTO: SCRIVERAI CIÒ CHE SENTI SENZA SENTIRE FATICA NELLA TUA MENTE E SENZA SENTIRE STANCHEZZA ALCUNA NEL TUO CORPO. INOLTRE AVVERRÀ CHE UN NUMERO TERRÀ SEMPRE LA TUA COSCIENZA SVEGLIA E FORTE, E QUESTO SARÀ IL NUMERO "SETTE". ED ANCOR DICIAMO: CHE IL CUORE TUO NON AVRÀ PACE FINCHÉ TU NON AVRAI COMPIUTO L'OPERA CHE È NEL DISEGNO DI DIO PER LA SETTIMA GENERAZIONE.
INOLTRE TU DEVI SAPERE BENE CHE MOLTI TI SARANNO OSTILI E MOLTI SORRIDERANNO DELL'OPERA TUA, E CIÒ NON DEVE RATTRISTARE L'ANIMA TUA, PERCHÉ È VERO CHE CHI DI TE SORRIDE SI PENTIRÀ DI AVERLO FATTO. VI SARANNO ANIME SINCERE CHE CREDERANNO IN TE, E QUELLE SI SALVERANNO NEL CORPO E NELL'ANIMA E SI PURIFICHERANNO E PURGHERANNO I LORO PECCATI COMMESSI. POI NÉ MADRE, NÉ PADRE, NÉ SPOSA, NÉ FIGLI E NÉ AMICI TI CREDERANNO, ANZI CERCHERANNO DI FATICARE AFFINCHÉ IL VELO DELLO SCORAGGIAMENTO SCENDA SUL TUO VOLERE. MA NOI VEGLIEREMO SU TE E SULL'ANIMA TUA POSEREMO I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO; E TU SARAI SAPIENTE, INTELLIGENTE, CONSIGLIATO, FORTE NELLA SCIENZA E NELLA PIETÀ; ED INFINE SENTIRAI TIMORE IN DIO.
COSÌ TU SARAI ED AVRAI FORZA DI COMBATTERE E VINCERE L'OPERA DEI MALEVOLI E DEGLI SCONSIGLIATI, DI PORLA CON DOLCEZZA E BONTÀ, DI CONOSCERE COSE CHE ALTRI NON POSSONO, DI RESPINGERE LA FALSITÀ DELLE ACCUSE A TE RIVOLTE. ED ORA CHE TU SAI CHE QUESTE COSE DOVRANNO AVVENIRE NELLA QUINTA, NELLA SESTA E NELLA SETTIMA GENERAZIONE, CHE È L'ULTIMA PROVA DELL'UMANA GENTE SULLA TERRA, NOI TACCIAMO AFFINCHÉ IL TUO SPIRITO OSSERVI".
ED IO NELL'ATTESA, DOPO CHE LORO AVEVANO TACIUTO, SENTII UN GRAN RUMORE CHE L'ANIMA MIA TREMÒ DI PAURA, E VIDI QUEL CHE VI NARRO:
"UN GRAN BUIO SI FECE INTORNO A NOI, E SOTTO E SOPRA DI NOI; E VIDI GLI UOMINI DELLA TERRA, DONNE E BAMBINI FREMERE DI PAURA POICHÉ LA TERRA COMINCIAVA A TREMARE COME FOGLIA AL VENTO ED IL MARE A BOLLIRE COME L'ACQUA IN PENTOLA. IL GRIDO DI TERRORE GIUNGEVA NEL CIELO. OGNI CREATURA CHE, COME FUORI SENNO, FUGGIVA A CERCARE RIPARO NON TROVAVA FORZA ED EQUILIBRIO E GIACEVA INESORABILMENTE ESPOSTA ALLA FINE. TUTTI CERCAVANO RIPARO NEI MONTI, EPPUR NON POTEVANO AVERE TALE SPERANZA. ED AVVENNE CHE IL MARE BOLLIVA SEMPRE PIÙ FORTE E LA TERRA SI STACCAVA DALLA TERRA E CAMMINAVA NEL MARE SIMILE A FUSCELLI SPINTI DAL FURIOSO VENTO. ED IO VIDI CHE TUTTE LE ACQUE ENTRAVANO SULLA TERRA E MOLTITUDINE DI ESSA RIMANEVA SOTT'ACQUA LASCIANDO UN GRANDE VUOTO; E POI NUOVAMENTE LA RIVEDEVO, E POI NON LA RIVEDEVO PIÙ, E CON ESSA OGNI COSA CHE IN GREMBO PORTAVA. TEMPLI, UOMINI, ANIMALI E GRANDI FORESTE E QUANTO ALTRO C'ERA PERIVA MISERAMENTE. POI VIDI SPOSTARE LE MONTAGNE PER TANTA DISTANZA DI UN FIUME INGROSSATO. ERANO MONTAGNE QUELLE, LEGATE A TANTA TERRA CHE, COME TRASPORTATE SUL PALMO DELLA MANO, DA UN LUOGO VENIVANO POSATE IN UN ALTRO LUOGO.
ALTRE MONTAGNE SORGEVANO DALLA PROFONDITÀ DEI MARI ED ALTRE SPARIVANO PER SEMPRE. IL GRANDE MARE SPINTO E RESPINTO SALTAVA SULLA TERRA E, COME UN GIOCOLIERE, TUTTO FACEVA SPARIRE IN UN BALENO.
ED IO SENTIVO GEMITI DI ACUTA DISPERAZIONE VAGARE NELLO SPAZIO, E POI PIÙ NULLA.
