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lunes, 2 de julio de 2012

Una Nube gigantesca a forma di ufo appare in Giappone!


Mega nube sul cielo del monte Fuji a forma di Ufo.
Nube ufo giappone la repubblica

LA STORIA DEL REGGIMENTO SCOMPARSO (1915)


Tutto iniziò il 21 luglio 1915, in INGHILTERRA, quando il "FIRST FOURTH" e il "FIRST FIFTH”, appartenenti alla 163° brigata del ROYAL NORFOLK, si imbarcano alla volta dei DARDANELLI. La missione era altamente strategica, in quanto conquistare quella zona, avrebbe permesso un controllo della via di accesso tra il MAR DI MARMARA E IL MAR EGEO.
Gli uomini sbarcarono nella penisola di GALLIPOLI: in primavera, il luogo era incantevole, ma altrettanto non si poteva dire in piena estate! Gli inglesi si trovarono così in una terra inospitale… un caldo torrido e un sole che, riflesso da un vicino lago salato, era implacabile!
Ben presto, le operazioni militari si insabbiarono, e gli uomini che pensavano di essersi imbarcati per un'operazione eroica, si trovarono immersi in un incubo infernale, la sconfitta era nell'aria…
Ma veniamo al mistero… Sir Ian Hamilton, comandante in capo della spedizione, decise di lanciare un attacco alle pendici del KAVAK TEPE, e del TEKKE TEPE, e così, la 163^ Brigata, fu spedita in avanscoperta il pomeriggio del 12 Agosto… l’operazione è un fiasco completo! Gli inglesi si trovarono sotto un intenso fuoco nemico dopo aver percorso appena 900 metri… questo però non avvenne per il FIRST FIFTH, che trovò
una minor resistenza. Gli uomini poterono così avanzare fino ad una foresta... entrarono e svanirono! 267 uomini sparirono nel nulla!
Possibile? Passiamo alle testimonianze… Torniamo un attimo alle operazioni militari… Si risolsero in un disastro gigantesco… a fine anno fu necessario evacuare la penisola! Nel 1916, fu nominata una commissione di inchiesta, per esaminare le responsabilità di quella catastrofe… fu redatta una relazione ultraconfidenziale, ne seguì un'altra nel 1917. I due documenti rimasero segreti fino al 1965.
Nel 1918, intanto, gli inglesi ripresero Gallipoli… un soldato delle truppe trovò un’insegna nel ROYAL NORFOLK REGIMENT… si compirono ulteriori ricerche, scoprendo che un fattore turco si era sbarazzato di numerosi cadaveri nella sua proprietà, gettandoli in un burrone… Verrà redatto un rapporto… in cui si dichiara che i resti appartenevano all'intero reggimento… in effetti furono ritrovati 122 uomini, ma il totale del reggimento era di 267 soldati… dove erano finiti gli altri?
Torniamo al rapporto della commissione d'inchiesta, una volta reso pubblico, si poté leggere quanto segue: «per qualche stranezza, la pianura e la baia di Sulva, vennero avvolte da una curiosa nebbia nel pomeriggio del 12 agosto. Eravamo veramente sfortunati, poiché contavamo proprio sul fatto che, mentre i tiratori nemici sarebbero stati accecati dal sole al tramonto, noi ci saremmo trovati in una situazione molto favorevole. Al contrario, distinguemmo appena le linee turche, mentre le nostre posizioni spiccavano nettamente in controluce».
Questa relazione è curiosamente simile a quella rilasciata da tre soldati neozelandesi sempre divulgata nel 1965: questa però non fa riferimento al 12 agosto ma al 21 del mese… si parla di una “strana” nebbia calata nella stessa zona e di soldati inglesi che senza esitazione sarebbero avanzati nella foschia… senza però emergere dall'altra parte! Dopo altri riscontri… qualcuno sarebbe giunto ad una strana conclusione… i neozelandesi forse si sarebbero confusi parlando del 21 agosto invece del 12. E allora, i soldati che videro “perdersi” nella nebbia erano quelli del reggimento scomparso!
Una sola cosa è certa! Quel giorno metà degli uomini del “FIRST FIFTH” furono uccisi, ma un'atra metà svanì nel nulla!
MA DOVE E CATTURATA DA CHI?


