Michelle.
Riprendo il discorso semplicemente x porti una domanda,..Filippo:
ammesso e non concesso che la Bibbia sia stata riportata integralmente (quindi non manipolata) fino ai giorni nostri.
-- Nell'anno 0, l'Apostolo del MAESTRO, Giovanni, parla di GESU' CRISTO.. ovvero il DIO Incarnato, il DIO fatto UOMO.
-- nel 2000, l'Apostolo del MAESTRO, Giovanni-Eugenio, parla di CRISTO GESU',come un'entità CRISTICA xsonificata dall'uomo Gesù, ma specifica anche che CRISTO-GESU' non è mai morto.. che non poteva morire anche se l'avesse voluto e che quando è asceso, il corpo (ovvero il Gesù) se l'è portato con se'. Allora, io il concetto non l'ho capito xchè non ci vedo nessun contrasto.
Saresti così gentile da spiegarmelo tu? Grazie.... :)
Riprendo il discorso semplicemente x porti una domanda,..Filippo:
ammesso e non concesso che la Bibbia sia stata riportata integralmente (quindi non manipolata) fino ai giorni nostri.
-- Nell'anno 0, l'Apostolo del MAESTRO, Giovanni, parla di GESU' CRISTO.. ovvero il DIO Incarnato, il DIO fatto UOMO.
-- nel 2000, l'Apostolo del MAESTRO, Giovanni-Eugenio, parla di CRISTO GESU',come un'entità CRISTICA xsonificata dall'uomo Gesù, ma specifica anche che CRISTO-GESU' non è mai morto.. che non poteva morire anche se l'avesse voluto e che quando è asceso, il corpo (ovvero il Gesù) se l'è portato con se'. Allora, io il concetto non l'ho capito xchè non ci vedo nessun contrasto.
Saresti così gentile da spiegarmelo tu? Grazie.... :)
Presenza dell'Imponderabile Divino Attiva e Costante
Filippo:
Molte
volte pensiamo che
le cose che accadono, si svolgono per un puro caso, dovuto a delle
circostanze create da fattori che dovrebbero passare per delle
logiche
umane. Eppure
se non fosse accaduto questo episodio, sicuramente sofferto, forse
non si sarebbe creato questo presupposto, per far conoscere quanto
voglio proporre e rispondere quindi alla tua domanda:partiamo da
un concetto che è basilare, e lo facciamo con paio
di stralci
di alcune dichiarazioni pubbliche di Eugenio:
Dialoghi
con
Eugenio Siragusa del 10.5.1981
Eugenio:
"Quando la gente legge il Vangelo, e
legge : “UN GIORNO LO SPIRITO SANTO SARÀ SPARSO SULLA TERRA”.
E aspettano che passi l' aereoplano con le ceste e che apre lo
sportello e butta lo Spirito Santo come se fosse acqua. Ed è
concepito così!...!! Se ne salveranno pochi, perche’ entrare in
questa frequenza non è facile, non è come andare a fare una
passeggiata. È UNA FREQUENZA CHE SI DEVE ISTRUIRE NELLA PROPRIA
PERSONALITÀ. CIOE’, SI DEVE REALIZZARE QUESTA FREQUENZA. Perchè
se non la realizzi, non porterai mai l’aratro avanti e un giorno o
l’altro rigirerai indietro . Per realizzare questa frequenza,
dobbiamo fare i salti mortali?...NO! PER NIENTE! È SEMPLICE!
Adeguarsi alla Loro mentalità , al Loro modo di vivere, entrare
nella loro frequenza.
Odiare il male è già una piccola
parte della loro frequenza. Questa FREQUENZA E' LA SANTITA’!
Ma la Santità non nel senso che una persona deve essere per forza
santo rinunciatario di tutto ciò che la vita offre. No!!! Ma
secondo UNA LOGICA CHE NON È UMANA!
Siccome qui, sulla Terra,
dobbiamo seguire la logica umana, e se ci uniformiamo a una
determinata logica umana, in questa Frequenza non si può entrare,
se non si è forti, se non si è perseveranti, se non si è
indissuadibili...C'è l'hanno detto tante volte, non siate
dissuasibili, ma siate indissuasibili...!!
È
come una persona che attraversando una strada, non si accorge di un
pericolo, e anche se avvertito non torna indietro e va a
sbattere...Non è una cosa facile, io mi sono reso conto, forse molto
tardi, che non è facile, anzi è molto difficile. Anche perchè ho
lavorato sulla mia pelle , e molti hanno lavorato sulla propria
pelle. A che cosa serve divulgare queste cose? Se
non hanno capito A,B,C,D,E,
che discorso far loro? Se non hanno capito i primi elementi. Se non
hanno capito i primi elementi in matematica , come posso parlargli di
trigonometria e di algebra? E' come parlare in turco! Poi quando
sarà…vedremo. E quando sarà non avremo bisogno di parlare perchè
sappiamo già tutto. Appunto per questo il
Cristo
ha detto:“ Quando
verrò non mi domanderete nulla”.
Che cosa dobbiamo domandargli, se sappiamo già tutto. Che domande
possiamo fargli se già abbiamo acquisito tutta la Verità? Certo
abbiamo imparato e messo in pratica, perchè quando verrà non
potremo dirgli : “Maestro
che vuol dire questo?”
, perchè significherà che non abbiamo imparato nulla non saranno
davanti a Lui. Lui disse a chi lo voleva dire : “Il
giorno che Io verrò non mi rivolgerete nessuna domanda”,
ma lo disse ad un certo tipo di persone. Ad una elitè di persone,
che hanno avuto la pazienza, la costanza di imparare e anche di
capire. E quando hanno capito la Verità
sono liberi,
non hanno domande da fare"...
Dialoghi
con
Eugenio Siragusa febbraio 1989
Domanda:
Le
sacre scritture sono state manipolate?
Eugenio:
"Si...!!
Che cosa non è manipolato oggi, e che cosa non è stato manipolato
ieri..? Si
è nascosta sotto il moggio la verità e ancora credono che sia sotto
il moggio. No...!! Essa sta uscendo fuori e questo da fastidio .
Quella
che vi sto dicendo non è difficile, soltanto
bisogna sentirlo dentro,
ascoltarlo
con il cuore
come lo ascolta questa signora, sento che il suo cuore vibra sino
alla sensibilità massima"...
I documenti tenuti nascosti dalla chiesa
I Segreti Sepolti della Bibbia
Il
concetto fondamentale,lo si trova, che tra verità incomplete, mezze
verità e alcune fondate, hanno creato, chi ha tutto l'interesse a
tenere l'umanità nel buio, un vero e proprio pretesto, per lasciare
tutti nella confusione più totale. Quindi come abbiamo detto, alcune
di esse sono vere, ma vengono utilizzate per supportare, vere e
proprie false concezioni, dove partivano alcuni tra i principi saldi
di Rivelazione, Redenzione, Evoluzione.
