Mega nube sul cielo del monte Fuji a
forma di Ufo.
Nube ufo giappone la repubblica
LA STORIA DEL REGGIMENTO SCOMPARSO
(1915)
Tutto iniziò il 21 luglio 1915, in
INGHILTERRA, quando il "FIRST FOURTH" e il "FIRST
FIFTH”, appartenenti alla 163° brigata del ROYAL NORFOLK, si
imbarcano alla volta dei DARDANELLI. La missione era altamente
strategica, in quanto conquistare quella zona, avrebbe permesso un
controllo della via di accesso tra il MAR DI MARMARA E IL MAR EGEO.
Gli uomini sbarcarono nella penisola
di GALLIPOLI: in primavera, il luogo era incantevole, ma altrettanto
non si poteva dire in piena estate! Gli inglesi si trovarono così in
una terra inospitale… un caldo torrido e un sole che, riflesso da
un vicino lago salato, era implacabile!
Ben presto, le operazioni militari
si insabbiarono, e gli uomini che pensavano di essersi imbarcati per
un'operazione eroica, si trovarono immersi in un incubo infernale, la
sconfitta era nell'aria…
Ma veniamo al mistero… Sir Ian
Hamilton, comandante in capo della spedizione, decise di lanciare un
attacco alle pendici del KAVAK TEPE, e del TEKKE TEPE, e così, la
163^ Brigata, fu spedita in avanscoperta il pomeriggio del 12 Agosto…
l’operazione è un fiasco completo! Gli inglesi si trovarono sotto
un intenso fuoco nemico dopo aver percorso appena 900 metri… questo
però non avvenne per il FIRST FIFTH, che trovò
una minor resistenza. Gli uomini
poterono così avanzare fino ad una foresta... entrarono e svanirono!
267 uomini sparirono nel nulla!
Possibile? Passiamo alle
testimonianze… Torniamo un attimo alle operazioni militari… Si
risolsero in un disastro gigantesco… a fine anno fu necessario
evacuare la penisola! Nel 1916, fu nominata una commissione di
inchiesta, per esaminare le responsabilità di quella catastrofe…
fu redatta una relazione ultraconfidenziale, ne seguì un'altra nel
1917. I due documenti rimasero segreti fino al 1965.
Nel 1918, intanto, gli inglesi
ripresero Gallipoli… un soldato delle truppe trovò un’insegna
nel ROYAL NORFOLK REGIMENT… si compirono ulteriori ricerche,
scoprendo che un fattore turco si era sbarazzato di numerosi cadaveri
nella sua proprietà, gettandoli in un burrone… Verrà redatto un
rapporto… in cui si dichiara che i resti appartenevano all'intero
reggimento… in effetti furono ritrovati 122 uomini, ma il totale
del reggimento era di 267 soldati… dove erano finiti gli altri?
Torniamo al rapporto della
commissione d'inchiesta, una volta reso pubblico, si poté leggere
quanto segue: «per qualche stranezza, la pianura e la baia di Sulva,
vennero avvolte da una curiosa nebbia nel pomeriggio del 12 agosto.
Eravamo veramente sfortunati, poiché contavamo proprio sul fatto
che, mentre i tiratori nemici sarebbero stati accecati dal sole al
tramonto, noi ci saremmo trovati in una situazione molto favorevole.
Al contrario, distinguemmo appena le linee turche, mentre le nostre
posizioni spiccavano nettamente in controluce».
Questa relazione è curiosamente
simile a quella rilasciata da tre soldati neozelandesi sempre
divulgata nel 1965: questa però non fa riferimento al 12 agosto ma
al 21 del mese… si parla di una “strana” nebbia calata nella
stessa zona e di soldati inglesi che senza esitazione sarebbero
avanzati nella foschia… senza però emergere dall'altra parte! Dopo
altri riscontri… qualcuno sarebbe giunto ad una strana conclusione…
i neozelandesi forse si sarebbero confusi parlando del 21 agosto
invece del 12. E allora, i soldati che videro “perdersi” nella
nebbia erano quelli del reggimento scomparso!
Una sola cosa è certa! Quel giorno
metà degli uomini del “FIRST FIFTH” furono uccisi, ma un'atra
metà svanì nel nulla!
MA DOVE E CATTURATA DA CHI?
