martes, 21 de agosto de 2012

“DIO SI AUTODETERMINA - DIO SI AUTODEFINISCE - DIO SI AUTOMANIFESTA”


Michelle.
Riprendo il discorso semplicemente x porti una domanda,..Filippo:

ammesso e non concesso che la Bibbia sia stata riportata integralmente (quindi non manipolata) fino ai giorni nostri. 
-- Nell'anno 0, l'Apostolo del
MAESTRO, Giovanni, parla di GESU' CRISTO.. ovvero il DIO Incarnato, il DIO fatto UOMO.
-- nel 2000, l'Apostolo del
MAESTRO, Giovanni-Eugenio, parla di CRISTO GESU',come un'entità CRISTICA xsonificata dall'uomo Gesù, ma specifica anche che CRISTO-GESU' non è mai morto.. che non poteva morire anche se l'avesse voluto e che quando è asceso, il corpo (ovvero il Gesù) se l'è portato con se'. Allora, io il concetto non l'ho capito xchè non ci vedo nessun contrasto.
Saresti così gentile da spiegarmelo tu? Grazie.... :)

Presenza dell'Imponderabile Divino Attiva e Costante

Filippo:
Molte volte pensiamo che le cose che accadono, si svolgono per un puro caso, dovuto a delle circostanze create da fattori che dovrebbero passare per delle logiche umane. Eppure se non fosse accaduto questo episodio, sicuramente sofferto, forse non si sarebbe creato questo presupposto, per far conoscere quanto voglio proporre e rispondere quindi alla tua domanda:partiamo da un concetto che è basilare, e lo facciamo con paio di stralci di alcune dichiarazioni pubbliche di Eugenio:

Dialoghi con Eugenio Siragusa del 10.5.1981
Eugenio:
"Quando la gente legge il Vangelo, e legge : “UN GIORNO LO SPIRITO SANTO SARÀ SPARSO SULLA TERRA”. E aspettano che passi l' aereoplano con le ceste e che apre lo sportello e butta lo Spirito Santo come se fosse acqua. Ed è concepito così!...!! Se ne salveranno pochi, perche’ entrare in questa frequenza non è facile, non è come andare a fare una passeggiata. È UNA FREQUENZA CHE SI DEVE ISTRUIRE NELLA PROPRIA PERSONALITÀ. CIOE’, SI DEVE REALIZZARE QUESTA FREQUENZA. Perchè se non la realizzi, non porterai mai l’aratro avanti e un giorno o l’altro rigirerai indietro . Per realizzare questa frequenza, dobbiamo fare i salti mortali?...NO! PER NIENTE! È SEMPLICE! Adeguarsi alla Loro mentalità , al Loro modo di vivere, entrare nella loro frequenza.
Odiare il male è già una piccola parte della loro frequenza. Questa FREQUENZA E' LA SANTITA’! 
Ma la Santità non nel senso che una persona deve essere per forza santo rinunciatario di tutto ciò che la vita offre. No!!! Ma secondo UNA LOGICA CHE NON È UMANA! 
Siccome qui, sulla Terra, dobbiamo seguire la logica umana, e se ci uniformiamo a una determinata logica umana, in questa Frequenza non si può entrare, se non si è forti, se non si è perseveranti, se non si è indissuadibili...C'è l'hanno detto tante volte, non siate dissuasibili, ma siate indissuasibili...!!
È come una persona che attraversando una strada, non si accorge di un pericolo, e anche se avvertito non torna indietro e va a sbattere...Non è una cosa facile, io mi sono reso conto, forse molto tardi, che non è facile, anzi è molto difficile. Anche perchè ho lavorato sulla mia pelle , e molti hanno lavorato sulla propria pelle. A che cosa serve divulgare queste cose? Se non hanno capito A,B,C,D,E, che discorso far loro? Se non hanno capito i primi elementi. Se non hanno capito i primi elementi in matematica , come posso parlargli di trigonometria e di algebra? E' come parlare in turco! Poi quando sarà…vedremo. E quando sarà non avremo bisogno di parlare perchè sappiamo già tutto. Appunto per questo il Cristo ha detto:“ Quando verrò non mi domanderete nulla”. Che cosa dobbiamo domandargli, se sappiamo già tutto. Che domande possiamo fargli se già abbiamo acquisito tutta la Verità? Certo abbiamo imparato e messo in pratica, perchè quando verrà non potremo dirgli : “Maestro che vuol dire questo?” , perchè significherà che non abbiamo imparato nulla non saranno davanti a Lui. Lui disse a chi lo voleva dire : “Il giorno che Io verrò non mi rivolgerete nessuna domanda”, ma lo disse ad un certo tipo di persone. Ad una elitè di persone, che hanno avuto la pazienza, la costanza di imparare e anche di capire. E quando hanno capito la Verità sono liberi, non hanno domande da fare"...



Dialoghi con Eugenio Siragusa febbraio 1989
Domanda:
Le sacre scritture sono state manipolate?

Eugenio:
"Si...!! Che cosa non è manipolato oggi, e che cosa non è stato manipolato ieri..? Si è nascosta sotto il moggio la verità e ancora credono che sia sotto il moggio. No...!! Essa sta uscendo fuori e questo da fastidio .
Quella che vi sto dicendo non è difficile, soltanto bisogna sentirlo dentro, ascoltarlo con il cuore come lo ascolta questa signora, sento che il suo cuore vibra sino alla sensibilità massima"...





                                               I documenti tenuti nascosti dalla chiesa




I Segreti Sepolti della Bibbia


Il concetto fondamentale,lo si trova, che tra verità incomplete, mezze verità e alcune fondate, hanno creato, chi ha tutto l'interesse a tenere l'umanità nel buio, un vero e proprio pretesto, per lasciare tutti nella confusione più totale. Quindi come abbiamo detto, alcune di esse sono vere, ma vengono utilizzate per supportare, vere e proprie false concezioni, dove partivano alcuni tra i principi saldi di Rivelazione, Redenzione, Evoluzione.