Altra versione:


Nell'aprile del 1915 l'esercito alleato era sbarcato nella penisola di Gallipoli, nella Turchia occidentale, nel tentativo di conquistare l'allora capitale dell'impero turco, Costantinopoli (oggi Istambul), e collegarsi con i russi, schierati sulle rive settentrionali del Mar Nero. Questa mossa era strategicamente sbagliata e lo dimostrò il fatto che dopo nove mesi la resistenza turca, molto bene organizzata, costrinse gli alleati a ritirarsi.

Gli scontri più cruenti avvennero attorno ad un luogo chiamato "Collina 60", presso la baia di Suvla. La mattina del 28 agosto 1915 un reggimento inglese, il First-Fourth Norfolks, composto da più di mille uomini si preparava ad attaccare la postazione. Era una giornata calda e luminosa, ma parecchi osservatori ricordano di avere notato che sulla Collina 60 gravava uno strano ammassamento di nubi basse, di avere visto il reggimento marciare sino in cima alla collina e scomparire dentro una nube a forma di foglia. Quando anche l'ultimo uomo fu inghiottito, le nubi si dissolsero senza lasciare traccia alcuna dei soldati.

Il comandante in capo del corpo di spedizione alleato a Gallipoli riferì al governo inglese della scomparsa del reggimento, senza però parlare delle nubi misteriose, dicendo semplicemente che esso si era staccato dal corpo principale delle truppe ed era scomparso. L'intero reggimento venne successivamente indicato nei documenti ufficiali come "disperso". Quando nel 1918 la guerra finì, gli inglesi chiesero ai turchi notizie del reparto disperso. Il governo turco rispose che non ne sapeva nulla perché le proprie truppe non si erano mai scontrate con il reggimento inglese. Nel 1920 i resti di un certo numero di soldati appartenenti al reggimento scomparso vennero trovati a Gallipoli; si pensò allora che questi uomini dovevano essere morti in combattimento e che i superstiti, presi prigionieri dai turchi, fossero stati sterminati nei campi di prigionia. Chiaro che il governo turco preferisse tacere su questo eccidio di massa.

Chi non ha accettato questa tesi è stato però il celeberrimo ufologo francoamericano Jacques Vallée, il primo a riportare il curioso episodio nel volume "Passport to Magonia", sostenendo di avere recuperato una lettera firmata da tre soldati testimoni dell'evento, e sottolineando come la casistica ufologica fosse densa di apparizioni di misteriose nubi che rapivano le persone.

L'ufologo rumeno Ion Hobana, dopo avere condotto una minuziosissima indagine documentale presso gli archivi e le biblioteche di mezza Europa, è invece giunto alla conclusione che l'episodio di Gallipoli sia un falso. Questo perché in realtà, come puntualizzato da diversi ricercatori, non è mai esistito alcun reggimento First-Fourth Norfolks; esisteva invece il Primo (First) Battaglione del Quarto (Fourth) Reggimento di Norfolk; si trattava di un'unità che non scomparve mai, ma che combatté valorosamente a Gallipoli sino al 1915, finché i militari non vennero evacuati e tornarono in patria.

La storia era dunque un falso? Non è detto. Una più recente indagine dell'ufologo neozelandese I.C.McGibbon ha permesso di identificare uno dei tre testimoni autori della lettera a Vallée (gli altri due erano stati rispediti a casa il 28 agosto del 1915 per malattia). L'uomo, un tale Frederick Reichardt che aveva prestato servizio nell'esercito neozelandese, all'epoca dei fatti si trovava a Rhododendron Spur, sopra una collina ad un centinaio di metri dal luogo della misteriosa sparizione; il militare aveva assistito effettivamente alla scena descritta, ma nel riferirla anni dopo a Vallée aveva commesso un errore grossolano, confondendo, a causa del tempo trascorso, due episodi assai diversi. Il reggimento che effettivamente scomparve fu (il 12 e non il 28) il Primo Battaglione del Quinto Reggimento Norfolk (First Battalion of the Fifth Norfolk Regiment's Colonel), composto soltanto da 16 ufficiali e 250 soldati. L'armata era impegnata in un'azione di guerra quando scese improvvisamente la notte; il giorno seguente, dei 266 uomini non vi era più traccia alcuna. Sir Ian Hamilton, il comandante generale, definì quella sparizione "un episodio assai misterioso", anche perché lo squadrone era a soli sei km dai soldati neozelandesi (che dunque si sarebbero accordi di una così massiccia eventuale diserzione). McGibbon opta peraltro per una spiegazione convenzionale, in quanto ha appurato che effettivamente a partire dal pomeriggio del 21 agosto 1915 la zona di Suvla Bay e Plain rimasero immerse nella nebbia. Secondo McGibbon, Reichardt avrebbe effettivamente il battaglione entrare nella nebbia e, una volta udito della sparizione del Quinto Reggimento Norfolk, avrebbe confuso i due episodi. Ciò non spiega peraltro ove siano finiti i 266 soldati del generale Hamilton; negli anni Ottanta uno dei figli di Reichardt, nato nel 1932, dichiarava che suo padre aveva iniziato a narrargli quella storia sin dalla più tenera età, e quindi in un periodo in cui ancora di UFO non si parlava.