Non siete voi ad entrare nel
regno dei cieli ed impedite che altri vi entrino
Signore
mio, dammi la forza di mutare ciò che posso, affinché, così come
è stato detto e scritto dall'unto tuo Gesù-Cristo, venga
additata l'opera dell'anticristo e scoperta la sua faccia. Signore
mio, concedimi la capacità di far comprendere agli uomini il tuo
vero linguaggio e la reale legge di giustizia e d'amore che
impera in ogni cosa e governa ogni cosa. Ti prego, signore mio, di
darmi pazienza e perseveranza, affinché la tua eccelsa verità
trionfi ed impregni i cuori degli uomini di luce e di conoscenza, di
verità e di pace. aiutami, mio signore, ad aprire gli occhi ai
ciechi e a sturare le orecchie di coloro che ancora non vedono e non
odono, affinché vedendo ed udendo possano evitare il buio della non
conoscenza e riconoscere in colui che hai mandato il maestro sublime
ed infallibile della tua divina verità vivente. Molte opere sue
sono state nascoste e rese sterili, per convenienza di coloro che non
cedettero in lui e nella sua divina missione tra gli uomini di questo
mondo corrotto e perverso. Molte verità sono divenute menzogne,
eresie, e questo, affinché lo scredito occultasse le testimonianze
veraci vissute e tramandate dalla voce del popolo che, io so, mio
signore, è voce tua.
Ora,
ciò che era nascosto viene alla luce, ma ancora sono pochi
coloro disposti a credere e a vagliare e ad assimilare quanto i dotti
della farisaica stirpe, deturpano, rifiutano ed invitano a rifiutare.
Certo,
mio signore, a te nulla può essere nascosto ed è per ciò che ti
chiedo di illuminare la mia mente e rendere fecondo il mio spirito di
sapienza e di saggezza, affinchè io possa rivelare le intenzioni del
mio sommo maestro che disse: "il tempo passerà, ma le mie
parole non passeranno mai". "Tutto ciò che è stato
nascosto verrà alla luce". Sia così, mio signore, perché
io credo che sia rimasto nel mondo appunto per quest'opera? Le
afflizioni saranno grandi, lo so, mio affabile signore, e so anche di
non poterle evitare. Ma il mio cuore è in pace, perché, altro non
faccio se non la tua celeste volontà.
Gesù
disse: "un profeta non è accetto nel suo paese". "Un
medico non guarisce quelli che lo conoscono".
Gesù
disse ancora: "i farisei e gli scribi hanno preso le chiavi
della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non
hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi però, siate
prudenti come i serpenti e semplici come le colombe."
Oh,
mio signore, il tuo piccolo gregge cresce e le minacce per
disperderlo non mancano. Gli empi, partigiani dell'anticristo,
si adoperano in tutti i modi di ferire la nostra pace e di dissuadere
i nostri pensieri rivolti verso l'opera a cui ci hai chiamati. Ma la
tua luce, mio signore, ci consola e ci guida. I tuoi angeli ci
guardano e ci consigliano secondo ciò che ci minaccia o tenta di
confonderci.
Io
ti ringrazio, mio signore, per la tua benigna e paterna attenzione e
ringrazio gli angeli della luce, che con il loro sublime amore
illuminano il nostro sentiero ed il nostro spirito.
Lo
spirito santo aleggia intorno e dentro di noi, e di questo
celeste dono noi siamo consapevoli e felici. Grazie, padre, e ti
preghiamo, esaudisci le nostre volontà di servirti secondo la tua
santissima volontà.
Amen.
Nicolosi,
8 Gennaio 1978
Eugenio
Siragusa
"
LO SPIRITO SANTO E' CONSOLATORE " --
"
ESPANDERO' SULLA TERRA LO SPIRITO SANTO ....! " __
SONO MOLTI AD AVER DIMENTICATO LE PROFETICHE PAROLE DI GESU'-CRISTO; IO NO ! E TANTI ALTRI COME ME, NON HANNO DIMENTICATO.
LA LUCE VIVIFICANTE DI CRISTO E' CONSOLATRICE.
SONO STATO ABBAGLIATO DA QUESTA LUCE COSI' COME LO FU PAOLO DI TARSO.
NON E' CREDIBILE, MA PER ME E' VERITA', VERITA' MIA, SOLTANTO MIA.
COSA IMPORTA SE NON SONO CREDUTO.
LA LUCE VIVIFICANTE HA ABBAGLIATO ME, NON VOI.
IO CONOSCO QUESTA GRANDE, INCOMMENSURABILE, VERITA' PERCHE' L' HO VISSUTA SENZA AVER MAI CHIESTO O PENSATO DI VOLERLA VIVERE.
VOLEVO REPLICARE, MA NON POTEVO. AVEVO SOLO UN FORTE DESIDERIO DI REDIMERE, DI CONSOLARE, DI AIUTARE. NON ERO MAI STATO COSI' PRIMA; NON MI ERO MAI SENTITO COMPENETRATO DA QUESTI SUBLIMI SENTIMENTI. CHE COSA ERA AVVENUTO IN ME? MI DOMANDAVO SPESSO ED ANSIOSAMENTE DOPO LA FOLGORAZIONE. PERCHE' ERA AVVENUTO TUTTO CIO'?
CI SONO VOLUTI UNDICI ANNI PER CAPIRLO; UNDICI LUNGHI ANNI DI INCOMPRENSIONE E DI VITUPERAZIONI, ANCHE DA PARTE DI COLORO CHE PIU' AMAVO. NESSUNO MI CAPIVA E TANTO MENO MI CREDEVA.
ERO LEALE, SINCERO, MA QUESTO NON BASTAVA. IN PRINCIPIO MI DISPERAVO, MA POI COMINCIAI A CAPIRE CHE L' INCOMPRENSIONE ERA INEVITABILE. LA VERITA' ERA DIVINAMENTE SPIEGABILE E NON UMANAMENTE RECEPIBILE, ANCORA OGGI E' COME ALLORA, MALGRADO QUANTO E' SUCCESSO SUBITO DOPO IL MIO ARRESTO. NON SARA' COLPA MIA SE L' UMANITA' ANDRA' ALLA DERIVA E SE ALTRI GUAI LA INVESTIRANNO SENZA TREGUA.
IO HO PARLATO CON L' ANSIA DELL' AMORE PIU' GRANDE DI TUTTI GLI AMORI. LO DOVEVO FARE E L' HO FATTO.
ORA SONO IN PACE, ANCHE SE NON IGNORO QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO:
" A CAGIONE MIA SARETE ODIATI, PERSEGUITATI E PROCESSATI ".
TUTTO POSSONO TOGLIERMI, ANCHE LA VITA, MA LA MIA VERITA' E' INCASTONATA NEL MIO SPIRITO E NESSUNO POTRA' TOGLIERMELA; NESSUNO! --
Eugenio Siragusa
Carcere di Catania
SONO MOLTI AD AVER DIMENTICATO LE PROFETICHE PAROLE DI GESU'-CRISTO; IO NO ! E TANTI ALTRI COME ME, NON HANNO DIMENTICATO.
LA LUCE VIVIFICANTE DI CRISTO E' CONSOLATRICE.
SONO STATO ABBAGLIATO DA QUESTA LUCE COSI' COME LO FU PAOLO DI TARSO.
NON E' CREDIBILE, MA PER ME E' VERITA', VERITA' MIA, SOLTANTO MIA.
COSA IMPORTA SE NON SONO CREDUTO.
LA LUCE VIVIFICANTE HA ABBAGLIATO ME, NON VOI.
IO CONOSCO QUESTA GRANDE, INCOMMENSURABILE, VERITA' PERCHE' L' HO VISSUTA SENZA AVER MAI CHIESTO O PENSATO DI VOLERLA VIVERE.
VOLEVO REPLICARE, MA NON POTEVO. AVEVO SOLO UN FORTE DESIDERIO DI REDIMERE, DI CONSOLARE, DI AIUTARE. NON ERO MAI STATO COSI' PRIMA; NON MI ERO MAI SENTITO COMPENETRATO DA QUESTI SUBLIMI SENTIMENTI. CHE COSA ERA AVVENUTO IN ME? MI DOMANDAVO SPESSO ED ANSIOSAMENTE DOPO LA FOLGORAZIONE. PERCHE' ERA AVVENUTO TUTTO CIO'?