Non siete voi ad entrare nel regno dei cieli ed impedite che altri vi entrino

Signore mio, dammi la forza di mutare ciò che posso, affinché, così come è stato detto e scritto dall'unto tuo Gesù-Cristo, venga additata l'opera dell'anticristo e scoperta la sua faccia. Signore mio, concedimi la capacità di far comprendere agli uomini il tuo vero linguaggio e la reale legge di giustizia e d'amore che impera in ogni cosa e governa ogni cosa. Ti prego, signore mio, di darmi pazienza e perseveranza, affinché la tua eccelsa verità trionfi ed impregni i cuori degli uomini di luce e di conoscenza, di verità e di pace. aiutami, mio signore, ad aprire gli occhi ai ciechi e a sturare le orecchie di coloro che ancora non vedono e non odono, affinché vedendo ed udendo possano evitare il buio della non conoscenza e riconoscere in colui che hai mandato il maestro sublime ed infallibile della tua divina verità vivente. Molte opere sue sono state nascoste e rese sterili, per convenienza di coloro che non cedettero in lui e nella sua divina missione tra gli uomini di questo mondo corrotto e perverso. Molte verità sono divenute menzogne, eresie, e questo, affinché lo scredito occultasse le testimonianze veraci vissute e tramandate dalla voce del popolo che, io so, mio signore, è voce tua.
Ora, ciò che era nascosto viene alla luce, ma ancora sono pochi coloro disposti a credere e a vagliare e ad assimilare quanto i dotti della farisaica stirpe, deturpano, rifiutano ed invitano a rifiutare.
Certo, mio signore, a te nulla può essere nascosto ed è per ciò che ti chiedo di illuminare la mia mente e rendere fecondo il mio spirito di sapienza e di saggezza, affinchè io possa rivelare le intenzioni del mio sommo maestro che disse: "il tempo passerà, ma le mie parole non passeranno mai". "Tutto ciò che è stato nascosto verrà alla luce". Sia così, mio signore, perché io credo che sia rimasto nel mondo appunto per quest'opera? Le afflizioni saranno grandi, lo so, mio affabile signore, e so anche di non poterle evitare. Ma il mio cuore è in pace, perché, altro non faccio se non la tua celeste volontà.
Gesù disse: "un profeta non è accetto nel suo paese". "Un medico non guarisce quelli che lo conoscono".
Gesù disse ancora: "i farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi però, siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe."
Oh, mio signore, il tuo piccolo gregge cresce e le minacce per disperderlo non mancano. Gli empi, partigiani dell'anticristo, si adoperano in tutti i modi di ferire la nostra pace e di dissuadere i nostri pensieri rivolti verso l'opera a cui ci hai chiamati. Ma la tua luce, mio signore, ci consola e ci guida. I tuoi angeli ci guardano e ci consigliano secondo ciò che ci minaccia o tenta di confonderci.
Io ti ringrazio, mio signore, per la tua benigna e paterna attenzione e ringrazio gli angeli della luce, che con il loro sublime amore illuminano il nostro sentiero ed il nostro spirito.
Lo spirito santo aleggia intorno e dentro di noi, e di questo celeste dono noi siamo consapevoli e felici. Grazie, padre, e ti preghiamo, esaudisci le nostre volontà di servirti secondo la tua santissima volontà.
Amen.
Nicolosi, 8 Gennaio 1978
Eugenio Siragusa



" LO SPIRITO SANTO E' CONSOLATORE " --
" ESPANDERO' SULLA TERRA LO SPIRITO SANTO ....! " __
SONO MOLTI AD AVER DIMENTICATO LE PROFETICHE PAROLE DI GESU'-CRISTO; IO NO ! E TANTI ALTRI COME ME, NON HANNO DIMENTICATO.
LA LUCE VIVIFICANTE DI CRISTO E' CONSOLATRICE.
SONO STATO ABBAGLIATO DA QUESTA LUCE COSI' COME LO FU PAOLO DI TARSO.
NON E' CREDIBILE, MA PER ME E' VERITA', VERITA' MIA, SOLTANTO MIA.
COSA IMPORTA SE NON SONO CREDUTO.
LA LUCE VIVIFICANTE HA ABBAGLIATO ME, NON VOI.
IO CONOSCO QUESTA GRANDE, INCOMMENSURABILE, VERITA' PERCHE' L' HO VISSUTA SENZA AVER MAI CHIESTO O PENSATO DI VOLERLA VIVERE.
VOLEVO REPLICARE, MA NON POTEVO. AVEVO SOLO UN FORTE DESIDERIO DI REDIMERE, DI CONSOLARE, DI AIUTARE. NON ERO MAI STATO COSI' PRIMA; NON MI ERO MAI SENTITO COMPENETRATO DA QUESTI SUBLIMI SENTIMENTI. CHE COSA ERA AVVENUTO IN ME? MI DOMANDAVO SPESSO ED ANSIOSAMENTE DOPO LA FOLGORAZIONE. PERCHE' ERA AVVENUTO TUTTO CIO'?
CI SONO VOLUTI UNDICI ANNI PER CAPIRLO; UNDICI LUNGHI ANNI DI INCOMPRENSIONE E DI VITUPERAZIONI, ANCHE DA PARTE DI COLORO CHE PIU' AMAVO. NESSUNO MI CAPIVA E TANTO MENO MI CREDEVA.
ERO LEALE, SINCERO, MA QUESTO NON BASTAVA. IN PRINCIPIO MI DISPERAVO, MA POI COMINCIAI A CAPIRE CHE L' INCOMPRENSIONE ERA INEVITABILE. LA VERITA' ERA DIVINAMENTE SPIEGABILE E NON UMANAMENTE RECEPIBILE, ANCORA OGGI E' COME ALLORA, MALGRADO QUANTO E' SUCCESSO SUBITO DOPO IL MIO ARRESTO. NON SARA' COLPA MIA SE L' UMANITA' ANDRA' ALLA DERIVA E SE ALTRI GUAI LA INVESTIRANNO SENZA TREGUA.
IO HO PARLATO CON L' ANSIA DELL' AMORE PIU' GRANDE DI TUTTI GLI AMORI. LO DOVEVO FARE E L' HO FATTO.
ORA SONO IN PACE, ANCHE SE NON IGNORO QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO:
" A CAGIONE MIA SARETE ODIATI, PERSEGUITATI E PROCESSATI ".
TUTTO POSSONO TOGLIERMI, ANCHE LA VITA, MA LA MIA VERITA' E' INCASTONATA NEL MIO SPIRITO E NESSUNO POTRA' TOGLIERMELA; NESSUNO! --

Eugenio Siragusa
Carcere di Catania
cubicolo 5.
13 Gennaio 1979


Continuiamo la nostra lettura, e vediamo come si esprime la chiesa teologicamente su certe rivelazioni. Dalla disposizione che Cristo programma: SE IO VOGLIO CHE EGLI RIMANGA,(riferendosi a Giovanni Evangelista) FINCHE' IO NON RITORNI (Gv 21:21),fino all'evento del Consolatore Promesso. Lei la chiesa, l'istituzione, conosce molto ma molto bene, però calca quello che il potere, sotto i suoi diversi aspetti, le impone. Facendosi condizionare fino in fondo della radice, senza nasconderne totalmente i veri contenuti rivelatrici.
Le propmesse si compiono,si...ma solo in coloro che hanno creduto all'
Evento Ctistico e nella loro piena consapevolezza sanno e aspettano, il suo prossimo ritorno. Non dimenticando che la vera Chiesa è l' umanità. Ma il suo popolo lo incontreremo, fuori dal suo popolo, nei gentili, in coloro che non si sono fatti condizionre diversamente dall'offerta redentrice.
Dov'è questo popolo, che inizialmente scelto, e che doveva essere da guida, ha oggi decine di testate nucleari...!? E dall' altra parte, dove sono coloro, che smascherandosi dietro un credo e una accettazione tutta apparente, tacciono dinnanzi alle più assurde contradizioni...!?