SOLO MARE IO VEDEVO E FUOCO SPRIZZARE DALLE ACQUE, E LA TERRA ANCORA FUORI DALLE ACQUE CORRERE DA UN PUNTO ALL'ALTRO PUNTO COME IMPAZZITA. UN SOLO TRATTO DI ESSA ERA RIMASTA FUORI DALLA CATASTROFE, E NÉ MARE NÉ FUOCO LA OFFENDEVANO. ED IO SENZA POTER CAPIRE COSA FOSSE MI RIVOLSI AI DUE SAGGI DICENDO:
"VENERATI MAESTRI DELLO SPIRITO MIO, CHE COS'È QUEL CHE IO VEDO FUORI DELL'IRA ED ANCORA ALLA LUCE DEL SOLE?" E LORO COME SE GIÀ L'AVESSERO DETTO, PRECISARONO:
"FIGLIOLO, QUELLO È IL LUOGO DEI PADRI DELLA FUTURA GENERAZIONE, E DEL LORO SEME DIO SI SERVIRÀ PER SEMINARE NUOVA VITA E NUOVA GENERAZIONE CHE SARÀ LA SESTA E SETTIMA. QUELLA CHE TU VEDI È LA SOLA TERRA CHE STA ALLA LUCE DEL SOLE, ED È QUELLO IL LUOGO OVE LA FEDE NELLO SPIRITO RIMASE INCONTAMINATA E PURA, SE PUR NEL SOLE LORO EBBERO TIMORE DI DIO. LÀ GIACE IL CORPO TUO CHE FU VIVO ED ORA NON LO È PIÙ, POICHÉ L'ANIMA TUA È QUI ACCANTO A NOI. E QUEL CHE TU HAI VISTO NON PATIRÀ SORTE DELL'IRA SCATENATA, PERCHÉ È VERO CHE QUELLO È IL SEME CHE IL PADRE HA VOLUTO CONSERVARE PER LE ALTRE GENERAZIONI FUTURE, SESTA E SETTIMA".
ED IO ASCOLTAVO QUEL CHE LORO DICEVANO, PUR NON TOGLIENDO GLI OCCHI DELLO SPIRITO MIO DAL MONDO SCONVOLTO. E VOLENDO ANCORA DOMANDARE PER DELUCIDAZIONE, DISSI A LORO: "DOLCISSIMI MAESTRI, PERCHÉ MAI OGNI COSA PERISCE CON TANTA SPIETATA SORTE?"
E LORO A ME DISSERO:
"QUEL CHE DIO HA SAPUTO SULLA LORO OPERA NON TROVA GIUSTIFICAZIONE PER LA LORO VITA, PERCHÉ CHI OFFENDE CON IL PEGGIOR DEI MALI DIO, EGLI DIVIENE IROSO E PUNISCE.
EGLI HA VOLUTO FERMARE L'OPERA MOSTRUOSA DI QUELLA GENERAZIONE E SEMINAR NUOVO SEME. ED IL SEME AVRÀ DA GERMOGLIARE E DARE IL FUSTO E DOPO I RAMI E LE FOGLIE E POI ANCORA I FRUTTI, E SE QUESTI ULTIMI SARANNO BUONI PER LO SPIRITO, L'ALBERO VIVRÀ FELICE, SE POI DOVESSERO DIVENTARE AMARI, I GERMI DEL MALE COLPIRANNO L'ALBERO ED ESSO COMINCERÀ A PERDERE VITA. MA POICHÉ L'UMANA GENTE NON È MAI CONTENTA DEL BENE CHE DIO CREATORE DISPONE, AVVIENE CHE SONO LORO STESSI A MISURARE IL TEMPO CHE L'ALBERO DEVE VIVERE".
ORA AVVENNE CHE LORO TACESSERO E PUNTASSERO IL DITO AFFINCHÉ IO, DISTOGLIENDOMI DAI RAGIONAMENTI, GUARDASSI PIÙ ATTENTAMENTE LÀ DOVE VI ERA TERRA ED ORA VI ERA MARE, E LÀ DOVE VI ERA MARE ORA VI ERA TERRA. IL VOLTO DEL MONDO ERA MOLTO CAMBIATO, ED ESSO ERA NUDO COME QUANDO L'UOMO NASCE. NÉ TEMPLI, NÉ CASE, NÉ ALBERI, NÉ COSE VIVENTI IO PIÙ VEDEVO; LA DESOLAZIONE IO VEDEVO E PAREVA LA SOLA COSA AD ESISTERE NEL MONDO. SOLO IN QUEL LUOGO DOVE VI ERA RIMASTO IL SEME IO VEDEVO VITA ED ANIMA, E LÀ IL SOLE SPLENDEVA E DAVA LUCE E CALORE ALLE COSE CHE CONTINUAVANO PER VOLERE DI DIO. E PASSÒ TANTO TEMPO E TANTO TEMPO ANCORA, EPPURE IO NON SENTII MAI STANCHEZZA DI TENERE GLI OCCHI DELLO SPIRITO FISSI LÀ OVE LE ACQUE, DIVENUTE COME NERO FUMO, SI MUOVEVANO ANCORA SULLA TERRA PER CERCARE L'USCITA E PIGLIAR POSTO DIVERSO. E MENTRE IO TALI COSE MEDITAVO, LORO DUE, SIMILI A ME, NON DISTOLSERO I LORO SGUARDI NÉ FECERO ALCUN CENNO DI CONSIDERAZIONE, EPPURE COME ME GUARDAVANO CIÒ CHE IO GUARDAVO.