Altra versione:
Nell'aprile del 1915 l'esercito
alleato era sbarcato nella penisola di Gallipoli, nella Turchia
occidentale, nel tentativo di conquistare l'allora capitale
dell'impero turco, Costantinopoli (oggi Istambul), e collegarsi con i
russi, schierati sulle rive settentrionali del Mar Nero. Questa mossa
era strategicamente sbagliata e lo dimostrò il fatto che dopo nove
mesi la resistenza turca, molto bene organizzata, costrinse gli
alleati a ritirarsi.
Gli scontri più cruenti avvennero
attorno ad un luogo chiamato "Collina 60", presso la baia
di Suvla. La mattina del 28 agosto 1915 un reggimento inglese, il
First-Fourth Norfolks, composto da più di mille uomini si preparava
ad attaccare la postazione. Era una giornata calda e luminosa, ma
parecchi osservatori ricordano di avere notato che sulla Collina 60
gravava uno strano ammassamento di nubi basse, di avere visto il
reggimento marciare sino in cima alla collina e scomparire dentro una
nube a forma di foglia. Quando anche l'ultimo uomo fu inghiottito, le
nubi si dissolsero senza lasciare traccia alcuna dei soldati.
Il comandante in capo del corpo di
spedizione alleato a Gallipoli riferì al governo inglese della
scomparsa del reggimento, senza però parlare delle nubi misteriose,
dicendo semplicemente che esso si era staccato dal corpo principale
delle truppe ed era scomparso. L'intero reggimento venne
successivamente indicato nei documenti ufficiali come "disperso".
Quando nel 1918 la guerra finì, gli inglesi chiesero ai turchi
notizie del reparto disperso. Il governo turco rispose che non ne
sapeva nulla perché le proprie truppe non si erano mai scontrate con
il reggimento inglese. Nel 1920 i resti di un certo numero di soldati
appartenenti al reggimento scomparso vennero trovati a Gallipoli; si
pensò allora che questi uomini dovevano essere morti in
combattimento e che i superstiti, presi prigionieri dai turchi,
fossero stati sterminati nei campi di prigionia. Chiaro che il
governo turco preferisse tacere su questo eccidio di massa.
Chi non ha accettato questa tesi è
stato però il celeberrimo ufologo francoamericano Jacques Vallée,
il primo a riportare il curioso episodio nel volume "Passport to
Magonia", sostenendo di avere recuperato una lettera firmata da
tre soldati testimoni dell'evento, e sottolineando come la casistica
ufologica fosse densa di apparizioni di misteriose nubi che rapivano
le persone.
L'ufologo rumeno Ion Hobana, dopo
avere condotto una minuziosissima indagine documentale presso gli
archivi e le biblioteche di mezza Europa, è invece giunto alla
conclusione che l'episodio di Gallipoli sia un falso. Questo perché
in realtà, come puntualizzato da diversi ricercatori, non è mai
esistito alcun reggimento First-Fourth Norfolks; esisteva invece il
Primo (First) Battaglione del Quarto (Fourth) Reggimento di Norfolk;
si trattava di un'unità che non scomparve mai, ma che combatté
valorosamente a Gallipoli sino al 1915, finché i militari non
vennero evacuati e tornarono in patria.
La storia era dunque un falso? Non è
detto. Una più recente indagine dell'ufologo neozelandese
I.C.McGibbon ha permesso di identificare uno dei tre testimoni autori
della lettera a Vallée (gli altri due erano stati rispediti a casa
il 28 agosto del 1915 per malattia). L'uomo, un tale Frederick
Reichardt che aveva prestato servizio nell'esercito neozelandese,
all'epoca dei fatti si trovava a Rhododendron Spur, sopra una collina
ad un centinaio di metri dal luogo della misteriosa sparizione; il
militare aveva assistito effettivamente alla scena descritta, ma nel
riferirla anni dopo a Vallée aveva commesso un errore grossolano,
confondendo, a causa del tempo trascorso, due episodi assai diversi.