CI SONO VOLUTI UNDICI ANNI PER CAPIRLO; UNDICI LUNGHI ANNI DI INCOMPRENSIONE E DI VITUPERAZIONI, ANCHE DA PARTE DI COLORO CHE PIU' AMAVO. NESSUNO MI CAPIVA E TANTO MENO MI CREDEVA.
ERO LEALE, SINCERO, MA QUESTO NON BASTAVA. IN PRINCIPIO MI DISPERAVO, MA POI COMINCIAI A CAPIRE CHE L' INCOMPRENSIONE ERA INEVITABILE. LA VERITA' ERA DIVINAMENTE SPIEGABILE E NON UMANAMENTE RECEPIBILE, ANCORA OGGI E' COME ALLORA, MALGRADO QUANTO E' SUCCESSO SUBITO DOPO IL MIO ARRESTO. NON SARA' COLPA MIA SE L' UMANITA' ANDRA' ALLA DERIVA E SE ALTRI GUAI LA INVESTIRANNO SENZA TREGUA.
IO HO PARLATO CON L' ANSIA DELL' AMORE PIU' GRANDE DI TUTTI GLI AMORI. LO DOVEVO FARE E L' HO FATTO.
ORA SONO IN PACE, ANCHE SE NON IGNORO QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO:
" A CAGIONE MIA SARETE ODIATI, PERSEGUITATI E PROCESSATI ".
TUTTO POSSONO TOGLIERMI, ANCHE LA VITA, MA LA MIA VERITA' E' INCASTONATA NEL MIO SPIRITO E NESSUNO POTRA' TOGLIERMELA; NESSUNO! --
Eugenio Siragusa
Carcere di Catania
cubicolo
5.
13
Gennaio 1979
Continuiamo
la nostra lettura, e vediamo come si esprime la chiesa teologicamente
su certe rivelazioni. Dalla disposizione che Cristo programma: SE
IO VOGLIO CHE EGLI RIMANGA,(riferendosi
a Giovanni Evangelista) FINCHE'
IO NON RITORNI (Gv 21:21),fino
all'evento del Consolatore
Promesso.
Lei la chiesa, l'istituzione, conosce molto ma molto bene, però calca quello che il potere,
sotto i suoi diversi aspetti, le impone. Facendosi condizionare fino
in fondo della radice, senza nasconderne totalmente i veri contenuti
rivelatrici.
Le propmesse si compiono,si...ma solo in coloro che hanno creduto all'Evento Ctistico e nella loro piena consapevolezza sanno e aspettano, il suo prossimo ritorno. Non dimenticando che la vera Chiesa è l' umanità. Ma il suo popolo lo incontreremo, fuori dal suo popolo, nei gentili, in coloro che non si sono fatti condizionre diversamente dall'offerta redentrice.
Le propmesse si compiono,si...ma solo in coloro che hanno creduto all'Evento Ctistico e nella loro piena consapevolezza sanno e aspettano, il suo prossimo ritorno. Non dimenticando che la vera Chiesa è l' umanità. Ma il suo popolo lo incontreremo, fuori dal suo popolo, nei gentili, in coloro che non si sono fatti condizionre diversamente dall'offerta redentrice.
Dov'è
questo popolo, che inizialmente scelto, e che doveva essere da guida,
ha oggi decine di testate nucleari...!? E dall' altra parte, dove
sono coloro, che smascherandosi dietro un credo e una accettazione
tutta apparente, tacciono dinnanzi alle più assurde
contradizioni...!?
“Signore, che cosa sarà di lui?”. Gesù gli rispose: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non aveva detto che non sarebbe morto, ma: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che ne importa?”.
LETTERA
ENCICLICA DOMINUM
ET VIVIFICANTEM
DEL
SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
SULLO SPIRITO SANTO
NELLA VITA DELLA CHIESA E DEL MONDO
GIOVANNI PAOLO II
SULLO SPIRITO SANTO
NELLA VITA DELLA CHIESA E DEL MONDO
Venerati
Fratelli, carissimi Figli e Figlie,
salute e Apostolica Benedizione!
salute e Apostolica Benedizione!
1.
Promessa e rivelazione di Gesù turante la Cena pasquale
3.
Quando era ormai imminente per Gesù Cristo il tempo di
lasciare questo mondo, egli annunciò agli apostoli "un altro
consolatore". L'evangelista Giovanni, che era
presente, scrive che, durante la Cena pasquale precedente il giorno
della sua passione e morte, Gesù si rivolse a loro con queste
parole: "Qualunque cosa chiederete nel nome mio, io la farò,
perché il Padre sia glorificato nel Figlio... Io pregherò il
Padre, ed egli vi darà un altro consolatore, perché rimanga con voi
sempre, lo Spirito di verità". Proprio questo Spirito di
verità, Gesù chiama Paraclito--e parákletos vuol dire
"consolatore", e anche "intercessore", o
"avvocato". E dice che è "un altro" consolatore,
il secondo, perché egli stesso, Gesù, è il primo consolatore,
essendo il primo portatore e donatore della Buona Novella. Lo
Spirito Santo viene dopo di lui e grazie a lui, per continuare nel
mondo, mediante la Chiesa, l'opera della Buona Novella di salvezza.
Di questa continuazione della sua opera da parte dello Spirito Santo
Gesù parla più di una volta durante lo stesso discorso di addio,
preparando gli apostoli, riuniti nel Cenacolo, alla sua dipartita,
cioè alla sua passione e morte in Croce. Le parole, alle quali
faremo qui riferimento, si trovano nel Vangelo di Giovanni, Ognuna di
esse aggiunge un certo contenuto nuovo a quell'annuncio e a quella
promessa. Al tempo stesso, esse sono intrecciate intimamente tra di
loro non solo dalla prospettiva dei medesimi eventi, ma anche dalla
prospettiva del mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
che forse in nessun passo della Sacra Scrittura trova un'espressione
così rilevata come qui.
4.
Poco dopo l'annuncio surriferito Gesù aggiunge: "Ma il
consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome,
egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho
detto". Lo Spirito Santo sarà il consolatore degli apostoli
e della Chiesa, sempre presente in mezzo a loro --anche se
invisibile-- come maestro della medesima Buona Novella che Cristo
annunciò. Quell'"insegnerà" e "ricorderà"
significa non solo che egli, nel modo a lui proprio, continuerà ad
ispirare la divulgazione del Vangelo di salvezza, ma anche che
aiuterà a comprendere il giusto significato del contenuto del
messaggio di Cristo; che ne assicurerà la continuità ed identità
di comprensione in mezzo alle mutevoli condizioni e circostanze. Lo
Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la
stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.
5.
Nel trasmettere la Buona Novella, gli apostoli saranno associati in
modo speciale allo Spirito Santo. Ecco come continua a parlare Gesù:
"Quando verrà il consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo
Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà
testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete
stati con me fin dal principio". Gli apostoli sono stati i
testimoni diretti, oculari. Essi "hanno udito" e "hanno
veduto con i propri occhi", "hanno guardato" e perfino
"toccato con le proprie mani" Cristo, come si esprime in un
altro passo lo stesso evangelista Giovanni. Questa loro umana,
oculare e "storica" testimonianza su Cristo si collega alla
testimonianza dello Spirito Santo: "Egli mi renderà
testimonianza". Nella testimonianza dello Spirito di verità
l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno. E
in seguito vi troverà anche l'interiore fondamento della sua
continuazione tra le generazioni dei discepoli e dei confessori di
Cristo, che si susseguiranno nei secoli. Se la suprema e più
completa rivelazione di Dio all'umanità è Gesù Cristo stesso, la
testimonianza dello Spirito ne ispira, garantisce e convalida la
fedele trasmissione nella predicazione e negli scritti apostolici,
mentre la testimonianza degli apostoli ne assicura l'espressione
umana nella Chiesa e nella storia dell'umanità.