E PASSÒ ANCORA DEL TEMPO ED ALTRO TEMPO ANCORA, TANTO CHE IO SENTII IL BISOGNO DI DOMANDARE QUALCOSA PER SENTIRE RISPOSTA E MENOMARE IL SILENZIO CHE INTORNO SI ERA FATTO COME OMBRA DI TRISTEZZA E DI DOLORE. E DISSI A LORO, PER MUOVERE I LOR PENSIERI DALL'IMMOBILITÀ: "OR DITEMI, GIUDICI SAPIENTI, SE IL DOMANDAR MIO NON È ARDIRE, COSA MAI AVVERRÀ DOPO CHE LE ACQUE DIVERRANNO COME ERANO SOLITE ESSERE, LIMPIDE COME IL CIELO E LA TERRA COME PANNO AL SOLE? E LOR RIVOLGENDOSI A ME, POICHÉ ERA LECITO DARE RISPOSTA ALLA DOMANDA MIA, DISSERO:
"AVVERRÀ, FIGLIOLO, CHE LA TERRA RIPRENDERÀ VITA, POICHÉ IL SOLE QUESTO FARÀ PER VOLERE DEL PADRE CELESTE. INOLTRE SI VERIFICHERÀ CHE GLI OCCHI DELLO SPIRITO TUO VEDRANNO RINASCERE SULLA TERRA OGNI COSA CHE A TE SEMBRÒ ESSER MORTA PER SEMPRE; EPPUR NON ERA COSÌ. E VEDRAI ANCORA CHE LA TERRA METTERÀ BEI VESTITI, SIMILI A QUELLI CHE TU METTESTI NEI DÌ DELL'AMORE ALLO SPIRITO, ED OGNI COSA, DOPO IL SUO VESTIMENTO, OGNI COSA RIPRENDERÀ VITA E CALORE COME NEL PRINCIPIO QUANDO IL DISEGNO DI DIO DIVENNE REALTÀ".
ED IO ASCOLTAVO E PUR ALTRO DESIAVO CONOSCERE, COME UN BIMBO QUANDO PER COMPRENDERE E CONOSCERE MEGLIO LE COSE CHE GLI OCCHI VEDONO, FA TANTE DOMANDE. ED IO COSÌ FECI E DOMANDAI, E LORO, COME PADRI PAZIENTI RISPOSERO ALLA SEGUENTE MIA DOMANDA: "PERCHÉ, IO DICO A VOI PADRI SAPIENTI E SAGGI, PERCHÉ MAI RICOMINCIA LA VITA LÀ DOVE L'IRA DELLO SPIRITO SANTO SI È SCATENATA?"
E LORO A ME CON PAZIENZA PIENA D'AMORE RISPOSERO:
"FIGLIOLO BENEDETTO, OGNI COSA AVVIENE PER VOLERE DI DIO, PERCHÉ IL SUO VOLERE È GIUSTO NEL BENE SE NEL BENE SI VIVE, NEL MALE SE NEL MALE SI CADE. E QUELLA GENERAZIONE CHE NEL MALE ERA CADUTA HA AVUTO PUNIZIONE MERITEVOLE. EPPURE, COME GLI OCCHI DELLO SPIRITO TUO VEDONO ANCORA, LO SPIRITO SANTO HA LASCIATO SEME PERCHÉ RIGENERI E POI RIGENERI ANCORA SINO A FORMARE IL NUOVO ALBERO CHE SARÀ IL SESTO".
ED IO A SENTIR QUESTO, SUBITO DOMANDAI: "VEDRÒ IO IL LOR CAMMINO NEL TEMPO DA QUESTO LUOGO? E VEDRÒ IL SESTO ALBERO CRESCERE ED I LOR FRUTTI MATURARE?"
"NOI DICIAMO DI NO, FIGLIOLO, POICHÉ QUEL TEMPO TU NON VEDRAI, EPPUR SAPRAI, PERCHÉ MOLTI DI NOI SARANNO SULLA TERRA A DETTAR LEGGE, E COME UOMINI, SENZA PENSARE NÉ PREVEDERE IL DISEGNO DI DIO. EPPURE ADESSO LO SAPPIAMO E CONOSCIAMO CIÒ CHE AVVERRÀ IN QUEL TEMPO, E CONOSCIAMO PURE CIÒ CHE OPERERÀ LO SPIRITO SANTO, IL QUALE SI DEGNERÀ DI SCENDERE ANCORA TRA GLI UOMINI PER PORRE INNANZI AI LORO OCCHI I DONI E LA POTENZA DEL SUO REGNO.
ALLORA NOI SAREMO GIÀ UOMINI E CON LUI OPEREREMO, PERCHÉ EGLI COSÌ HA DISPOSTO CHE AVVENGA IN QUEL TEMPO. AVREMO TANTO DA EDIFICARE E TANTE OPERE RIMARRANNO DI NOI SULLA TERRA CHE TU APPRENDERAI SOLO QUANDO SARÀ GIUNTA L'ORA DI APPRENDERE. INOLTRE DICIAMO A TE, DOLCE FIGLIOLO, CHE QUANDO AVVERRÀ QUELLO CHE NOI ABBIAMO GIÀ DETTO, SARÀ IL TEMPO CHE IL SESTO ALBERO DELLA VITA AVRÀ ASSORBITO AMARE ESPERIENZE, E CHE ESSO AVRÀ ABBANDONATO LA FEDE DELLO SPIRITO. ALTRO NON DICIAMO PIÙ, PERCHÉ QUANDO AVVERRÀ LA TUA RINASCITA NELLA SETTIMA GENERAZIONE ED AVRAI COMPIUTO PIÙ DEGLI ANNI VENTI, IL SOLE COMINCERÀ A PORRE NELL'ANIMA TUA IL CALORE DELLO SPIRITO, E LE STELLE PASCERANNO, NEL LUOGO DEI PENSIERI, FORTE VOLERE ED ORIENTAMENTO. ALTRO NON DICIAMO A TE, DILETTO FIGLIOLO, DELLA SESTA GENERAZIONE. EPPURE RITENIAMO ANCORA DOVERTI DARE DELUCIDAZIONE SU COME SI COMPORTERÀ LA SETTIMA, POICHÉ TU IN QUELLA PRENDERAI CORPO CON ANIMA COME UOMO, COSÌ COME ERA PRIMA ANCORA DI QUESTO TEMPO, QUANDO CIBO, ARIA, ACQUA E CALORE ERANO NECESSARI ALLA TUA VITA".