Il reggimento che effettivamente scomparve fu (il 12 e non il 28) il
Primo Battaglione del Quinto Reggimento Norfolk (First Battalion of
the Fifth Norfolk Regiment's Colonel), composto soltanto da 16
ufficiali e 250 soldati. L'armata era impegnata in un'azione di
guerra quando scese improvvisamente la notte; il giorno seguente, dei
266 uomini non vi era più traccia alcuna. Sir Ian Hamilton, il
comandante generale, definì quella sparizione "un episodio
assai misterioso", anche perché lo squadrone era a soli sei km
dai soldati neozelandesi (che dunque si sarebbero accordi di una così
massiccia eventuale diserzione). McGibbon opta peraltro per una
spiegazione convenzionale, in quanto ha appurato che effettivamente a
partire dal pomeriggio del 21 agosto 1915 la zona di Suvla Bay e
Plain rimasero immerse nella nebbia. Secondo McGibbon, Reichardt
avrebbe effettivamente il battaglione entrare nella nebbia e, una
volta udito della sparizione del Quinto Reggimento Norfolk, avrebbe
confuso i due episodi. Ciò non spiega peraltro ove siano finiti i
266 soldati del generale Hamilton; negli anni Ottanta uno dei figli
di Reichardt, nato nel 1932, dichiarava che suo padre aveva iniziato
a narrargli quella storia sin dalla più tenera età, e quindi in un
periodo in cui ancora di UFO non si parlava.
Nube lenticolare che ci ricorda l'episodio del battaglione scomparso
Questo episodio è tratto dal libro Angeli ieri Extraterrestri oggi.
Ho conosciuto personalmente i protagonisti. Non volli partecipare a quel convegno.
Non ci siamo mai occupati di Ufologia fine a se stessa. Eugenio volle sapere di loro.
Ho conosciuto personalmente i protagonisti. Non volli partecipare a quel convegno.
Non ci siamo mai occupati di Ufologia fine a se stessa. Eugenio volle sapere di loro.
Andai a trovarli dove abitavano.Ecco il racconto.
UN UFO CONDUSSE UNA COPPIA DI SPOSI DALLA SPAGNA AL CILE IN DIECI MINUTI
“ Viaggiavano in automobile in direzione Siviglia e poco dopo, si trovarono nella periferia della capitale cilena”.
Dopo il recente evento tenutosi a Madrid nel congresso Mondiale di Ufologia, dove hanno partecipato i più prestigiosi ricercatori in materia, da una settimana circola in questa città una storia in cui i protagonisti, fra l'altro contattano due redattori di questa agenzia. L'oggetto di questa informazione non è tanto quella di “sanare” la reputazione di “Pyresa”, ma quella di “chiarire” ed evidenziare fatti e dicerie definitivamente. Le opinioni del caso hanno sino ad ora tre versioni:
1- Dieci giorni fa, una coppia di sposi ha intrapreso un viaggio in automobile da Madrid con detinazione Siviglia. A metà strada, all'improvviso, la coppia ha scoperto(alcuni metri più in là della loro corsia, una grande sfere rossa e giallognola che emanava una intensa luce). La parte successsiva del racconto della suddetta coppia, si identifica in un altro scenario: si trovarono dentro la loro automobile in uno spazio sconosciuto e poi imboccarono l'autostrada. Presto arrivarono ad un rifornimento di benzina, dove,per il loro grande stupore, vennero informati che si trovavano a poco distanza da Santiago di Cile. Tutto ciò dopo aver avuto problemi con il benzinaio che aveva riempito il serbatoio dell'auto, il quale non accettava denaro spagnolo, ma, certamente, i pesos cileni. Con grande meraviglia, la coppia arrivò alla capitale cilena, dove si recarono alla sede dell'Ambasciata Spagnola, e raccontarono i fatti accaduti. Dall' istante in cui tutto ciò ebbe inizio fino quando arrivarono in Cile, erano trascorsi appena dieci minuti. Nell'Ambasciata, agli sconosciuti sposi, procurarono dei bigletti aerei per il ritorno a Madrid; successivamente, l'automobile fu imbarcano sulla nave in rotta verso la Penisola Iberica. D'allora la donna, protagonista dell'avvenimento, soffre di insonnia in quanto è ossessionata dal ricordo del fatto così inspiegabile.
2- Le circostanze sono identiche a quelle riferite antecedentemente, e, secondo questa versione dei fatti, cambia soltanto il protagonista. Si tratta di un rispettabile docente di una Facoltà Universitaria Complutense di Madrid, il quale, a quanto pare, avrebbe raccontato ad alcuni suoi colleghi dell'Università, durante un pranzo, ciò che gli era accaduto insieme a sua moglie.
3- Il Sabato scorso, un affermato professionista della stampa , che svolge il proprio lavoro al servizio di un importante dipartimento governativo, ha telefonato al capo redattore di questa agenzia:”Appena ho saputo la notizia – disse- ti prego di dirmi chi sono i due redattori protagonisti del racconto della storia”. Quale storia? -gli domandarono- e il distinto collega rispose: “Già sai a ciò che mi sto riferendo. Ti parlo dei due redattori di “Pyresa”, che si recavano a Siviglia e si trovarono a Santiago di Cile”.