“Signore, che cosa sarà di lui?”. Gesù gli rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non aveva detto che non sarebbe morto, ma: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che ne importa?”.


LETTERA ENCICLICA DOMINUM ET VIVIFICANTEM
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
SULLO SPIRITO SANTO
NELLA VITA DELLA CHIESA E DEL MONDO
Venerati Fratelli, carissimi Figli e Figlie,
salute e Apostolica Benedizione!


1. Promessa e rivelazione di Gesù turante la Cena pasquale
3. Quando era ormai imminente per Gesù Cristo il tempo di lasciare questo mondo, egli annunciò agli apostoli "un altro consolatore". L'evangelista Giovanni, che era presente, scrive che, durante la Cena pasquale precedente il giorno della sua passione e morte, Gesù si rivolse a loro con queste parole: "Qualunque cosa chiederete nel nome mio, io la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio... Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore, perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità". Proprio questo Spirito di verità, Gesù chiama Paraclito--e parákletos vuol dire "consolatore", e anche "intercessore", o "avvocato". E dice che è "un altro" consolatore, il secondo, perché egli stesso, Gesù, è il primo consolatore, essendo il primo portatore e donatore della Buona Novella. Lo Spirito Santo viene dopo di lui e grazie a lui, per continuare nel mondo, mediante la Chiesa, l'opera della Buona Novella di salvezza. Di questa continuazione della sua opera da parte dello Spirito Santo Gesù parla più di una volta durante lo stesso discorso di addio, preparando gli apostoli, riuniti nel Cenacolo, alla sua dipartita, cioè alla sua passione e morte in Croce. Le parole, alle quali faremo qui riferimento, si trovano nel Vangelo di Giovanni, Ognuna di esse aggiunge un certo contenuto nuovo a quell'annuncio e a quella promessa. Al tempo stesso, esse sono intrecciate intimamente tra di loro non solo dalla prospettiva dei medesimi eventi, ma anche dalla prospettiva del mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che forse in nessun passo della Sacra Scrittura trova un'espressione così rilevata come qui.
4. Poco dopo l'annuncio surriferito Gesù aggiunge: "Ma il consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto". Lo Spirito Santo sarà il consolatore degli apostoli e della Chiesa, sempre presente in mezzo a loro --anche se invisibile-- come maestro della medesima Buona Novella che Cristo annunciò. Quell'"insegnerà" e "ricorderà" significa non solo che egli, nel modo a lui proprio, continuerà ad ispirare la divulgazione del Vangelo di salvezza, ma anche che aiuterà a comprendere il giusto significato del contenuto del messaggio di Cristo; che ne assicurerà la continuità ed identità di comprensione in mezzo alle mutevoli condizioni e circostanze. Lo Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.
5. Nel trasmettere la Buona Novella, gli apostoli saranno associati in modo speciale allo Spirito Santo. Ecco come continua a parlare Gesù: "Quando verrà il consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio". Gli apostoli sono stati i testimoni diretti, oculari. Essi "hanno udito" e "hanno veduto con i propri occhi", "hanno guardato" e perfino "toccato con le proprie mani" Cristo, come si esprime in un altro passo lo stesso evangelista Giovanni. Questa loro umana, oculare e "storica" testimonianza su Cristo si collega alla testimonianza dello Spirito Santo: "Egli mi renderà testimonianza". Nella testimonianza dello Spirito di verità l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno. E in seguito vi troverà anche l'interiore fondamento della sua continuazione tra le generazioni dei discepoli e dei confessori di Cristo, che si susseguiranno nei secoli. Se la suprema e più completa rivelazione di Dio all'umanità è Gesù Cristo stesso, la testimonianza dello Spirito ne ispira, garantisce e convalida la fedele trasmissione nella predicazione e negli scritti apostolici, mentre la testimonianza degli apostoli ne assicura l'espressione umana nella Chiesa e nella storia dell'umanità.
6. Ciò si rileva anche dalla stretta correlazione di contenuto e di intenzione con l'annuncio e la promessa appena menzionata, che si trova nelle parole successive del testo di Giovanni: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera; perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future". Nelle precedenti parole Gesù presenta il consolatore, lo Spirito di verità, come colui che "insegnerà" e "ricorderà", come colui che gli renderà testimonianza"; ora dice: "Egli vi guiderà alla verità tutta intera". Questo "guidare alla verità tutta intera", in riferimento a ciò di cui gli apostoli "per il momento non sono capaci di portare il peso", è in necessario collegamento con lo spogliamento di Cristo per mezzo della passione e morte di Croce, che allora, quando pronunciava queste parole, era ormai imminente. In seguito, tuttavia, diventa chiaro che quel "guidare alla verità tutta intera" si ricollega, oltre che allo scandalum Crucis, anche a tutto ciò che Cristo "fece ed insegnò". Infatti, il mysterium Christi nella sua globalità esige la fede, poiché è questa che introduce opportunamente l'uomo nella realtà del mistero rivelato. Il "guidare alla verità tutta intera" si realizza, dunque, nella fede e mediante la fede: il che è opera dello Spirito di verità ed è frutto della sua azione nell'uomo. Lo Spirito Santo deve essere in questo la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano. Ciò vale per gli apostoli, testimoni oculari, che devono ormai portare a tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo "fece ed insegnò" e, specialmente, della sua Croce e della sua Risurrezione. In una prospettiva più lontana ciò vale anche per tutte le generazioni dei discepoli e dei confessori del Maestro, poiché dovranno accettare con fede e confessare con franchezza il mistero di Dio operante nella storia dell'uomo, il mistero rivelato che di tale storia spiega il senso definitivo.
7. Tra lo Spirito Santo e Cristo sussiste, dunque, nell'economia della salvezza, un intimo legame, per il quale lo Spirito opera nella storia dell'uomo come "un altro consolatore", assicurando in maniera duratura la trasmissione e l'irradiazione della Buona Novella, rivelata da Gesù di Nazareth. Perciò, nello Spirito Santo Paraclito, che nel mistero e nell'azione della Chiesa continua incessantemente la presenza storica del Redentore sulla terra e la sua opera salvifica, risplende la gloria di Cristo, come attestano le successive parole di Giovanni: "Egli (cioè lo Spirito) mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annuncerà". Con queste parole viene ancora una volta confermato tutto ciò che dicevano gli enunciati precedenti: "Insegnerà..., ricorderà..., renderà testimonianza". La suprema e completa autorivelazione di Dio, compiutasi in Cristo, testimoniata dalla predicazione degli apostoli, continua a manifestarsi nella Chiesa mediante la missione dell'invisibile consolatore, lo Spirito di verità. Quanto intimamente questa missione sia collegata con la missione di Cristo, quanto pienamente essa attinga a questa missione di Cristo, consolidando e sviluppando nella storia i suoi frutti salvifici, è espresso dal verbo "prendere": "Prenderà del mio e ve l'annuncerà". Quasi a spiegare la parola "prenderà", mettendo in chiara evidenza l'unità divina e trinitaria della fonte, Gesù aggiunge: " Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo, ho detto che prenderà del mio e ve l'annuncerà". Prendendo del "mio", per ciò stesso egli attingerà a "quello che è del Padre". Alla luce di quel "prenderà", dunque, si possono spiegare ancora le altre parole sullo Spirito Santo, pronunciate da Gesù nel Cenacolo prima della Pasqua, parole significative: "È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio". Occorrerà ritornare ancora su queste parole con una riflessione a parte.
2. Padre, Figlio e Spirito Santo