ED IO ATTENTO A QUEL CHE DICEVANO E CHE ANCORA VOLEVANO DIRE, ASCOLTAVO. E LORO CONTINUARONO DICENDO:
"LA SETTIMA GENERAZIONE AVRÀ LA SETTIMA LEGGE DI DIO, ED ESSA AVRÀ PURE I SETTE DONI DELLO SPIRITO SANTO, POICHÉ LA PROVA È L'ULTIMA. GLI UOMINI SARANNO LIBERI DI SCEGLIERE E MODIFICARE SECONDO I LORO VOLERI, POICHÉ È NEL DISEGNO DELLO SPIRITO SANTO CHE GLI UOMINI DELLA SETTIMA GENERAZIONE ABBIANO A GIUSTIFICARE LA GRANDEZZA DELLE COSE CREATE DA DIO SULLA TERRA E NEI CIELI, ED ABBIANO INVECE A BIASIMARE LA LORO OPERA DI MORTE E DI DISTRUZIONE. ORA TU SAPPI INFINE, FIGLIOLO, CHE SI VERIFICHERÀ IL TEMPO DI UNA GRANDE BATTAGLIA E PRIMA ANCORA GRAVI TURBAMENTI SI SCATENERANNO TRA GLI UOMINI. IN QUEL TEMPO TU AVRAI COMPIUTO GLI ANNI TRENTATRÉ, PER CUI NOI ABBIAMO DECISO, PER VOLERE DEL SACRO COLLEGIO DEI SACRI SPIRITI DI DIO, CHE È SUO STESSO VOLERE, DI ENTRARE NELL'ANIMA TUA PER FARE PREVISIONI E PER FARTI ASCOLTARE IL NOSTRO CONTENUTO. ED ALLOR, QUANDO AVVERRÀ IL TEMPO CHE SAREMO IN TE, FORTI SARANNO I TUOI SENTIMENTI E PIÙ FORTE SARÀ L'AMORE TUO VERSO LO SPIRITO SANTO.
E COMINCERAI A PARLARE DI COSE CHE SENTI DENTRO DI TE PER NOSTRO CONSIGLIO, E FORTE SARAI PER SAPIENZA, SCIENZA, CARITÀ, PIETÀ, INTELLIGENZA, ED INFINE SENTIRAI PIÙ CHE MAI TIMORE IN DIO".
E DA ALLORA IO RICORDO IN QUESTO TEMPO ED IN QUESTA GENERAZIONE, ORA CHE HO RAGGIUNTO GLI ANNI TRENTATRÉ NELLA SETTIMA PROVA DELL'UMANA GENTE. E CIÒ CHE IO VIDI E NARRO, ANCORA NARRERÒ, POICHÉ È VERO CHE NELL'ANIMA MIA COMINCIO A SENTIRE TANTO CALORE COME IO BEN RICORDO CHE DOVEVA AVVENIRE IN QUESTO TEMPO.
DENTRO DI ME SENTO CHIARE PAROLE CHE VIBRARE FANNO L'ANIMA MIA E CHE MI DICONO:
"È QUESTO IL TEMPO, FIGLIOLO DEL CIELO, È QUESTO.
IN TE È LO SPIRITO SANTO, OPERA PERCHÉ IL SUO VOLERE È GIUNTO.
BENEDETTO, BENEDETTO TU SIA IN ETERNO".
L'Extraterrestre Adoniesis permanentemente in Contatto con Eugenio
Figliolo,
noi ti amiamo e teniamo in divina considerazione l’opera che edifichi su codesto mondo per superiore volere della cosmica coscienza.
L’accettazione
volontaria della missione che con tanto amore hai abbracciato,
sacrificando l’aura pura della tua eterna e beata esistenza, ci
rallegra e di più rallegra il padre che, ancor più di noi, ti ama e
che, sempre di più, desidera essere amato.
Sii
benedetto ora e sempre in eterno, perché, in verità, l’opera tua
è santa e divinamente sapiente.
Sii
benedetto nel nome del divino Padre Celeste che è in te, con tutte
le sue grazie e con tutto il suo amore.
Sii
benedetto figliolo del cielo, per le sofferenze che incarnerai e che
sopporterai con divina coscienza e con rassegnata consapevolezza per
amore al prossimo tuo sofferente di verità, di giustizia e di amore.
Benedetto
tu sia sempre ed ovunque il tuo umano passo traccia cammino.
In
verità, in verità, noi ti diciamo:
"sia
glorificata la tua rinascita e sia piena di celeste luce l’anima
tua".
"sia
glorificata la tua crescita e sia pieno di celeste virtù lo spirito
tuo. Sei il rinato, colui che la morte non può schernire, né per
peccato, né per volontario disegno".
Ricordati,
luce del cielo, abitacolo immacolato della verba e della coscienza
del divino padre.
Ricordati,
perché in verità, il tempo è questo.
Noi
cantiamo in gloria, all’opera tua che il padre benedice e degna di
beata ed eterna devozione.
Ascolta,
figliolo e scrivi e conservane pronta memoria, perché a parlar ora
son io, colui che tu pensi, ami e non vedi.
Ascolta,
perché io parlerò in te e dalla mia verba, tu ne farai parola e di
me parlerai, perché io son teco, ora e sempre in eterno.
Voi
mi guardate curiosi e stupiti, perché?
Forse
non vi era stato detto ciò che doveva avvenire?
Perché
dunque tanto stupore e tanto senso di meraviglia?
Ciò
che un tempo è stato detto, scritto e tramandato per vostra
conoscenza, a che cosa è valso, se ancora oggi ignorate?
A
che cosa vi siete dedicati, per ignorare ancora la verace via che a
me vi conduce?
Se
io sono la via della verità, della felicità eterna ed il solo
salvatore delle anime vostre, perché disconoscete tale via, perché
mi ignorate?