                             Nube lenticolare che ci ricorda l'episodio del battaglione scomparso

Questo episodio è tratto dal libro Angeli ieri Extraterrestri oggi.
Ho conosciuto personalmente i protagonisti. Non volli partecipare a quel convegno.
Non ci siamo mai occupati di Ufologia fine a se stessa. Eugenio volle sapere di loro.
Andai a trovarli dove abitavano.Ecco il racconto.
UN UFO CONDUSSE UNA COPPIA DI SPOSI  DALLA SPAGNA AL CILE IN DIECI MINUTI

           “ Viaggiavano in automobile in direzione Siviglia e poco dopo, si trovarono nella periferia della capitale cilena”.

Dopo il recente evento tenutosi  a Madrid nel congresso Mondiale di Ufologia, dove hanno partecipato i più prestigiosi ricercatori in materia, da una settimana circola in questa città una storia  in cui i protagonisti, fra l'altro contattano due redattori di questa agenzia. L'oggetto di questa informazione non è tanto quella di “sanare” la reputazione di “Pyresa”, ma quella di “chiarire” ed  evidenziare fatti e dicerie definitivamente. Le opinioni del caso hanno sino ad ora tre versioni:

1- Dieci giorni fa, una coppia di sposi ha intrapreso un viaggio in automobile da Madrid con detinazione Siviglia.  A metà strada, all'improvviso, la coppia ha scoperto(alcuni metri più in là della loro corsia, una grande sfere rossa e giallognola che emanava una intensa luce). La parte successsiva del racconto della suddetta coppia, si identifica in un altro scenario: si trovarono dentro la loro automobile in uno spazio sconosciuto e poi imboccarono l'autostrada. Presto arrivarono ad un rifornimento di benzina, dove,per il loro grande stupore, vennero informati che si trovavano a poco distanza da Santiago  di Cile. Tutto ciò dopo aver avuto problemi con il benzinaio che aveva riempito il serbatoio dell'auto, il quale non accettava denaro spagnolo, ma, certamente, i pesos cileni. Con grande meraviglia, la coppia arrivò alla capitale cilena, dove si recarono alla sede dell'Ambasciata Spagnola, e raccontarono i fatti accaduti. Dall' istante in cui tutto ciò ebbe inizio fino quando arrivarono in Cile, erano trascorsi appena dieci minuti. Nell'Ambasciata, agli sconosciuti sposi, procurarono dei bigletti aerei per il ritorno a Madrid; successivamente, l'automobile fu imbarcano sulla nave in rotta verso la Penisola Iberica. D'allora la donna, protagonista dell'avvenimento, soffre di insonnia  in quanto è ossessionata dal ricordo del fatto così inspiegabile.

2- Le circostanze sono identiche a quelle riferite antecedentemente, e, secondo questa versione dei fatti, cambia soltanto il protagonista. Si tratta di un rispettabile docente di una Facoltà Universitaria Complutense di Madrid, il quale, a quanto pare, avrebbe raccontato ad alcuni suoi colleghi dell'Università, durante un pranzo, ciò che gli era accaduto insieme a sua moglie.

3- Il Sabato scorso, un affermato professionista della stampa , che svolge il proprio lavoro al servizio di un importante dipartimento governativo, ha telefonato al capo redattore di questa agenzia:”Appena ho saputo la notizia – disse- ti prego di dirmi chi sono i due redattori protagonisti del racconto della storia”. Quale storia? -gli domandarono- e il distinto collega rispose: “Già sai a ciò che mi sto riferendo. Ti parlo dei due redattori di “Pyresa”, che si recavano a Siviglia e si trovarono a Santiago di Cile”.