8. Caratteristica del testo giovanneo è che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vengono nominati chiaramente come Persone, la prima distinta dalla seconda e dalla terza, e anche queste tra di loro. Gesù parla dello Spirito consolatore, usando più volte il pronome personale "egli" e, al tempo stesso, in tutto il discorso di addio, svela quei legami che uniscono reciprocamente il Padre, il Figlio e il Paraclito. Pertanto, "lo Spirito... procede dal Padre" e il Padre "dà" lo Spirito. Il Padre "manda" lo Spirito nel nome del Figlio, lo Spirito "rende testimonianza" al Figlio. Il Figlio chiede al Padre di mandare lo Spirito consolatore, ma afferma e promette, altresì, in relazione alla sua "dipartita" mediante la Croce: "Quando me ne sarò andato, ve lo manderò". Dunque il Padre manda lo Spirito Santo nella potenza della sua paternità, come ha mandato il Figlio. ma, al tempo stesso, lo manda nella potenza della redenzione compiuta da Cristo--e in questo senso lo Spirito Santo viene mandato anche dal Figlio: "Ve lo manderò". Bisogna qui notare che, se tutte le altre promesse fatte nel Cenacolo annunciavano la venuta dello Spirito Santo dopo la partenza di Cristo, quella contenuta nel testo di Giovanni 16, 7 s. include e sottolinea chiaramente anche il rapporto di interdipendenza, che si direbbe causale tra la manifestazione dell'uno e dell'altro: "Quando me ne sarò andato, ve lo manderò". Lo Spirito Santo verrà, in quanto Cristo se ne andrà mediante la Croce: verrà non solo in seguito, ma a causa della redenzione compiuta da Cristo, per volontà ed opera del Padre.
9. Così nel discorso pasquale di addio si tocca --possiamo dire-- l'apice della rivelazione trinitaria. Al tempo stesso, ci troviamo sulla soglia di eventi definitivi e di parole supreme, che alla fine si tradurranno nel grande mandato missionario, rivolto agli apostoli e, per loro mezzo, alla Chiesa: "Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni", mandato che contiene, in certo senso, la formula trinitaria del battesimo: "Battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". La formula rispecchia l'intimo mistero di Dio, della vita divina che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, divina unità della Trinità. Si può leggere il discorso di addio come una speciale preparazione a questa formula trinitaria, nella quale si esprime la potenza vivificante del Sacramento, che opera la partecipazione alla vita di Dio uno e trino, perché dà la grazia santificante come dono soprannaturale all'uomo. Per mezzo di essa questi viene chiamato e reso "capace" di partecipare all'imperscrutabile vita di Dio.
10. Nella sua vita intima Dio "è amore", amore essenziale, comune alle tre divine Persone: amore personale è lo Spirito Santo, come Spirito del Padre e del Figlio. Per questo, egli "scruta le profondità di Dio", come amore-dono increato. Si può dire che nello Spirito Santo la vita intima del Dio uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le divine Persone, e che per lo Spirito Santo Dio "esiste" a modo di dono. È lo Spirito Santo l'espressione personale di un tale donarsi, di questo essere-amore. È Persona-amore. È Persona-dono. Abbiamo qui una ricchezza insondabile della realtà e un approfondimento ineffabile del concetto di persona in Dio, che solo la Rivelazione ci fa conoscere. Al tempo stesso, lo Spirito Santo, in quanto consostanziale al Padre e al Figlio nella divinità, è amore e dono (increato), da cui deriva come da fonte (fons vivus) ogni elargizione nei riguardi delle creature (dono creato): la donazione dell'esistenza a tutte le cose mediante la creazione. la donazione della grazia agli uomini mediante l'intera economia della salvezza. Come scrive l'apostolo Paolo: "L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato".
3. Il donarsi salvifico di Dio nello Spirito Santo
11. Il discorso di addio di Cristo durante la Cena pasquale è in particolare riferimento a questo "donare" e "donarsi" dello Spirito Santo. Nel Vangelo di Giovanni si svela quasi la "logica" più profonda del mistero salvifico contenuto nell'eterno disegno di Dio, come espansione dell'ineffabile comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È la "logica" divina, che dal mistero della Trinità porta al mistero della redenzione del mondo in Gesù Cristo. La redenzione compiuta dal Figlio nelle dimensioni della storia terrena dell'uomo --compiuta nella sua "dipartita" per mezzo della Croce e della Risurrezione-- viene, al tempo stesso, nella sua intera potenza salvifica, trasmessa allo Spirito Santo colui che "prenderà del mio". Le parole del testo giovanneo indicano che, secondo il disegno divino, la "dipartita" di Cristo è condizione indispensabile dell'"invio" e della venuta dello Spirito Santo, ma dicono anche che allora comincia la nuova comunicazione salvifica di Dio nello Spirito Santo.
12. È un nuovo inizio in rapporto al primo, originario inizio del donarsi salvifico di Dio, che si identifica con lo stesso mistero della creazione. Ecco che cosa leggiamo già nelle prime parole del Libro della Genesi: "In principio Dio creò il cielo e la terra..., e lo spirito di Dio (ruah Elohim) aleggiava sulle acque". Questo concetto biblico di creazione comporta non solo la chiamata all'esistenza dell'essere stesso del cosmo, cioè il donare l'esistenza, ma anche la presenza dello Spirito di Dio nella creazione, cioè l'inizio del comunicarsi salvifico di Dio alle cose che crea. Il che vale prima di tutto per l'uomo il quale è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza". "Facciamo": si può ritenere che il plurale, che il Creatore qui usa parlando di sé, suggerisca già in qualche modo il mistero trinitario, la presenza della Trinità nell'opera della creazione dell'uomo? Il lettore cristiano che conosce già la rivelazione di questo mistero, può scoprirne il riflesso anche in quelle parole. In ogni caso, il contesto del Libro della Genesi ci permette di vedere nella creazione dell'uomo il primo inizio del donarsi salvifico di Dio a misura dell'"immagine e somiglianza" di sé, da Lui concessa all'uomo.Sembra, dunque che anche le parole pronunciate da Gesù nel discorso di addio debbano essere rilette in riferimento a quell'"inizio" così lontano, ma fondamentale, che conosciamo dalla Genesi "Se non me ne vado non verrà a voi il consolatore; ma, quando me ne sarò andato, ve lo manderò". Descrivendo la sua "dipartita" come condizione della "venuta" del consolatore, Cristo collega il nuovo inizio della comunicazione salvifica di Dio nello Spirito Santo al mistero della redenzione. Questo è un nuovo inizio, prima di tutto perché tra il primo inizio e tutta la storia dell'uomo--cominciando dalla caduta originale--si è frapposto il peccato, che è contraddizione alla presenza dello Spirito di Dio nella creazione ed è, soprattutto, contraddizione alla comunicazione salifica di Dio all'uomo. Scrive san Paolo che, proprio a causa del peccato, "la creazione... è stata sottomessa alla caducità..., geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto" e "attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio".Perciò, Gesù Cristo dice nel Cenacolo: "È bene per voi che io me ne vada". "Quando me ne sarò andato, ve lo manderò". La "dipartita" di Cristo mediante la Croce ha la potenza della redenzione--e ciò significa anche una nuova presenza dello Spirito di Dio nella creazione: il nuovo inizio del comunicarsi di Dio all'uomo nello Spirito Santo. "E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, che grida: Abbà, Padre!": scrive l'apostolo Paolo nella Lettera ai Galati. Lo Spirito Santo è lo Spirito del Padre, come testimoniano le parole del discorso di addio nel Cenacolo. Egli è, al tempo stesso, lo Spirito del Figlio: è lo Spirito di Gesù Cristo, come testimonieranno gli apostoli e, in particolare, Paolo di Tarso. Nell'invio di questo Spirito "nei nostri cuori" inizia a compiersi ciò che "la creazione stessa attende con impazienza", come leggiamo nella Lettera ai Romani. Lo Spirito Santo viene a prezzo della "dipartita" di Cristo. Se tale "dipartita" ha causato la tristezza degli apostoli, e questa doveva raggiungere il suo culmine nella passione e nella morte del Venerdì Santo, a sua volta "questa afflizione si cambierà in gioia". Cristo, infatti, inserirà nella sua "dipartita" redentrice la gloria della risurrezione e dell'ascensione al Padre. Pertanto, la tristezza, attraverso la quale traspare la gioia, è la parte che tocca agli apostoli nel quadro della "dipartita" del loro Maestro, una dipartita "benefica", perché grazie ad essa un altro "consolatore" sarebbe venuto. A prezzo della Croce, operatrice della redenzione, nella potenza di tutto il mistero pasquale di Gesù Cristo, lo Spirito Santo viene per rimanere sin dal giorno della Pentecoste con gli apostoli, per rimanere con la Chiesa e nella Chiesa e, mediante essa, nel mondo. In questo modo si realizza definitivamente quel nuovo inizio della comunicazione del Dio uno e trino nello Spirito Santo per opera di Gesù Cristo, Redentore dell'uomo e del mondo.
4. Il Messia, unto con lo Spirito Santo
    Si realizza anche fino in fondo la missione del Messia, cioè di colui che ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo per il Popolo eletto di Dio e per l'umanità intera. Letteralmente "Messia" significa "Cristo", cioè "unto" e, nella storia della salvezza, significa "unto con lo Spirito Santo".