A
chi e a che cosa avete creduto, e a quelli insegnamenti vi siete
dedicati, per essere rimasti così sordi?
Un
giorno, ora lontano da questo vostro tempo, sono venuto in mezzo a
voi, vi ho cercati e vi ho dato conoscenza della mia santa verità e
dei santi voleri del padre mio vostro.
In
quel tempo, io, e chi più mi ha amato, abbiamo edificato le
conoscenze del celeste regno e quant’altro occorse per rendervi
coscienti della verità della vostra esistenza terrena.
Portai
sulla terra, le sacre leggi del divino e grande regno dei cieli, e vi
additai, con amore e con fede, la via che ad esso conduce.
Ora,
ancora, voi siete rimasti ciechi e sordi e lontani da tali verità;
perché?
Perché
preferite condannare con la morte, la vostra resurrezione eterna?
A
che cosa giovano le passeggere illusioni dei vostri sensi, se vi
allontanano dalla vera realtà della vostra personalità spirituale?
Le
cose che passano, non sono eterne, le cose eterne, non passano mai.
Che
cosa non vi ho detto, per farvi comprendere questa realtà?
Sono
nato, cresciuto e, come voi, mi son fatto uomo, sottoponendo l’anima
e il corpo mio, alle dure prove della vita e della morte, eppure son
desto, sono vivace e pieno di vita, più e meglio di prima.
Se
non conoscete i miei insegnamenti, come potrete rendervi conto di
tale verità?
Eppure
è vero che tale verità, io diedi e ancora, cosa ne sapete voi, se
non avete voluto, né sentire, né vedere, come è giusto, sentire e
vedere le cose che riguardano lo spirito?
Se
un tempo le creature provarono stupore e meraviglia, ciò fu dovuto
alla loro fragile coscienza ed alla loro fanciullesca anima. Forse
voi siete ancora simili a loro?
Io
dico che voi siete abbastanza cresciuti e che la vostra coscienza,
non è più fragile, né la vostra anima è rimasta fanciulla. I
millenni di tempo trascorsi da allora, hanno temprato l’una e
l’altra attraverso le vissute esperienze.
Ora
siete realmente cresciuti, ma altrettanto ostinati a perseverare nei
peggiori dei mali con estrema dedizione.
Vi
stupite e vi meravigliate, perché?
Posso
io permettervi, ora che siete cresciuti, di rimanere ignari della mia
irremovibile volontà?
Se
non volete piegarvi ai miei insegnamenti, vi costringerò a farlo, e
ciò per il vostro bene, per l’amore che nutro verso di voi.
Non
meravigliatevi dunque e non provate stupore, perché io sono
l’eterno, e voi siete nel tempo e nel tempo, vi coglierò come
ciliegie mature.
Non
illudetevi oltre, figliuoli e ricordate:
tutto
passerà, ma le mie parole non passeranno mai".
Quello
che io dissi e quello che dico, sono voleri che troveranno
adempimento nel tempo e nel modo che io vorrò.
Se
il vostro sonno è divenuto profondo, vi sveglierò!
Se
i vostri sogni son divenuti tristi e le vostre opere piene di
amaritudine, vi scuoterò nel modo che io vorrò.
Se
dal bene che io vi ho profuso, avete edificato in malvagità,
ingiustizia e menzogna, vi porrò in maggiore prova sino a quando
avrete purgato gli atti che io non amo e che sono nelle mie leggi.
Ora
è venuto il tempo dell’opera mia su di voi, sulle vostre opere e
su tutto ciò che ho edificato per amore vostro, ed è vero che il
mio giudizio, non scemerà per nessuno, per nessuno di coloro che
hanno attraversato, avversato la mia volontà e la volontà del padre
mio e dei miei profeti.
Scrollare
le spalle? Provate indifferenza? Rimanete insensibili? Deridete e
perseguitate coloro che per mio volere operano arte del mio regno?
Cosa
non fate di peggiore per voi, facendo questo?
Così
facendo, credete di poter rimarginare le piaghe delle vostre
sofferenze?
In
verità io dico:
"non
potevo amarvi di meno per farvi soffrire più di quanto meritate? Ma
poiché io vi amo e mi siete figli, vi riprendo, e nei vostri dolori,
mi personifico, per sollevarvi dalle pene che vi siete così
ostinatamente procurate.
Io
amo voi, ma voi non amate me. Io mi son dato a voi, ma voi non vi
siete dati a me. Io sono luce e amore per voi e voi mi date ombre di
amaritudine e di tristezza.
Amatevi
gli uni e gli altri, perché è vero che in tale amore vi è tutta la
mia allegrezza, tutta la mia felicità, tutto il mio bene.
Siate
puri e semplici di cuore, perché è vero che così è il mio grande
cuore che abbraccia tutti voi in un’unica cosa.
Siate
giusti e mansueti, perché è vero, che così è il mio spirito
eterno, nelle cose che edifico per amore vostro.
Che
cosa vi ho tolto e che cosa non ho moltiplicato perché possiate
arrendervi al mio amore?
Il
mio amore è salvezza.
Il
mio amore è resurrezione.
Il
mio amore è un più grande amore per voi, che vivete all’ombra
dell’odio. Sollevatevi figliuoli, e guardatemi, guardatemi
entrambi, gli uni e gli altri, e scorgerete me in tutti voi.
Abbracciatevi
e gioite nella purezza dei vostri sentimenti, amatevi con dolcezza e
con bontà. Riponete le armi dell’odio e della vendetta. Osannate
alla mia gloria e alla gloria del padre mio ed io vi dico in verità,
che sono in voi, con tutta la mia eterna luce celeste..
Beati,
beati coloro che hanno edificato nei loro cuori, tali virtù, perché
è vero, che in essi albergherò, sino al giorno che li francherò
dalla morte e, come angeli, li avrò nelle ricche praterie celesti
del mio regno.