Niente altro da aggiungere, bensì che tale versione fu debitamente smentita. Fin qui arrivano le varie opinioni e qui si conclude ciò che si racconta... (La Nueva Espana – del 5/79).
La giornata come si presentava ai coniugi spagnoli che si ritrovarono in Cile
Cosa sono le "NUBI"
Cronaca di ieri, di oggi e di
domani. Cosa sono le "NUBI"
All'Assunzione in Cielo del corpo
della Dilettissima Vergine Maria, Madre Dolcissima dell'Ineffabile e
Divino Maestro Gesù Cristo, tutti noi apostoli eravamo presenti.
Eravamo undici Servi di Colui che ci Amò e ci Ama; Siamo stati
prelevati e trasportati dalle "Nubi" e sbarcati dinanzi
alla casa dove abitava la Vergine Maria, Madre Pietosa dell'umano
genere. Per primo giunsi io, Giovanni, il prediletto del Maestro del
Divino Amore. Mi trovavo nella Città di Sardi con alcuni discepoli
credenti nella Verità del Maestro. Una "Nube" discese sul
luogo ove mi trovavo, mi prelevò e mi portò dove abitava Maria.
Anche gli altri dieci apostoli, che si trovavano ai confini della
Terra, furono prelevati dalle "Nubi" e portati là ove io
già mi trovavo.
Cosa credete che siano state le
"Nubi"?
Se ve lo dicessi, non mi credereste,
perché, ancora oggi, il velo dell'ignoranza vi priva di vedere e di
udire i prodigi dello Spirito Santo.
Anche il Maestro della Verità,
Michele e Gabriele Arcangeli della Luce, sono arrivati a bordo delle
nuvole.
Ma, erano nuvole?
Questo vi domando: Ciechi e sordi.
Cosa vedete in questo tempo di
grande tribolazione: Cosa videro i bambini di Fatima e quelli di S.
Sebastiano di Garabandal?
Chi prelevò dalla Terra l'intero
battaglione di Norfolk? Vi rispondo io : "Le nuvole che
discesero su di esso".
Non avete ancora capito?
Tutto ciò è avvenuto, affinché
possiate comprendere quanto vi è stato occultato dal principe di
questo Mondo. Ma è vero che tutto ciò che è stato nascosto venga
alla Luce e gridato dai tetti delle case. Io sono in mezzo a voi per
questo e nessuno fermerà la mia lingua o chiuderà la mia bocca.
Quanto devo dire dirò, affinché
coloro che udranno avranno la Grazia di conoscere la Verità ed
essere Liberi, Liberi davvero. Mi odieranno, mi perseguiteranno e mi
porranno in afflizione con vituperi e menzogne, ma la Pace di Colui
che mi Ama alberga nel mio Spirito e non un solo capello del mio capo
perirà.
Dopo di me verranno Enoch ed Elia e
saranno essi che additeranno la faccia dell'anticristo. Allora, sarà
la sua fine.
Avete Capito?
Quanto è stato detto e scritto si
avvererà.
Guai! Guai a voi, scribi e farisei
di questo tempo. Non avrete scampo!
E voi, figli della Terra,
Risvegliatevi!
Risvegliatevi, perché è vero che
lo Spirito Santo è stato sparso sulla Terra.
La Giustizia, l'Amore e la Pace tra
gli uomini siano la vostra meta e la Speranza dei vostri cuori.
Colui che ha detto: "Non vi
lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi" è già sulla Via
del Ritorno, e i suoi Angeli preparano questo Grande Avvento.
Risvegliatevi, perché è ancora
vero che la salvezza verrà dal Cielo. Egli verrà sulle Nuvole e con
esso molte Legioni di Angeli, affinché quanto è stato detto,
scritto e tramandato ai posteri venga adempiuto secondo la Volontà
dell'Altissimo Reggitore dell'Universo: DIO.
Rallegratevi per quanto vi Annuncio,
e temano gli Spiriti perversi per il Severo Giudizio che sarà
sentenziato dal Giudice Infallibile.
La Salvezza sarà frutto del
Ravvedimento e dell'Ubbidienza ai Voleri del Re dell'Amore.
Vi ho detto quanto dovevo dirvi.
La Pace Regni nei vostri cuori.
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 13 Gennaio 1978
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