    Messaggio di Eugenio Siragusa
    La Venuta del Figliuol dell'uomo
    Dal Cielo Alla Terra

    Dalla Terra a voi, dilette sorelle e diletti fratelli nostri che siete viventi nel Mondo per essere ancora una volta strumenti della Divina Intelligenza e per apparecchiare, insieme allo Spirito di Verità, la Venuta del Figliuol dell'uomo e per essere partecipi nell'Edificazione del suo Celeste Regno in Terra.
    Fu detto e scritto:
    "Ma quando sarà venuto il Consolatore, ch'io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza, perché siete stati con me fin da principio."
    "È meglio per voi che me ne vada; Perché, se io non me ne vado, non verrà il Consolatore; E se me ne vado, lo manderò a voi. E, venendo, egli convincerà il Mondo riguardo il peccato, alla Giustizia e al Giudizio. Il peccato, per non aver creduto in me; la Giustizia, perché io vado al Padre Mio e non mi vedrete più; Il Giudizio, perché il principe di questo Mondo è già giudicato”.
    “Molte cose avrei ancora da dirvi: ma ora non ne siete capaci. Quando però sia venuto quello Spirito di Verità, Egli vi ammaestrerà in ogni vero, perché non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà l'Avvenire. Egli Mi Glorificherà, perché riceverà del Mio e ve lo Annunzierà. Tutto quello che ha il Padre è Mio; per questo ho detto che riceverà del mio e ve lo annunzierà".
    E, in verità, sorelle e fratelli nostri cari, lo Spirito di Verità è stato in mezzo a voi per risvegliare nei vostri spiriti la Luce della Verità che era stata slegata dal Divino Volere e che ora, per lo stesso Volere, si è slegata; Affinché sappiate di essere nel Mondo, e viventi, e perché sappiate ancora che il tempo è venuto e che il Ritorno del Figliuol dell'Uomo è prossimo. Ora è tempo che ogni anima si ravveda secondo gli insegnamenti ricevuti ed abbia piena coscienza di quanto è stato profetizzato da Colui che, per mezzo dei suoi Angeli, vi concede testimonianza e conoscenza. Tutti i Segnati sono stati toccati e molti chiamati. Noi, Figli della Fiamma, abbiamo fatto questo per Supremo Volere e per Supremo Volere abbiamo rivolto il nostro sguardo fraterno e amoroso verso ognuno di voi affinché nessuna avversità potesse turbare il vostro Risveglio alla Verità. Ora, poiché il tempo dei grandi Avvenimenti si fa prossimo e le doglie incominciano, è giusto che ogni Spirito sia pieno di Grazie e il Signore sia con voi in Spirito Santo e Verità. State uniti e allontanate i tiepidi, i curiosi e coloro che domandano per poi dimenticare e per togliervi il tempo che dovete dedicare agli spiriti accesi e pronti a rinunciare a se stessi per la Suprema Gloria di Dio. Chi è nella Verità, siatene certi, rimarrà con il lucignolo acceso ed avrà nel proprio cuore la luce della letizia e la Pace del Principe dell'Amore e della Celeste Giustizia. Fu detto e scritto: "Siate accorti e ravveduti perché questo è un tempo assai grave e pieno di insidie". Vi diciamo questo affinché abbiate sveglia coscienza nell'operare assecondando questi nostri ultimi consigli tenendo presente la necessità di usare una sorveglianza attiva che valga ad allontanare le forze negative che ora più che mai tenteranno di colpirvi. Vi raccomandiamo di avere cura della Qualità più che della quantità e di evitare le intrusioni astute e sottili di coloro che sono spenti nello Spirito e accesi nella materia. Lasciate senza forza le braccia che potrebbero colpirvi e non date le perle a coloro che non ne sono degni. Serrate le vostre file. Noi siamo con voi e contro chi è contro di voi, ma vi ripetiamo: state accorti e ravveduti e che la Saggezza sia la vostra forza e la Sapienza la vostra Volontà. Le prove non vi mancheranno, ma saranno queste prove a farvi ricordare ciò che non dovete dimenticare, siate tutti in Pace ed aspettate con Fede ed Allegrezza Spirituale.Non Temete! Non Temete!
    Dal Cielo vi giunga il nostro Universale Amore.
    Per i Figli della Fiamma
    Eugenio Siragusa
    S. Maria La Stella, 10 Maggio 1970 ore 12,00