Ora
ascoltatemi e ditemi:
chi
di voi non ha sentito scuotere l’anima e vibrare lo spirito?
Chi
di voi non ha sentito piangere il cuore, quel tempio su cui ho posto
la divina fiamma della forza creativa?
Chi
di voi non ha sentito il timore di dio?
Vi
chiedete quali sono le cose che dovreste fare e quelle che non
dovreste fare.
Perché
ve lo chiedete se già lo sapete?
Disconosco
quello che a me compete edificare senza che voi me lo chiediate?
Disconosco
quello che è opportuno che io faccia, perché possiate avere tutto
ciò che è utile al vostro spirito e al vostro corpo?
Per
me è grande allegrezza creare e magnificare, in splendida bellezza
ed in ordinata armonia le cose.
Cosa
fate voi per somigliarmi?
Cosa
fate voi per non disarmonizzare e abbruttire ciò che amorevolmente e
costantemente edifico per voi, senza nulla chiedervi?
Voi
trasformate le mie cose, in tante altre cose utili alla vostra
esistenza terrena, ma come? Con quale amore? Con quale giustizia? Con
quale saggezza, fate ciò?
Spesso,
la mia luce, si offusca dinanzi alle vostre nefaste volontà di
distribuzione e di morte.
Cosa
fate, dunque per somigliarmi?
Sono
io che vi domando ciò, interrogando la vostra coscienza.
Cosa
potete dirmi, perché io provi misericordia per voi?
Voi
dite di amarmi, ma come mi amate, se dalle cose create ne togliete
l’armonia e ne fate oggetto di luttuosi eventi e di indicibili
sofferenze?
Ciò,
io non voglio, voi lo sapete, ma voi lo fate, pur sapendo di non
doverlo fare.
Mi
disubbidite, calpestate le mie leggi, andate coscienti contro il mio
volere, ed in cambio di ciò, mi chiedete grazie e perdono,
sollevamento delle pene, misericordia e amore.
Credete
giusta cosa perseverare in tanta malvagità?
Se
io, giustamente vi giudico secondo le vostre colpe, perché vi
ribellate, invece di accettare con rassegnazione, il solo mezzo che
io vi offro per purgare i peccati che voi commettete?
Posso
io permettervi l’eterna prigionia e di adempiere oltre, maggiori
peccati? Posso io non riprendervi, ammonirvi, stimolare in voi, il
ravvedimento per ciò che fate ed invece non dovreste fare?
Che
padre sarei io, se evitassi di rendervi consapevoli di ciò che è
buono da ciò che è cattivo?
Ricordate,
figliuoli, ricordate!
Io
sono la giustizia, la verità e l’amore, ed il mio regno è pieno
di queste virtù.
Se
voi non amate le virtù del regno mio, non amate me, non somigliate a
me, non avrete me in voi, né io potrò amarvi.
Se
io non sono in voi, quale forza giacerà nelle anime vostre?
Se
sono assente da voi, come potrò darvi la salvezza eterna e la
resurrezione della morte?
Se
veramente mi amate, come io vi amo, cercatemi con fede e devozione,
con amore, giustizia e verità, ed io, in verità vi dico:
"sarò
in voi, ed in voi, manifesterò le mie celesti virtù".
Non
cercatemi solo quando soffrite, ma ben io dico:
"cercatemi
ancor più, quando gioite, affinchè la mia luce, possa rallegrarsi
della vostra costante devozione".
La
mia luce, non pesa in voi, non ingombra le vostre anime di pesanti
fardelli, né vi toglie le giuste gioie della terrena vita. Se con
dolcezza spirituale mi aprite le porte delle anime vostre, io entrerò
in voi, per darvi il mio paradiso e l’eterna beatitudine dei cieli.
Se
rimanete sordi a questo mio amorevole invito, mai potrò albergare in
voi e mai potrò darvi il mio paradiso e la eterna beatitudine del
mio regno.
Io,
un tempo scesi a patto, concedendovi la padronanza in tutte le cose
che sono sulla terra. Ora voi, andate oltre i confini che per patto e
per legge, io vi consento. Ora voi, edificate spregevole arte
contraria all’equilibrio delle cose create ed assai avversi al vero
scopo della vostra esistenza terrena.
Ricordatevi
bene, che oltre ad amare voi, amo pure tutte le cose che per vostro
mezzo, risorgono in migliore forma evolutiva. Se di queste altre
cose, ne fate scempio, per quanto amore io vi porti, smuoverò contro
di voi, la mia santa ira al fine di porvi in ravvedimento o di amare,
più e meglio il loro costante e quotidiano sacrificio.
Se
tribolerete per fame e per sete e se la morte vi coglierà in
pestilenze, la colpa sarà vostra, del vostro traboccante ed
egoistico orgoglio.
Cosa
ne fate del mio corpo e del mio sangue?
Il
vostro corpo non è esso, fatto di cose che mi appartengono?
Il
vostro corpo, non è esso fatto di cose che voi divorate sin dal
primo giorno della sua formazione?
Come
potreste edificarlo senza la loro attiva e costante partecipazione?
Come
avviene e da quale fonte vengono tutte quelle sobrie sostanze che
valgono a nutrire ed a sviluppare l’abitacolo su cui vi compiacete
di manifestarvi, per porvi in purificazione?
Io,
che vi sono padre celeste, non tollero oltre, tale vostra crescente
insubordinazione.
Io
vi riprenderò energicamente!!
Se
il mio amore edifica il bene, per il vostro bene, perché non
edificate con ugual saggezza, secondo i buoni principi della vostra
coscienza?
Se
edificate il male, a chi fate male se non a voi stessi?
Ciò
che io creo per voi, è giusto e armonioso, a secondo i vostri
bisogni fisici e spirituali; ma voi, voi cosa fate per fare
medesimamente come io faccio, nel servirvene e nell’utilizzarli?