6.
Ciò si rileva anche dalla stretta correlazione di contenuto e di
intenzione con l'annuncio e la promessa appena menzionata, che si
trova nelle parole successive del testo di Giovanni: "Molte cose
ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il
peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà
alla verità tutta intera; perché non parlerà da sé, ma dirà
tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future".
Nelle precedenti parole Gesù presenta il consolatore, lo Spirito di
verità, come colui che "insegnerà" e "ricorderà",
come colui che gli renderà testimonianza"; ora dice: "Egli
vi guiderà alla verità tutta intera". Questo "guidare
alla verità tutta intera", in riferimento a ciò di cui gli
apostoli "per il momento non sono capaci di portare il peso",
è in necessario collegamento con lo spogliamento di Cristo per mezzo
della passione e morte di Croce, che allora, quando pronunciava
queste parole, era ormai imminente. In seguito, tuttavia, diventa
chiaro che quel "guidare alla verità tutta intera" si
ricollega, oltre che allo scandalum Crucis, anche a tutto ciò che
Cristo "fece ed insegnò". Infatti, il mysterium Christi
nella sua globalità esige la fede, poiché è questa che introduce
opportunamente l'uomo nella realtà del mistero rivelato. Il "guidare
alla verità tutta intera" si realizza, dunque, nella fede e
mediante la fede: il che è opera dello Spirito di verità ed è
frutto della sua azione nell'uomo. Lo Spirito Santo deve essere in
questo la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano. Ciò
vale per gli apostoli, testimoni oculari, che devono ormai portare a
tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo "fece ed insegnò"
e, specialmente, della sua Croce e della sua Risurrezione. In una
prospettiva più lontana ciò vale anche per tutte le generazioni dei
discepoli e dei confessori del Maestro, poiché dovranno accettare
con fede e confessare con franchezza il mistero di Dio operante nella
storia dell'uomo, il mistero rivelato che di tale storia spiega il
senso definitivo.
7.
Tra lo Spirito Santo e Cristo sussiste, dunque, nell'economia della
salvezza, un intimo legame, per il quale lo Spirito opera nella
storia dell'uomo come "un altro consolatore",
assicurando in maniera duratura la trasmissione e l'irradiazione
della Buona Novella, rivelata da Gesù di Nazareth. Perciò, nello
Spirito Santo Paraclito, che nel mistero e nell'azione della Chiesa
continua incessantemente la presenza storica del Redentore sulla
terra e la sua opera salvifica, risplende la gloria di Cristo, come
attestano le successive parole di Giovanni: "Egli (cioè lo
Spirito) mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve
l'annuncerà". Con queste parole viene ancora una volta
confermato tutto ciò che dicevano gli enunciati precedenti:
"Insegnerà..., ricorderà..., renderà testimonianza". La
suprema e completa autorivelazione di Dio, compiutasi in Cristo,
testimoniata dalla predicazione degli apostoli, continua a
manifestarsi nella Chiesa mediante la missione dell'invisibile
consolatore, lo Spirito di verità. Quanto intimamente questa
missione sia collegata con la missione di Cristo, quanto pienamente
essa attinga a questa missione di Cristo, consolidando e sviluppando
nella storia i suoi frutti salvifici, è espresso dal verbo
"prendere": "Prenderà del mio e ve l'annuncerà".
Quasi a spiegare la parola "prenderà", mettendo in chiara
evidenza l'unità divina e trinitaria della fonte, Gesù aggiunge: "
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo, ho detto che
prenderà del mio e ve l'annuncerà". Prendendo del "mio",
per ciò stesso egli attingerà a "quello che è del Padre".
Alla luce di quel "prenderà", dunque, si possono spiegare
ancora le altre parole sullo Spirito Santo, pronunciate da Gesù nel
Cenacolo prima della Pasqua, parole significative: "È bene per
voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi
il consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E
quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato,
alla giustizia e al giudizio". Occorrerà ritornare ancora su
queste parole con una riflessione a parte.
2.
Padre, Figlio e Spirito Santo
8.
Caratteristica del testo giovanneo è che il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo vengono nominati chiaramente come Persone, la prima
distinta dalla seconda e dalla terza, e anche queste tra di loro.
Gesù parla dello Spirito consolatore, usando più volte il
pronome personale "egli" e, al tempo stesso, in
tutto il discorso di addio, svela quei legami che uniscono
reciprocamente il Padre, il Figlio e il Paraclito. Pertanto, "lo
Spirito... procede dal Padre" e il Padre "dà" lo
Spirito. Il Padre "manda" lo Spirito nel nome del Figlio,
lo Spirito "rende testimonianza" al Figlio. Il Figlio
chiede al Padre di mandare lo Spirito consolatore, ma afferma
e promette, altresì, in relazione alla sua "dipartita"
mediante la Croce: "Quando me ne sarò andato, ve lo
manderò". Dunque il Padre manda lo Spirito Santo nella
potenza della sua paternità, come ha mandato il Figlio. ma, al tempo
stesso, lo manda nella potenza della redenzione compiuta da Cristo--e
in questo senso lo Spirito Santo viene mandato anche dal Figlio:
"Ve lo manderò". Bisogna qui notare che, se tutte le
altre promesse fatte nel Cenacolo annunciavano la venuta dello
Spirito Santo dopo la partenza di Cristo, quella contenuta nel testo
di Giovanni 16, 7 s. include e sottolinea chiaramente anche il
rapporto di interdipendenza, che si direbbe causale tra la
manifestazione dell'uno e dell'altro: "Quando me ne sarò
andato, ve lo manderò". Lo Spirito Santo verrà, in quanto
Cristo se ne andrà mediante la Croce: verrà non solo in seguito, ma
a causa della redenzione compiuta da Cristo, per volontà ed opera
del Padre.
9.
Così nel discorso pasquale di addio si tocca --possiamo dire--
l'apice della rivelazione trinitaria. Al tempo stesso, ci troviamo
sulla soglia di eventi definitivi e di parole supreme, che alla fine
si tradurranno nel grande mandato missionario, rivolto agli apostoli
e, per loro mezzo, alla Chiesa: "Andate, dunque, e ammaestrate
tutte le nazioni", mandato che contiene, in certo senso, la
formula trinitaria del battesimo: "Battezzandole nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". La formula rispecchia
l'intimo mistero di Dio, della vita divina che è il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo, divina unità della Trinità. Si può leggere il
discorso di addio come una speciale preparazione a questa formula
trinitaria, nella quale si esprime la potenza vivificante del
Sacramento, che opera la partecipazione alla vita di Dio uno e
trino, perché dà la grazia santificante come dono
soprannaturale all'uomo. Per mezzo di essa questi viene chiamato e
reso "capace" di partecipare all'imperscrutabile
vita di Dio.
10.
Nella sua vita intima Dio "è amore", amore
essenziale, comune alle tre divine Persone: amore personale è lo
Spirito Santo, come Spirito del Padre e del Figlio. Per questo,
egli "scruta le profondità di Dio", come amore-dono
increato. Si può dire che nello Spirito Santo la vita intima del Dio
uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le
divine Persone, e che per lo Spirito Santo Dio "esiste" a
modo di dono. È lo Spirito Santo l'espressione personale di un tale
donarsi, di questo essere-amore. È Persona-amore. È Persona-dono.