                                                            ASCOLTATE...ASCOLTATE
                                                                                  ***
QUANDO VEDETE LA NOSTRA LUCE , GIOISCANO I VOSTRI CUORI E SI RALLEGRINO LE VOSTRE ANIME.
E' LA LUCE DELL'AMORE UNIVERSALE CHE VI VISITA, CHE VI PORTA UNA GRANDE SPERANZA. VI RICORDATE DELLE “NUVOLE”? VI RICORDATE? IN QUESTO VOSTRO TEMPO LI CHIAMATE UFO, DISCHI VOLANTI, MA LA SOSTANZA NON MUTA.
SIAMO SEMPRE NOI , GLI ANGELI DEL SIGNORE , LA CELESTE MILIZIA , I MESSAGGERI DELLA GIUSTIZIA, DELLA PACE E DELL'AMORE DELLA DIVINA SAPIENZA DELL'ALTISSIMO SIGNORE.
GESU' E' LA SAPIENZA E LA SAGGEZZA DEI NOSTRI SPIRITI IN MISSIONE NEL MONDO, EGLI E' IL NOSTRO MAESTRO, LA NOSTRA GUIDA IL NOSTRO GOVERNATORE, LO SPIRITO PADRONIMICO DEI NOSTRI MONDI QUADRIDIMENSIONALI. EGLI E' CON NOI.
CRISTO E' LA SUBLIME LUCE UNIVERSALE, GIUDICE DELLA DIVINA COSCIENZA , POTENZA DELL'AMORE CREATIVO E COORDINATORE DELLA COSMICA POTENZA DEL PADRE GLORIOSO E DELLE SUE LEGGI.
NOI SIAMO NEL VOSTRO MONDO PER EDIFICARE IL SUO REGNO E LE SUE LEGGI. QUANDO VEDETE LA NOSTRA LUCE, RICORDATEVI DI QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO PER LA LETIZIA DELLE VOSTRE ANIME PACIFICHE, UMILI, MANSUETE E PERSEGUITATE DAL MALE.SI RALLEGRINO I VOSTRI SPIRITI E GIOSCANO I VOSTRI CUORI, PERCHE' E' VERO QUANTO VI E' STATO PROMESSO VERRA' CONCESSO.
PER QUESTO SIAMO NEL VOSTRO MONDO, PERCHE' SIA FATTA LA VOLONTA' DI DIO, AFFINCHE' IL SUO REGNO VENGA NEL NOME DELLA SUA SANTA GIUSTIZIA.
ABBIATE FEDE E SPERATE . LA SALVEZZA SI AVVICINA.

IL CONSOLATORE
Nicolosi 17 Marzo 1978
ore 10 , 20

Dialoghi con Eugenio Siragusa febbraio 1989

Domanda:
Parlaci sulla natura della Madonna e di Gesù

Eugenio:
...Ha una natura quadridimensionale, perché il corpo se lo è portato con sé, non lo ha lasciato sulla terra, anche Gesù se lo è portato con sé.
Hanno la possibilità
di rigenerarlo per l'eternità, fino a quando non passeranno dalla quarta alla quinta dimensione, dalla quinta alla sesta e poi alla settima dimensione fino a quando saranno Dei del Cosmo...

                                        Eugenio parla della natura della Madonna e di Gesù  




I FALSI DOTTORI HANNO PARLATO SULLA MORTE E RESURREZIONE DI GESÙ-CRISTO.

ANCORA OGGI, DOPO CIRCA DUEMILA ANNI TRASCORSI, SI IMBROGLIANO LE CARTE E SI NASCONDE SOTTO IL MOGGIO LA VERITÀ.
QUANDO MAI GESÙ-CRISTO È MORTO?
EGLI NON POTEVA MAI MORIRE NEMMENO SE LO AVESSE DESIDERATO.
FA ANCORA COMODO TENERLO IN CROCE E FA PIÙ COMODO CHE EGLI RIMUOIA ANCORA.
MA POICHÉ NON PUÒ MORIRE COLUI CHE CREA FORMA E SOSTANZA E MUTA OGNI COSA SECONDO LA SUA LEGGE E LA SUA DIVINA POTENZA, I SAPIENTONI DEL XX° SECOLO, I PADRI CHE NON VANNO CHIAMATI TALI, ANNASPANO RENDENDO ANCORA PIÙ BIANCHI I LORO SEPOLCRI E SERRANDO, CON MAGGIORE MALAFEDE, LE PORTE DELLA VERITÀ IMPEDENDO CHE ALTRI ENTRINO NEL REGNO DEI CIELI.
GESÙ È GIÀ SULLA TERRA ACCOMPAGNATO DALLA CELESTE MILIZIA DEL PADRE SUO ED ATTESO DA COLORO CHE NON SI SONO MAI SENTITI ORFANI, PERCHÉ CERTI DEL SUO RITORNO. GESÙ-CRISTO È MORTO NEL CUORE E NELLO SPIRITO DI TUTTI COLORO CHE HANNO SAPUTO SOLO MERCANTEGGIARE LA VERITÀ, PER PERVERSO DESIDERIO DI DOMINIO DELLE ANIME.
MA È VERO, CERTO E VERISSIMO, CHE IL GIUDIZIO È GIÀ INIZIATO E AD OGNUNO SARÀ DATA LA MERCEDE CHE SI MERITA.
I GIUSTI, I MANSUETI, I PACIFICI, I PURI DI CUORE E GLI ASSETTATI DI GIUSTIZIA, GODRANNO LA INEFFABILE BELLEZZA E L’INFINITA GIOIA DI INCONTRARLO E DI RINNOVARGLI LA DEVOZIONE ETERNA AL SUO SANTO, SANTO, SANTO AMORE.
L’AMICO DELL’UOMO
E. S.
Nicolosi 28 03 1986