Date
colpa a me dei vostri mali, bestemmiate il mio nome, vi sentite
perseguitati ed ingiustamente puniti dalla volontà divina.
Perché,
perché, vi domando, perché, se la cagione di tutti i vostri mali è
vostra e soltanto vostra?
Perché
mi accusate delle vostre colpe?
Perché
mi crocifiggete più, ancora di più di quanto avete fatto?
Io
ho dato tutto me stesso, ho sofferto le vostre pene, sono stato
crocefisso, perché? Forse per mera esibizione? No!
Mi
sono fatto uomo ed ho vissuto in mezzo a voi, per darvi le conoscenze
del mio regno e per indicarvi la via che ad esso conduce.
Che
cosa mi avete reso?
Che
cosa avete messo nel mio sanguinante cuore?
Stoltezza
ed ingratitudine. Questo avete messo!
Siete
rimasti sordi e ciechi, ancor più e peggio di prima!
Un
giorno mi avete offeso, umiliato, calpestato, bastonato,
perseguitato; mi avete dato fiele al posto dell’acqua, mi avete
crocefisso come un ladro. Ricordate! Ricordate!
Ho
sopportato con amorevole rassegnazione i vostri misfatti, piegando
nella morte fisica, il mio capo.
Ma
ravvedetevi.
Io,
non sono mai morto ed ancora la mia volontà non si è adempiuta. Se
il vostro spirito si è assopito, nell’orgia dei vostri peccati, in
verità, io vi dico:
"ravvedetevi,
perché è vero che, presto, sarò nuovamente in mezzo a voi per
scuotervi nel modo che io vorrò!"
Ora
scegliete, se è opportuno che io vi ritrovi ravveduti, o che invece
vi ritrovi ostinati.
Quale
è la scelta migliore?
Pensatevi
bene figlioli, ed in modo che io abbia maggiore pietà per voi. Beati
coloro che si saranno ravveduti, perché è vero, che io per loro
verro, per francarli per sempre dalla morte eterna.
Beati
coloro che hanno ascoltato la mia verba fatta parola, ed in fede,
hanno creduto e perseverato in essa.
Guai
a voi, anime turbolenti e malvage, guai a voi, se nelle vostre menti,
edificate cattivi disegni contro i miei profeti.
Siate
saggiamente consigliati! Altro non vi dico! Ricordate!
Chi
per amor mio, ha dato tutto sé stesso, non ha dato mai tanto e di
più di quanto danno coloro che per accesa devozione al mio amore per
voi, sono rinati sulla terra, con il solo scopo di adempiere le mie
supreme volontà.
Ricordate
di più e sempre!
La
saggezza e la sapienza dei miei profeti, è la mia saggezza e la mia
sapienza.
In
loro mi sono compiaciuto, ed a loro, ho affidato la mia divina ed
eterna luce.
Riguardateli
ed amateli, perché, così facendo, riguardate ed amate me, il vostro
cristo.
Pace
sulla terra
Dal
cielo alla terra
Per
il mio amore e per amore del padre mio.
In
fede
EUGENIO
SIRAGUSA
Catania,
31 Marzo 1963
Ore
19:00Catania, 25 ottobre 1952
IL
SACRO CONVEGNO E I DISCORSI DELLA DIVINA SAPIENZA
“IL
RINATO”
Nel
tempo: Eugenio Siragusa
“Non osate profanare una sola sillaba di ciò che ho scritto”.
“Che
io sia vivo o morto, rimarrete schiacciati dal peso della Divina
Legge di Dio”.
* * * * * * *
"Ricordatevi
bene: Non sono mai nato e non sono mai morto. Io sono sempre esistito
entro il tempo e fuori del tempo”.
“Io
sono l'Uno e l'Altro in una medesima cosa”.
Or
che diversa è l'Aura dell'umana coscienza per avvenuta crescita,
convien che l'arte antica, se pur gravita ancora di profondo mistero
sia manifesta, acciocché si avveri la Volontà dell'Eterno PADRE di
tutte le cose visibili e invisibili, e perché sia resa testimonianza
all'antica stirpe dei Padri dell'atavica coscienza del primo mondo
che, per Altissimo Volere di Dio, edificarono e glorificarono l'arte
della Celeste Creazione sulla Terra.
Io
vi dico: Questo è il settimo tempo dell'atavica speranza, e convien
comprendere, con ragione purissima, l'incommensurabile Opera
dell'Amore del Santo Spirito, acciocché sia manifesta nell'interno
la VERITA'-UNA e perché non una parte del Divino rimanga
incomprensibile e latente nell'ascesa continua dell'Umana Coscienza.
La potenza del VERBO dell'Altissimo è in noi ed Esso deva pur
svelarsi, operando con armonia e con saggezza con il tempo che la
Legge della Coscienza Universale ha posto in seno alla Coscienza
Planetaria.
Ogni
cosa creata dal Divino Pensiero di Dio, non può rimanere nell'Aura
dell'Essere della Coscienza individuale, ma ben io dico: ogni cosa
deve, con l'Opera instancabile della forza Spirituale, che è dentro
e fuori dell'Essere, dilatarsi nella coscienza Universale, per
assorbire gradualmente, la LUCE sublime della Essenza Divina e per
completare, con sapiente opera, lo sviluppo della COSCIENZA-UNA.
E'
questo il sentiero ove ogni creatura calca il passo con il fardello
della sua più grande speranza e, voi uomini, che personificate
l'Arte sublime ed armoniosa dell'Infallibile ARCHITETTO DI TUTTI I
CIELI, siatene degli di questo consenso ed operate con saggezza
l'arte terrena acciocché si avveri il Disegno della Divina Volontà
del PADRE CREATIVO “DIO”.