Abbiamo qui una ricchezza insondabile della realtà e un
approfondimento ineffabile del concetto di persona in Dio, che solo
la Rivelazione ci fa conoscere. Al tempo stesso, lo Spirito Santo, in
quanto consostanziale al Padre e al Figlio nella divinità, è amore
e dono (increato), da cui deriva come da fonte (fons vivus) ogni
elargizione nei riguardi delle creature (dono creato): la donazione
dell'esistenza a tutte le cose mediante la creazione. la donazione
della grazia agli uomini mediante l'intera economia della salvezza.
Come scrive l'apostolo Paolo: "L'amore di Dio è stato riversato
nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato
dato".
3.
Il donarsi salvifico di Dio nello Spirito Santo
11.
Il discorso di addio di Cristo durante la Cena pasquale è in
particolare riferimento a questo "donare" e "donarsi"
dello Spirito Santo. Nel Vangelo di Giovanni si svela quasi la
"logica" più profonda del mistero salvifico contenuto
nell'eterno disegno di Dio, come espansione dell'ineffabile comunione
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È la "logica"
divina, che dal mistero della Trinità porta al mistero della
redenzione del mondo in Gesù Cristo. La redenzione compiuta dal
Figlio nelle dimensioni della storia terrena dell'uomo --compiuta
nella sua "dipartita" per mezzo della Croce e della
Risurrezione-- viene, al tempo stesso, nella sua intera potenza
salvifica, trasmessa allo Spirito Santo colui che "prenderà del
mio". Le parole del testo giovanneo indicano che, secondo il
disegno divino, la "dipartita" di Cristo è condizione
indispensabile dell'"invio" e della venuta dello Spirito
Santo, ma dicono anche che allora comincia la nuova comunicazione
salvifica di Dio nello Spirito Santo.
12.
È un nuovo inizio in rapporto al primo, originario inizio del
donarsi salvifico di Dio, che si identifica con lo stesso mistero
della creazione. Ecco che cosa leggiamo già nelle prime parole del
Libro della Genesi: "In principio Dio creò il cielo e la
terra..., e lo spirito di Dio (ruah Elohim) aleggiava sulle acque".
Questo concetto biblico di creazione comporta non solo la chiamata
all'esistenza dell'essere stesso del cosmo, cioè il donare
l'esistenza, ma anche la presenza dello Spirito di Dio nella
creazione, cioè l'inizio del comunicarsi salvifico di Dio alle cose
che crea. Il che vale prima di tutto per l'uomo il quale è stato
creato ad immagine e somiglianza di Dio: "Facciamo l'uomo a
nostra immagine, a nostra somiglianza". "Facciamo": si
può ritenere che il plurale, che il Creatore qui usa parlando di sé,
suggerisca già in qualche modo il mistero trinitario, la presenza
della Trinità nell'opera della creazione dell'uomo? Il lettore
cristiano che conosce già la rivelazione di questo mistero, può
scoprirne il riflesso anche in quelle parole. In ogni caso, il
contesto del Libro della Genesi ci permette di vedere nella creazione
dell'uomo il primo inizio del donarsi salvifico di Dio a misura
dell'"immagine e somiglianza" di sé, da Lui concessa
all'uomo.Sembra, dunque che anche le parole pronunciate da Gesù nel
discorso di addio debbano essere rilette in riferimento a
quell'"inizio" così lontano, ma fondamentale, che
conosciamo dalla Genesi "Se non me ne vado non verrà a voi il
consolatore; ma, quando me ne sarò andato, ve lo manderò".
Descrivendo la sua "dipartita" come condizione della
"venuta" del consolatore, Cristo collega il nuovo inizio
della comunicazione salvifica di Dio nello Spirito Santo al mistero
della redenzione. Questo è un nuovo inizio, prima di tutto perché
tra il primo inizio e tutta la storia dell'uomo--cominciando dalla
caduta originale--si è frapposto il peccato, che è contraddizione
alla presenza dello Spirito di Dio nella creazione ed è,
soprattutto, contraddizione alla comunicazione salifica di Dio
all'uomo. Scrive san Paolo che, proprio a causa del peccato, "la
creazione... è stata sottomessa alla caducità..., geme e soffre
fino ad oggi nelle doglie del parto" e "attende con
impazienza la rivelazione dei figli di Dio".Perciò, Gesù
Cristo dice nel Cenacolo: "È bene per voi che io me ne vada".
"Quando me ne sarò andato, ve lo manderò". La "dipartita"
di Cristo mediante la Croce ha la potenza della redenzione--e ciò
significa anche una nuova presenza dello Spirito di Dio nella
creazione: il nuovo inizio del comunicarsi di Dio all'uomo nello
Spirito Santo. "E che voi siete figli ne è prova il fatto che
Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, che grida:
Abbà, Padre!": scrive l'apostolo Paolo nella Lettera ai Galati.
Lo Spirito Santo è lo Spirito del Padre, come testimoniano le parole
del discorso di addio nel Cenacolo. Egli è, al tempo stesso, lo
Spirito del Figlio: è lo Spirito di Gesù Cristo, come
testimonieranno gli apostoli e, in particolare, Paolo di Tarso.
Nell'invio di questo Spirito "nei nostri cuori" inizia a
compiersi ciò che "la creazione stessa attende con impazienza",
come leggiamo nella Lettera ai Romani. Lo Spirito Santo viene a
prezzo della "dipartita" di Cristo. Se tale "dipartita"
ha causato la tristezza degli apostoli, e questa doveva raggiungere
il suo culmine nella passione e nella morte del Venerdì Santo, a sua
volta "questa afflizione si cambierà in gioia". Cristo,
infatti, inserirà nella sua "dipartita" redentrice la
gloria della risurrezione e dell'ascensione al Padre. Pertanto, la
tristezza, attraverso la quale traspare la gioia, è la parte che
tocca agli apostoli nel quadro della "dipartita" del loro
Maestro, una dipartita "benefica", perché grazie ad essa
un altro "consolatore" sarebbe venuto. A prezzo della
Croce, operatrice della redenzione, nella potenza di tutto il mistero
pasquale di Gesù Cristo, lo Spirito Santo viene per rimanere sin dal
giorno della Pentecoste con gli apostoli, per rimanere con la Chiesa
e nella Chiesa e, mediante essa, nel mondo. In questo modo si
realizza definitivamente quel nuovo inizio della comunicazione del
Dio uno e trino nello Spirito Santo per opera di Gesù Cristo,
Redentore dell'uomo e del mondo.
4.
Il Messia, unto con lo Spirito Santo
Si
realizza anche fino in fondo la missione del Messia,
cioè di colui che ha ricevuto la pienezza dello Spirito
Santo
per il Popolo eletto di Dio e per l'umanità intera. Letteralmente
"Messia"
significa
"Cristo",
cioè "unto" e,
nella storia della salvezza, significa "unto
con lo Spirito Santo".
Messaggio
di Eugenio Siragusa
La Venuta del Figliuol dell'uomo
Dal Cielo Alla Terra
La Venuta del Figliuol dell'uomo
Dal Cielo Alla Terra
Dalla
Terra a voi, dilette
sorelle e diletti fratelli
nostri che siete viventi nel Mondo per essere ancora una volta
strumenti della Divina Intelligenza e per
apparecchiare,
insieme allo Spirito
di Verità,
la
Venuta del Figliuol
dell'uomo e
per essere partecipi nell'Edificazione del suo Celeste Regno in
Terra.