Intervista completa

Continuando la mia risposta alla tua domanda, possiamo aggiungere: Non vi sono più dubbi su chi e' vissuto in mezzo a noi ,cosa ha Annunciato” e di chi è stato Precursore” CRISTO-GESU' ci lascio' detto, che avremmo dovuto riconoscere chi ci avrebbe inviato e condotto alle conoscenze che portano al PADRE. Tutte quelle conoscenze che allora Lui non ha potuto rivelare ed insegnare. Conoscenze che dovranno essere acquisite per affrontare il GIUDIZIO FINALE...E LA SUA SECONDA VENUTA....!!! SE NON SI E' COSCIENTI DI QUESTO CONNUBBIO, COME PIU' VOLTE HO DETTO E RIPETUTO, SENZA SCINDERLO, PERCHE' TUTTO E’ PROGRAMMATO DAL PADRE, E LO VEDIAMO, PERCHE' CRISTO-GESU' STESSO CI HA INSEGNATO ED HA AVUTO LA NECESSITA' DI ANNUNCIARLO, PER COMPLETARE I DISEGNI EVOLUTIVI IN SENO ALLA SUPREMA INTELLIGENZA, NON SI E' IDONEI A SUPERARE L'ESAME CHE PERMETTE L’ACCESSO ALLE CLASSI SUPERIORI..!!! LA STORIA SI RIPETE PER LA STESSA GLORIA DI DIO.....SUO FIGLIO ANNUNCIA AL POPOLO EBRAICO, CHE NON E' VENUTO PER ABOLIRE O SCINDERE LA LEGGE DI MOSE', MA PER AMPLIARLA, PER VOLERE DELL'ESSERE MACROCOSMICO......LA STESSA IDENTICA COSA SI E' COMPIUTA IN QUESTO TEMPO, CON L'EVENTO DEL CONSOLATORE PROMESSO CHE PROVIENE DAL  PADRE, ANNUNCIATO DA CRISTO GESU'.... MANIFESTANDOSI NELLA PERSONALITA' SPIRITUALE DI EUGENIO SIRAGUSA DAL 1952 ,GIORNO DELLA SUA FOLGORAZIONE, FINO AI GIORNI DELLA SUA DIPARTITA, PER CONTINUARE AD OPERARE SULLE ALI DI QUESTO TEMPO,DALLA SUA REALE DIMENZIONE. E' TOCCATO A LUI AMPLIARE LA CONOSCENZA, PER OFFRIRLA A TUTTI I SEGNATI, CHIAMATI E PARTICOLARMENTE A TUTTI GLI INIZIATI DI OGNI EPOCA UMANA, CHE SI SONO AVVICENDATI NEL TEMPO PER LA GLORIA STESSA DI CRISTO…”IO E IL PADRE MIO,SIAMO UNA E UNA SOLA COSA..”E ALL'UMUNITA’, OGGI PRONTA, PER ASCENDERE A QUELLE CONOSCENZE COSMICHE ,CHE ALLORA NON ERANO PRONTI E IN GRADO DI CAPIRE. IL PROCESSO SARA' COMPLETATO E QUINDI LA PROCEDURA CELESTE ESECUTIVA, QUANDO IL PADRE AVRA' RISCONTRATO CHE ESISTONO I PRESUPPOSTI IDEALI PER IL GIORNO E L'ORA CONVENUTI, CHE LUI SOLO CONOSCE. L’UOMO E’ STATO PERDONATO,SE GLI SFUGGITO DI NON AVER RICONOSCIUTO MESSAGGERI CELESTI. MA NON PUO' E NON DEVE ASSOLUTAMENTE SFUGGIRGLI,CHI SI E' MANIFESTATO IN QUESTO TEMPO, CHI E' VENUTO POSSEDUTO DALLA STESSA LUCE CRISTICA PROVENIENTE DAL PADRE E MANIFESTANDOSI NEL FIGLIO. QUESTO E’ IL TEMPO CHE L’ONNIPOTENTE SI E’ RISERVATO… “...CON CRISTO O CONTRO CRISTO”...!!
E’ DIVENUTO NECESSARIO, DIREI INPRESCINDIBILE, ARRIVARE AL PADRE, ATTRAVERSO UN PROCESSO SELETTIVO, PER EREDITERE IL NUOVO CIELO E LA NUOVA TERRA, CHE L'UOMO POTRA’ RICEVERE IN EREDITA' PER ESSERE IL TERMINALE COSCIENTE DI GOVERNARE IL PIANETA CHE LO OSPITA IN GIUSTIZIA PACE E AMORE...


Eugenio ci fa riflettere su Dio e sulla sua incommensuarabile natura:

Io vi dico, in verità: è possibile sapere chi è Dio. È possibile conoscerlo, possederlo ed
essere da lui posseduti.
Dio, nella sua verace natura, è semplice e puro come un pargoletto ed amante di giocare ed
amare così come un bambino ama e gioca con i suoi balocchi. Non cercate di conoscere Dio
come sempre l’avete creduto, perché così non esiste. Egli è luce d’amore, di giustizia e di
armonia che compenetra il tutto, perché il tutto è egli stesso, che in potenza possiede tali virtù.
Se in un essere Dio è cosciente, quell’essere può parlare di Dio in prima persona, perché è
Dio che si esprime in lui. In tal caso l’essere è cosciente in Dio e lo possiede e Dio possiede
l’essere. Dio è la suprema intelligenza del creato ed è anche il creato stesso in ogni sua
manifestazione. Dio ha il diritto, inderogabile, di possedere ciò che vuole, perché gli appartiene, perché è parte di se stesso. Nessuna cosa creata può mai dire di non essere luce della sua luce, carne della sua carne; nessuno potrà mai dire questo mai! Siete voi, se volete, conoscerlo come egli è e siete sempre voi se volete ignorare la sua verace natura e conoscerlo come egli, realmente, non è.
Siete voi a farlo buono. Siete voi a farlo non buono.
La sua natura è quella di essere buona, amoroso, giusto, caritatevole e dolce come un bambino.
Siete voi che educate Dio in voi.
Siete voi che potete, se solo lo volete, possederlo come egli è per la vostra felicità.
Eugenio Siragusa
Catania 24-6-1973

Eugenio descrive, secondo lui, come comprendere Dio.

