sábado, 7 de julio de 2012

Guardate fin dove può arrivare l'amore di un Padre verso il proprio Figlio

Molte volte pensiamo che dietro una manifestazione che superi se tessi, ci siamo altre forme per nascondere il proprio dolore, la propria sofferenza. Io credo semplicemente che tutto questo, abbia una vera e propria rivelzione che dalla sofferenza e dal dolore, si ascende verso le conoscenze più alte e sublimi e ci si rende strumenti di un Volere Superiore.

                       

Io ho visto in questo filmato, quello che il Padre Glorioso dei Cieli sta facendo con l'uomo, suo figlio,gravemente ammalato,cosa è disposto pur di farlo vincere e gridare... “PADRE HO VINTO LA MORTE”...!! Come in basso così in alto...
Dal libro EUGENIO SIRAGUSA : IL CONTATTATO...Presto a disposizione di tutti gratuitamente...
                                                                               
Poimandres parla ad Eugenio...
...Restavamo comprensibilmente attoniti dinanzi a questa cascata di perle, gemme preziose che si adagiavano nel forziere dei nostri spiriti; e l'alito di quella divina presenza era ancora lì, in mezzo a noi, pronto a donarci ancora altre gemme , prima che il tempo ci togliesse la possibilità di conservarle...


“Ascoltate, figliuoli, e rimanga in voi memoria di quanto adesso vi dico: sono Poimandres, l'Intelligenza suprema, l'Arcobaleno che crea, il Soffio vitale di ogni cosa visibile e invisibile, il Monarca assoluto di tutto ciò che è manifestato per essere, per vivere, per mutare ed essere sempre. Sono Colui che E'. Ciò, affinché sappiate che sono la Causa di tutto e Tutto nel medesimo tempo. Figliuoli, ascoltate e adoperatevi a farlo sapere a chi crede di potermi replicare, dicendo ciò che è giusto o ciò che non è giusto, ciò che è vero o ciò che non è vero. Chi conosce la mia vera natura? C'è qualche cosa che non è mia, che non mi appartenga? Io concedo del mio, e, se voglio, lo prendo, affinché sappiate che se concedo per Amore, tolgo per Giustizia. Chi realmente ha conoscenza di Me, della mia vivente natura deificante, non può non somigliarmi, non può non essere Me stesso, non può non amare come Io amo, e non mi replica. Tacciano, dunque, e non mostrino di avere sapienza, se non ne posseggono alcuna. La sapienza è una mia Grazia per chi vuole rivestirsi di sapienza e spogliarsi dell'arrogante ignoranza. Io sono il Bene e lo manifesto con la mia Legge e non con la vostra. Cosa possedete di vostro? Cosa, se tutto ciò che credete di possedere è mio? Sono Io che consumo e ricreo. Sappiatelo!
A te, figliuolo, la Grazia della mia Sapienza e la gioia della mia Luce.
Poimandres ha parlato”.


Avevamo compreso che Lui, il Pastore di uomini, non a noi si rivolgeva, perché non avremmo potuto contenere la Sapienza offerta, ma a colui che, solo fra tutti, come un viandante solitario, sapeva parlare quel linguaggio e sapeva trasformarlo in noi, ora che il tempo si avviava al suo epilogo...”

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