Fu detto e scritto: "Ma quando sarà venuto il Consolatore, ch'io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza, perché siete stati con me fin da principio."
Fu detto e scritto: "Ma quando sarà venuto il Consolatore, ch'io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza, perché siete stati con me fin da principio."
"È
meglio per voi che me ne vada; Perché, se io non me ne vado, non
verrà il
Consolatore;
E se me ne vado, lo manderò a voi. E, venendo, egli convincerà il
Mondo riguardo il peccato, alla Giustizia e al Giudizio. Il peccato,
per non aver creduto in me; la Giustizia, perché io vado al Padre
Mio e non mi vedrete più; Il Giudizio, perché il
principe
di questo Mondo è già giudicato”.
“Molte cose avrei ancora da dirvi: ma ora non ne siete capaci. Quando però sia venuto quello Spirito di Verità, Egli vi ammaestrerà in ogni vero, perché non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà l'Avvenire. Egli Mi Glorificherà, perché riceverà del Mio e ve lo Annunzierà. Tutto quello che ha il Padre è Mio; per questo ho detto che riceverà del mio e ve lo annunzierà". E, in verità, sorelle e fratelli nostri cari, lo Spirito di Verità è stato in mezzo a voi per risvegliare nei vostri spiriti la Luce della Verità che era stata slegata dal Divino Volere e che ora, per lo stesso Volere, si è slegata; Affinché sappiate di essere nel Mondo, e viventi, e perché sappiate ancora che il tempo è venuto e che il Ritorno del Figliuol dell'Uomo è prossimo. Ora è tempo che ogni anima si ravveda secondo gli insegnamenti ricevuti ed abbia piena coscienza di quanto è stato profetizzato da Colui che, per mezzo dei suoi Angeli, vi concede testimonianza e conoscenza. Tutti i Segnati sono stati toccati e molti chiamati. Noi, Figli della Fiamma, abbiamo fatto questo per Supremo Volere e per Supremo Volere abbiamo rivolto il nostro sguardo fraterno e amoroso verso ognuno di voi affinché nessuna avversità potesse turbare il vostro Risveglio alla Verità. Ora, poiché il tempo dei grandi Avvenimenti si fa prossimo e le doglie incominciano, è giusto che ogni Spirito sia pieno di Grazie e il Signore sia con voi in Spirito Santo e Verità. State uniti e allontanate i tiepidi, i curiosi e coloro che domandano per poi dimenticare e per togliervi il tempo che dovete dedicare agli spiriti accesi e pronti a rinunciare a se stessi per la Suprema Gloria di Dio. Chi è nella Verità, siatene certi, rimarrà con il lucignolo acceso ed avrà nel proprio cuore la luce della letizia e la Pace del Principe dell'Amore e della Celeste Giustizia. Fu detto e scritto: "Siate accorti e ravveduti perché questo è un tempo assai grave e pieno di insidie". Vi diciamo questo affinché abbiate sveglia coscienza nell'operare assecondando questi nostri ultimi consigli tenendo presente la necessità di usare una sorveglianza attiva che valga ad allontanare le forze negative che ora più che mai tenteranno di colpirvi. Vi raccomandiamo di avere cura della Qualità più che della quantità e di evitare le intrusioni astute e sottili di coloro che sono spenti nello Spirito e accesi nella materia. Lasciate senza forza le braccia che potrebbero colpirvi e non date le perle a coloro che non ne sono degni. Serrate le vostre file. Noi siamo con voi e contro chi è contro di voi, ma vi ripetiamo: state accorti e ravveduti e che la Saggezza sia la vostra forza e la Sapienza la vostra Volontà. Le prove non vi mancheranno, ma saranno queste prove a farvi ricordare ciò che non dovete dimenticare, siate tutti in Pace ed aspettate con Fede ed Allegrezza Spirituale.Non Temete! Non Temete!
Dal Cielo vi giunga il nostro Universale Amore.Per i Figli della Fiamma
Eugenio Siragusa
S. Maria La Stella, 10 Maggio 1970 ore 12,00
“Molte cose avrei ancora da dirvi: ma ora non ne siete capaci. Quando però sia venuto quello Spirito di Verità, Egli vi ammaestrerà in ogni vero, perché non vi parlerà da se stesso, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà l'Avvenire. Egli Mi Glorificherà, perché riceverà del Mio e ve lo Annunzierà. Tutto quello che ha il Padre è Mio; per questo ho detto che riceverà del mio e ve lo annunzierà". E, in verità, sorelle e fratelli nostri cari, lo Spirito di Verità è stato in mezzo a voi per risvegliare nei vostri spiriti la Luce della Verità che era stata slegata dal Divino Volere e che ora, per lo stesso Volere, si è slegata; Affinché sappiate di essere nel Mondo, e viventi, e perché sappiate ancora che il tempo è venuto e che il Ritorno del Figliuol dell'Uomo è prossimo. Ora è tempo che ogni anima si ravveda secondo gli insegnamenti ricevuti ed abbia piena coscienza di quanto è stato profetizzato da Colui che, per mezzo dei suoi Angeli, vi concede testimonianza e conoscenza. Tutti i Segnati sono stati toccati e molti chiamati. Noi, Figli della Fiamma, abbiamo fatto questo per Supremo Volere e per Supremo Volere abbiamo rivolto il nostro sguardo fraterno e amoroso verso ognuno di voi affinché nessuna avversità potesse turbare il vostro Risveglio alla Verità. Ora, poiché il tempo dei grandi Avvenimenti si fa prossimo e le doglie incominciano, è giusto che ogni Spirito sia pieno di Grazie e il Signore sia con voi in Spirito Santo e Verità. State uniti e allontanate i tiepidi, i curiosi e coloro che domandano per poi dimenticare e per togliervi il tempo che dovete dedicare agli spiriti accesi e pronti a rinunciare a se stessi per la Suprema Gloria di Dio. Chi è nella Verità, siatene certi, rimarrà con il lucignolo acceso ed avrà nel proprio cuore la luce della letizia e la Pace del Principe dell'Amore e della Celeste Giustizia. Fu detto e scritto: "Siate accorti e ravveduti perché questo è un tempo assai grave e pieno di insidie". Vi diciamo questo affinché abbiate sveglia coscienza nell'operare assecondando questi nostri ultimi consigli tenendo presente la necessità di usare una sorveglianza attiva che valga ad allontanare le forze negative che ora più che mai tenteranno di colpirvi. Vi raccomandiamo di avere cura della Qualità più che della quantità e di evitare le intrusioni astute e sottili di coloro che sono spenti nello Spirito e accesi nella materia. Lasciate senza forza le braccia che potrebbero colpirvi e non date le perle a coloro che non ne sono degni. Serrate le vostre file. Noi siamo con voi e contro chi è contro di voi, ma vi ripetiamo: state accorti e ravveduti e che la Saggezza sia la vostra forza e la Sapienza la vostra Volontà. Le prove non vi mancheranno, ma saranno queste prove a farvi ricordare ciò che non dovete dimenticare, siate tutti in Pace ed aspettate con Fede ed Allegrezza Spirituale.Non Temete! Non Temete!
Dal Cielo vi giunga il nostro Universale Amore.Per i Figli della Fiamma
Eugenio Siragusa
S. Maria La Stella, 10 Maggio 1970 ore 12,00
ASCOLTATE...ASCOLTATE
***
QUANDO VEDETE LA NOSTRA
LUCE , GIOISCANO I VOSTRI CUORI E SI RALLEGRINO LE VOSTRE ANIME.