Or
convien ricredersi, perciocché il tempo muterà il senso di molte
cose per Opera e Volontà dello Spirito Eterno. Per la conoscenza di
tali Verità, molti Spiriti Eletti del Sacro Collegio della Divina
Sapienza e di Celeste Potenza, acciocché abbiano a dimostrare la
invisibile Verità del VERBO DI DIO ed il nuovo sentiero che
l'Umanità dovrà percorrere durante la settima crescita della sua
Coscienza, che è l'ultima.
Io
dico ancora: poiché l'Arte del Celeste Regno convien che si sveli,
per modificare la virtù di apprendere dell'umana coscienza, è stato
slegato, per Divino consenso di Dio, il nodo del silenzio, acciocché,
ancora un velo sia tolto dall'eterno Mistero che custodisce, sin dal
suo principio, la ineffabile VERITA' che, se pur celata nel cuore
degli uomini e nella mente di tutti i Reggenti di tutti i tempi, ha
sempre guidato la continua ascesa di tutte le terrene conoscenze ed
Universali, visibili ed invisibili in perfetta armonia con il
graduale sviluppo della Coscienza umana e con il consenso
dell'Altissimo Volere che, per la immutabile ed eterna Fiamma del Suo
Amore Purissimo, si è più volte degnato di manifestare le Sue
Eterne Virtù in carne e sangue lasciando la LUCE Purissima della Sua
Divina Sapienza, come il solo ed unico mezzo per salire nelle eterne
Sfere del Suo Regno.
Or
vi è concesso di conseguire lo stato unitario di ogni singola
coscienza, acciocché, la Luce della Sapienza Divina, diventa unica
cosa come, in verità, è sempre stata e mai conseguita per la
immaturità del potere intuitivo Spirituale.
Or
si sappi, che sin da tempi remotissimi, il mistero della purissima
Verità, è stato svelato con manifestazioni diversi ed idonei ad
essere comprensibili e in parte assimilabili dalla natura e dalal
esperienza dell'essere umano nei diversi cicli della sua terrena
evoluzione.
Ed
in verità io dico: Che è cosa vuota di senso pensare che, un comune
padre mortale, possa dimostrare al proprio rampollo, una difficile
verità fuori del giusto tempo e della giusta crescita. Un buon padre
sa che il suo rampollo non capirebbe nulla se non ha raggiunto la
crescita per capire e dar valore alla verità, ed infallibile,
dimostra nel tempo conveniente per essere comprese e valutate in
tutta la sua eterna Verità.
EGLI
non può errare perché E' il TUTTO, il finito nell'Infinito e
viceversa. EGLI è la totalità di tutte le Coscienze nel suo
principio e nella sua fine. EGLI è la sola Luce che è in noi e
fuori di noi, in ogni cosa e fuori ogni cosa.
EGLI
è, infine, il solo ed unico Pensiero che lega e slega l'invisibile
al visibile, con Suprema Coscienza e con Arte di Celeste Giustizia,
affinché iltutto abbia a comprendersi nel mutevole cammino della
eterna via del divenire, e perché non un attimo del Suo Infinito
Amore rimanga vuoto di Celeste concepimento e di fecondazione
Creativa nell'Opera eterna di tutti i Cieli.
Destatevi
dunque, poiché il tempo della Gloria sta per scendere su voi, Figli
della Terra, e mai tanto splendore si è staccato dai Cieli eterni
per onorare il felice ritorno di Cristo, Principio di Amore e di
Pace, di Giustizia e di Verità.
Destatevi
e meditate bene, affinché non sia oscurata dal male la vostra
perplessità.
EGLI
riscende in mezzo agli uomini per istaurare l'atteso Regno di Dio su
questo mondo.
Siate
mansueti e giusti ed amatevi gli uni e gli altri nella Sua Luce di
Amore e di Pace, perché è vero che EGLI vi salverà dalla morte
eterna. Vedrete la Sua Gloria risplendere ed illuminare di Divina
Pace il Mondo che culla le vostre Anime.
Questo
vi dice colui che è rimasto e che è servo dei servi di Dio.
Io sono ARAT, figlio di Aral.
Giunsi sul vostro pianeta 3.000 anni fa. La stirpe di ARAT non muore. Noi trasmettiamo in un terrestre il seme di ARAT, e ARAT risorge: uguale, inconfondibile, eterno.
Io sono eterno.
Il giorno di AR noi torneremo sulla Terra. Sarà quando la Terra sarà prossima alla grande catastrofe. Allora le bianche astronavi scenderanno e prenderanno a bordo tutti coloro che sembrano terrestri, ma che sono venuti dalla stirpe di ARAT, che si è trasmessa sulla terra, senza perdere nulla della sua essenza. Si può dire che si è usato il veicolo a mezzo di una terrestre per conservare e rinnovare il nostro seme.
Io verrò a voi in un giorno qualunque, quando non mi aspetterete. Sembrerò uno di voi, accetterò i vostri scherzi e i vostri dubbi; ma vi scruterò nell'animo per scoprire se fra voi vi sarà qualcuno degno di essere imbarcato sulla mia bianca astronave.
Io ho un appuntamento all'anno con la mia bianca astronave e ricevo qualche “cosa”, quando atterra nel luogo solitario durante la notte di luna piena. Fratelli, che cominciate solo ora a capire l'essenza della vita, io vi dico che vi sono vicino, che mi avete già parlato. Ma voi siete ancora bambini sulla via della saggezza, siete come larve allo stato embrionale. Noi possiamo leggere bene nel vostro cuore che è come molle pasta.
A voi il saluto di ARAT che presto sarà fra voi per consolarvi e guidarvi.
ARAT e th
IL TESTIMONE, IL DISCEPOLO, IL MESSAGGERO.
IL TESTIMONE DI QUESTO TEMPO APOCALITTICO
E DEL PADRE GLORIOSO ENTRAMBI ASSETATI DI GIUSTIZIA
Flippo e Belèn
HATON E SOLE
BAHRAT
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