Comprendere Dio.. Come può il relativo comprendere l’assoluto? Molti uomini credono di averLo trovato, di averLo realizzato, ma non possono trovarLo o realizzarLo che razionalmente, e quindi “a loro immagine e somiglianza”, Iddio è perseguibile, ma bisogna “cercare” senza soste, continuamente, dentro e fuori di noi, senza mai crederLo reale come la nostra realtà. Noi non possiamo partire dalla realtà che crediamo tale, per andare verso il metafisico; per ricostruire bisogna prima demolire la “vecchia casa”, ossia demolire le vecchie cognizioni per poter edificare le nuove”.
Eugenio spesso parlava per simbolismi, lasciando l’ascoltatore libero di realizzare la “sua verità” secondo la propria maturità, capacità ed evoluzione. Ma per “vecchia casa” si intende anche questo nostro pianeta - precisava - nel quale la maggior parte dei mattoni che lo compongono è marcio: questi verranno allora rimessi sul fuoco per essere rimpastati, mentre la minima parte di mattoni rimasti sani, verrà utilizzata come pilastro, come “sale e lievito” per la “nuova casa”.
Dio può disporre così degli uomini di questo pianeta”.

DIO SI AUTODETERMINA - DIO SI AUTODEFINISCE - DIO SI AUTOMANIFESTA”
Dio quale intelligenza del tutto, manifestato ed immanifestato, esprime se stesso secondo i suoi bisogni.Egli si differenzia creando per se stesso ciò che determina il suo continuo divenire.
Egli è colui che è, perché è onnipresente, quindi in ogni atomo di ogni cosa.
Egli è la causa prima di tutti gli effetti, essendo egli l’origine del suo stesso principio.
Tutto, uomo compreso, è programmato e tutto è in funzione del suo eterno divenire.
L’onniscienza è completa conoscenza di ogni sua particolare funzione su tutti i piani
dimensionali.
Eugenio Siragusa
Catania 2-4 ’72

Quante volte, ci saremo chiesti:
Perché esisto? Chi produce la mia esistenza e a che cosa serve? Opero coscientemente od
incoscientemente?
Esiste una Legge che mi ordina di fare una cosa al posto di un’altra? Posso fare una cosa
diversa da quella che la Legge stabilisce senza incorrere in pene?
Come posso fare il bene se non lo conosco?
Come posso evitare il male se non lo conosco?
Le esperienze a che servono?
La sperimentazione è stabilita a priori?
Perché debbo conoscere il male? Che cos’è il male? Il bene cosa produce?”

Attraverso queste domande interiori,l'uomo si proietta ad interrogarsi sui misteri della vita,e sulla sua reale funzione, che occupa nella creazione. La Missione di Eugenio,è stata catattareizzata anche dalle risposte di queste inqietudini.

Eugenio amava nei suoi discorsi, vedendo un pubblico attento e predisposto, a dire, a chiarire quando gli domandavano su Gesù-Cristo.

Cristo è Figlio di Dio.
Gesù è figlio dell’uomo.
Cristo è sublimazione astrale.
Gesù è sublimazione fisica.
Cristo è genio solare o verbo solare.
Gesù è genio planetario o perfezione relativa dell’essere cosciente della verità universale.
Cristo non è Gesù, ma è in Gesù e attraverso il suo corpo esprime la sua divinità trina.
Cristo non è Dio. Cristo è espressione purissima di Dio, ma non Dio. Dio illumina Cristo.
Cristo illumina Gesù, Gesù illumina l’uomo che non è cosciente della verità.
Sembra un semplice processo di compenetrazione, ma in realtà è una reale programmazione
della suprema intelligenza divina del creato e dell’increato.
Programmazione, che istruisce una parte di se stessa, operante in una dimensione iniziale
ed incosciente, ma sempre predisposta a subire, in diversi modi, la insopprimibile volontà
ascensionale e quindi la sicura conoscenza della sua reale natura divina.
L’uomo della terra ha ricevuto da Gesù Cristo la forza iniziale della volontà ascensionale,
anche se i modi con cui questa forza è stata data, è costata paura di morte e di dolore.
L’uomo potrebbe ascendere evitando il dolore e, in breve tempo, divenire cosciente della
sua reale identità. Gesù Cristo insegnò, principalmente, il metodo per arrivare felicemente alla
conoscenza e quindi alla coscienza di se stessi in Dio.
Era una programmazione che ancora è nel suo pieno sviluppo. La meta nel tempo era
segnata e questo Gesù ce lo confermerà nel suo prossimo ritorno.

Eugenio Siragusa
Catania 14-10-’72


  
VOI SIETE DEI”
Se non avete potuto credere nemmeno in Lui, Egli si è premurato di mandare sulla Terra come colombe che ritornano al loro nido, i Figli della Sua Fiamma d'Amore, gli Esseri Fratelli Dei che per Lui operano perché veracemente Lo amano, Lo venerano, Lo adorano,Gli ubbidiscono da tempo immemorabile.
Ora non mi rimane che attendere vigile come un'aquila, mansueto come un agnello, raggiante come il Sole della Verità, il sorgere di quell'Aurora che porterà in questa dolorante Anima Umana il Consolatore, il ritorno del genio e della potenza di Dio, il figliuolo dell'uomo “Cristo”.
In questa trepidante attesa, rimango sereno nel beato riflesso della Grande Virtù della Cristica Coscienza dei Fratelli del Cielo.
Ora, che hanno concesso migliore destino alla mia umile opera nella Rivelazione del tempo di tutti i tempi , debbo necessariamente e con dolore al cuore dirvi arrivederci in quel tempo che ci sarà dato di risentirci ancora.
Vi auguro un fraterno duraturo e sincero bene.
Fraternamente
Eugenio Siragusa
Nicolosi ottobre 1978




Questo per mia testimonianza...!!..."Nessuno può dire Io non sapevo...!!
Il Testimone, Il Discepolo, Il Messaggero.
Il Testimone di questo tempo apocalittico e 

del Padre Glorioso entrambi assetati di Giustizia.
filippo bongiovanni

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