E' LA LUCE DELL'AMORE
UNIVERSALE CHE VI VISITA, CHE VI PORTA UNA GRANDE SPERANZA. VI
RICORDATE DELLE “NUVOLE”? VI RICORDATE? IN QUESTO VOSTRO
TEMPO LI CHIAMATE UFO, DISCHI VOLANTI, MA LA SOSTANZA NON
MUTA.
SIAMO SEMPRE NOI , GLI
ANGELI DEL SIGNORE , LA CELESTE MILIZIA ,
I MESSAGGERI DELLA GIUSTIZIA, DELLA PACE E DELL'AMORE DELLA
DIVINA SAPIENZA DELL'ALTISSIMO SIGNORE.
GESU' E' LA SAPIENZA
E LA SAGGEZZA DEI NOSTRI SPIRITI IN MISSIONE NEL MONDO, EGLI
E' IL NOSTRO MAESTRO, LA NOSTRA GUIDA IL NOSTRO GOVERNATORE, LO
SPIRITO PADRONIMICO DEI NOSTRI MONDI QUADRIDIMENSIONALI. EGLI E' CON
NOI.
CRISTO E' LA SUBLIME
LUCE UNIVERSALE, GIUDICE DELLA DIVINA COSCIENZA , POTENZA
DELL'AMORE CREATIVO E COORDINATORE DELLA COSMICA POTENZA DEL PADRE
GLORIOSO E DELLE SUE LEGGI.
NOI SIAMO NEL VOSTRO
MONDO PER EDIFICARE IL SUO REGNO E LE SUE LEGGI. QUANDO VEDETE LA
NOSTRA LUCE, RICORDATEVI DI QUANTO E' STATO DETTO E SCRITTO PER
LA LETIZIA DELLE VOSTRE ANIME PACIFICHE, UMILI, MANSUETE E
PERSEGUITATE DAL MALE.SI RALLEGRINO I VOSTRI SPIRITI E GIOSCANO I
VOSTRI CUORI, PERCHE' E' VERO QUANTO VI E' STATO PROMESSO VERRA'
CONCESSO.
PER QUESTO SIAMO NEL
VOSTRO MONDO, PERCHE' SIA FATTA LA VOLONTA' DI DIO, AFFINCHE' IL SUO
REGNO VENGA NEL NOME DELLA SUA SANTA GIUSTIZIA.
ABBIATE FEDE E SPERATE .
LA SALVEZZA SI AVVICINA.
IL CONSOLATORE
Nicolosi 17 Marzo 1978
ore
10 , 20
Dialoghi
con
Eugenio Siragusa febbraio 1989
Domanda:
Parlaci
sulla natura della Madonna e di Gesù
Eugenio:
...Ha
una natura quadridimensionale,
perché il corpo se lo
è
portato con sé, non lo ha lasciato sulla terra, anche Gesù
se
lo è portato con sé.
Hanno la possibilità di rigenerarlo per l'eternità, fino a quando non passeranno dalla quarta alla quinta dimensione, dalla quinta alla sesta e poi alla settima dimensione fino a quando saranno Dei del Cosmo...
Hanno la possibilità di rigenerarlo per l'eternità, fino a quando non passeranno dalla quarta alla quinta dimensione, dalla quinta alla sesta e poi alla settima dimensione fino a quando saranno Dei del Cosmo...
Eugenio parla della natura della Madonna e di Gesù
I
FALSI DOTTORI HANNO PARLATO SULLA MORTE E RESURREZIONE DI
GESÙ-CRISTO.
ANCORA
OGGI, DOPO CIRCA DUEMILA ANNI TRASCORSI, SI IMBROGLIANO LE CARTE
E SI NASCONDE SOTTO IL MOGGIO LA VERITÀ.
QUANDO
MAI GESÙ-CRISTO
È MORTO?
EGLI
NON POTEVA MAI MORIRE NEMMENO SE LO AVESSE DESIDERATO.
FA
ANCORA COMODO TENERLO IN CROCE E FA PIÙ COMODO CHE EGLI RIMUOIA
ANCORA.
MA
POICHÉ NON PUÒ MORIRE COLUI CHE CREA FORMA E SOSTANZA E MUTA OGNI
COSA SECONDO LA SUA LEGGE E LA SUA DIVINA POTENZA, I SAPIENTONI DEL
XX° SECOLO, I PADRI CHE NON VANNO CHIAMATI TALI, ANNASPANO RENDENDO
ANCORA PIÙ BIANCHI I LORO SEPOLCRI E SERRANDO, CON MAGGIORE
MALAFEDE, LE PORTE DELLA VERITÀ IMPEDENDO CHE ALTRI ENTRINO NEL
REGNO DEI CIELI.
GESÙ
È GIÀ SULLA TERRA ACCOMPAGNATO DALLA CELESTE MILIZIA DEL PADRE SUO
ED ATTESO DA COLORO CHE NON SI SONO MAI SENTITI ORFANI, PERCHÉ CERTI
DEL SUO RITORNO. GESÙ-CRISTO È MORTO NEL CUORE E NELLO SPIRITO DI
TUTTI COLORO CHE HANNO SAPUTO SOLO MERCANTEGGIARE LA VERITÀ, PER
PERVERSO DESIDERIO DI DOMINIO DELLE ANIME.
MA
È VERO, CERTO E VERISSIMO, CHE IL GIUDIZIO È GIÀ INIZIATO E AD
OGNUNO SARÀ DATA LA MERCEDE CHE SI MERITA.
I
GIUSTI, I MANSUETI, I PACIFICI, I PURI DI CUORE E GLI ASSETTATI DI
GIUSTIZIA, GODRANNO LA INEFFABILE BELLEZZA E L’INFINITA GIOIA
DI INCONTRARLO E DI RINNOVARGLI LA DEVOZIONE ETERNA AL SUO SANTO,
SANTO, SANTO AMORE.
L’AMICO
DELL’UOMO
E.
S.
Nicolosi 28 03 1986
Intervista completa
Continuando
la mia risposta alla tua domanda, possiamo aggiungere: Non vi sono
più dubbi su chi e' vissuto in mezzo a noi ,cosa ha “Annunciato”
e
di chi è stato “Precursore”
CRISTO-GESU' ci
lascio' detto, che avremmo dovuto riconoscere chi ci avrebbe inviato
e condotto alle conoscenze che portano al PADRE.