Niente altro da aggiungere, bensì che tale versione fu debitamente smentita. Fin qui arrivano le varie opinioni e qui si conclude ciò che si racconta...  (La Nueva Espana – del  5/79).



                           La giornata come si presentava ai coniugi spagnoli che si ritrovarono in Cile



Cosa sono le "NUBI"

Cronaca di ieri, di oggi e di domani. Cosa sono le "NUBI"
All'Assunzione in Cielo del corpo della Dilettissima Vergine Maria, Madre Dolcissima dell'Ineffabile e Divino Maestro Gesù Cristo, tutti noi apostoli eravamo presenti. Eravamo undici Servi di Colui che ci Amò e ci Ama; Siamo stati prelevati e trasportati dalle "Nubi" e sbarcati dinanzi alla casa dove abitava la Vergine Maria, Madre Pietosa dell'umano genere. Per primo giunsi io, Giovanni, il prediletto del Maestro del Divino Amore. Mi trovavo nella Città di Sardi con alcuni discepoli credenti nella Verità del Maestro. Una "Nube" discese sul luogo ove mi trovavo, mi prelevò e mi portò dove abitava Maria. Anche gli altri dieci apostoli, che si trovavano ai confini della Terra, furono prelevati dalle "Nubi" e portati là ove io già mi trovavo.
Cosa credete che siano state le "Nubi"?
Se ve lo dicessi, non mi credereste, perché, ancora oggi, il velo dell'ignoranza vi priva di vedere e di udire i prodigi dello Spirito Santo.
Anche il Maestro della Verità, Michele e Gabriele Arcangeli della Luce, sono arrivati a bordo delle nuvole.
Ma, erano nuvole?
Questo vi domando: Ciechi e sordi.
Cosa vedete in questo tempo di grande tribolazione: Cosa videro i bambini di Fatima e quelli di S. Sebastiano di Garabandal?
Chi prelevò dalla Terra l'intero battaglione di Norfolk? Vi rispondo io : "Le nuvole che discesero su di esso".
Non avete ancora capito?
Tutto ciò è avvenuto, affinché possiate comprendere quanto vi è stato occultato dal principe di questo Mondo. Ma è vero che tutto ciò che è stato nascosto venga alla Luce e gridato dai tetti delle case. Io sono in mezzo a voi per questo e nessuno fermerà la mia lingua o chiuderà la mia bocca.
Quanto devo dire dirò, affinché coloro che udranno avranno la Grazia di conoscere la Verità ed essere Liberi, Liberi davvero. Mi odieranno, mi perseguiteranno e mi porranno in afflizione con vituperi e menzogne, ma la Pace di Colui che mi Ama alberga nel mio Spirito e non un solo capello del mio capo perirà.
Dopo di me verranno Enoch ed Elia e saranno essi che additeranno la faccia dell'anticristo. Allora, sarà la sua fine.
Avete Capito?
Quanto è stato detto e scritto si avvererà.
Guai! Guai a voi, scribi e farisei di questo tempo. Non avrete scampo!
E voi, figli della Terra, Risvegliatevi!
Risvegliatevi, perché è vero che lo Spirito Santo è stato sparso sulla Terra.
La Giustizia, l'Amore e la Pace tra gli uomini siano la vostra meta e la Speranza dei vostri cuori.
Colui che ha detto: "Non vi lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi" è già sulla Via del Ritorno, e i suoi Angeli preparano questo Grande Avvento.
Risvegliatevi, perché è ancora vero che la salvezza verrà dal Cielo. Egli verrà sulle Nuvole e con esso molte Legioni di Angeli, affinché quanto è stato detto, scritto e tramandato ai posteri venga adempiuto secondo la Volontà dell'Altissimo Reggitore dell'Universo: DIO.
Rallegratevi per quanto vi Annuncio, e temano gli Spiriti perversi per il Severo Giudizio che sarà sentenziato dal Giudice Infallibile.
La Salvezza sarà frutto del Ravvedimento e dell'Ubbidienza ai Voleri del Re dell'Amore.
Vi ho detto quanto dovevo dirvi.
La Pace Regni nei vostri cuori.

Eugenio Siragusa
Nicolosi, 13 Gennaio 1978

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