Tutte quelle conoscenze che allora Lui non ha potuto rivelare ed
insegnare. Conoscenze che dovranno essere acquisite per affrontare il
GIUDIZIO FINALE...E LA SUA SECONDA VENUTA....!!! SE NON SI E'
COSCIENTI DI QUESTO CONNUBBIO, COME PIU' VOLTE HO DETTO E RIPETUTO,
SENZA SCINDERLO, PERCHE' TUTTO E’ PROGRAMMATO DAL PADRE, E LO
VEDIAMO, PERCHE' CRISTO-GESU' STESSO CI HA INSEGNATO ED HA AVUTO LA
NECESSITA' DI ANNUNCIARLO, PER COMPLETARE I DISEGNI EVOLUTIVI IN SENO
ALLA SUPREMA INTELLIGENZA, NON SI E' IDONEI A SUPERARE L'ESAME CHE
PERMETTE L’ACCESSO ALLE CLASSI SUPERIORI..!!! LA STORIA SI RIPETE
PER LA STESSA GLORIA DI DIO.....SUO FIGLIO ANNUNCIA AL POPOLO
EBRAICO, CHE NON E' VENUTO PER ABOLIRE O SCINDERE LA LEGGE DI MOSE',
MA PER AMPLIARLA, PER VOLERE DELL'ESSERE MACROCOSMICO......LA STESSA
IDENTICA COSA SI E' COMPIUTA IN QUESTO TEMPO, CON L'EVENTO DEL
CONSOLATORE PROMESSO CHE PROVIENE DAL PADRE, ANNUNCIATO DA
CRISTO GESU'.... MANIFESTANDOSI NELLA PERSONALITA' SPIRITUALE DI
EUGENIO SIRAGUSA DAL 1952 ,GIORNO DELLA SUA FOLGORAZIONE, FINO AI
GIORNI DELLA SUA DIPARTITA, PER CONTINUARE AD OPERARE SULLE ALI DI
QUESTO TEMPO,DALLA SUA REALE DIMENZIONE. E' TOCCATO A LUI AMPLIARE LA
CONOSCENZA, PER OFFRIRLA A TUTTI I SEGNATI, CHIAMATI E
PARTICOLARMENTE A TUTTI GLI INIZIATI DI OGNI EPOCA UMANA, CHE SI SONO
AVVICENDATI NEL TEMPO PER LA GLORIA STESSA DI CRISTO…”IO E IL
PADRE MIO,SIAMO UNA E UNA SOLA COSA..”E ALL'UMUNITA’, OGGI
PRONTA, PER ASCENDERE A QUELLE CONOSCENZE COSMICHE ,CHE ALLORA NON
ERANO PRONTI E IN GRADO DI CAPIRE. IL PROCESSO SARA' COMPLETATO E
QUINDI LA PROCEDURA CELESTE ESECUTIVA, QUANDO IL PADRE AVRA'
RISCONTRATO CHE ESISTONO I PRESUPPOSTI IDEALI PER IL GIORNO E L'ORA
CONVENUTI, CHE LUI SOLO CONOSCE. L’UOMO E’ STATO PERDONATO,SE GLI
SFUGGITO DI NON AVER RICONOSCIUTO MESSAGGERI CELESTI. MA NON PUO' E
NON DEVE ASSOLUTAMENTE SFUGGIRGLI,CHI SI E' MANIFESTATO IN QUESTO
TEMPO, CHI E' VENUTO POSSEDUTO DALLA STESSA LUCE CRISTICA PROVENIENTE
DAL PADRE E MANIFESTANDOSI NEL FIGLIO. QUESTO E’ IL TEMPO CHE
L’ONNIPOTENTE SI E’ RISERVATO… “...CON CRISTO O CONTRO
CRISTO”...!!
E’ DIVENUTO NECESSARIO, DIREI INPRESCINDIBILE, ARRIVARE AL PADRE, ATTRAVERSO UN PROCESSO SELETTIVO, PER EREDITERE IL NUOVO CIELO E LA NUOVA TERRA, CHE L'UOMO POTRA’ RICEVERE IN EREDITA' PER ESSERE IL TERMINALE COSCIENTE DI GOVERNARE IL PIANETA CHE LO OSPITA IN GIUSTIZIA PACE E AMORE...
E’ DIVENUTO NECESSARIO, DIREI INPRESCINDIBILE, ARRIVARE AL PADRE, ATTRAVERSO UN PROCESSO SELETTIVO, PER EREDITERE IL NUOVO CIELO E LA NUOVA TERRA, CHE L'UOMO POTRA’ RICEVERE IN EREDITA' PER ESSERE IL TERMINALE COSCIENTE DI GOVERNARE IL PIANETA CHE LO OSPITA IN GIUSTIZIA PACE E AMORE...
Eugenio
ci fa riflettere su Dio e sulla sua incommensuarabile natura:
Io
vi dico, in verità: è possibile sapere chi è Dio. È possibile
conoscerlo, possederlo ed
essere
da lui posseduti.
Dio,
nella sua verace natura, è semplice e puro come un pargoletto ed
amante di giocare ed
amare
così come un bambino ama e gioca con i suoi balocchi. Non cercate di
conoscere Dio
come
sempre l’avete creduto, perché così non esiste. Egli è luce
d’amore, di giustizia e di
armonia
che compenetra il tutto, perché il tutto è egli stesso, che in
potenza possiede tali virtù.
Se
in un essere Dio è cosciente, quell’essere può parlare di Dio in
prima persona, perché è
Dio
che si esprime in lui. In tal caso l’essere è cosciente in Dio e
lo possiede e Dio possiede
l’essere. Dio
è la suprema intelligenza del creato ed è anche il creato stesso in
ogni sua
manifestazione. Dio ha il diritto, inderogabile, di possedere ciò che vuole, perché
gli appartiene, perché
è parte di se stesso. Nessuna cosa creata può mai dire di non
essere luce della sua luce, carne della sua carne; nessuno potrà mai
dire questo mai! Siete voi, se volete, conoscerlo come egli è e
siete sempre voi
se volete ignorare la sua verace natura e conoscerlo come egli,
realmente, non è.
Siete
voi a farlo buono. Siete voi a farlo non buono.
La
sua natura è quella di essere buona, amoroso, giusto, caritatevole e
dolce come un bambino.
Siete
voi che educate Dio in voi.
Siete
voi che potete, se solo lo volete, possederlo come egli è per la
vostra felicità.
Eugenio
Siragusa
Catania
24-6-1973
Eugenio
descrive, secondo lui, come comprendere Dio.
“Comprendere
Dio.. Come può il relativo comprendere l’assoluto? Molti uomini
credono di averLo
trovato, di averLo realizzato, ma non possono trovarLo o realizzarLo
che razionalmente, e
quindi “a loro immagine e somiglianza”, Iddio è
perseguibile, ma bisogna “cercare” senza soste, continuamente, dentro e fuori di noi, senza mai crederLo reale come
la nostra realtà. Noi non
possiamo partire dalla realtà che crediamo tale, per andare verso il
metafisico; per ricostruire
bisogna prima demolire la “vecchia casa”, ossia demolire
le vecchie cognizioni per poter
edificare le nuove”.
Eugenio
spesso parlava per simbolismi, lasciando l’ascoltatore libero
di realizzare la “sua verità”
secondo la propria maturità, capacità ed evoluzione. “Ma
per “vecchia casa” si intende anche questo nostro pianeta
- precisava - nel quale la maggior
parte dei mattoni che lo compongono è marcio: questi verranno allora
rimessi sul fuoco
per essere rimpastati, mentre la minima parte di mattoni rimasti
sani, verrà utilizzata come
pilastro, come “sale e lievito” per la “nuova casa”.
“Dio
può disporre così degli uomini di questo pianeta”.
“DIO
SI AUTODETERMINA - DIO SI AUTODEFINISCE - DIO SI AUTOMANIFESTA”
Dio
quale intelligenza del tutto, manifestato ed immanifestato, esprime
se stesso secondo i suoi bisogni.Egli si differenzia creando per se
stesso ciò che determina il suo continuo divenire.
Egli
è colui che è, perché è onnipresente, quindi in ogni atomo di
ogni cosa.
Egli
è la causa prima di tutti gli effetti, essendo egli l’origine del
suo stesso principio.
Tutto,
uomo compreso, è programmato e tutto è in funzione del suo eterno
divenire.
L’onniscienza
è completa conoscenza di ogni sua particolare funzione su tutti i
piani
dimensionali.
Eugenio
Siragusa
Catania
2-4 ’72
Quante
volte, ci saremo chiesti:
Perché
esisto? Chi produce la mia esistenza e a che cosa serve? Opero
coscientemente od
incoscientemente?
Esiste
una Legge che mi ordina di fare una cosa al posto di un’altra?
Posso fare una cosa
diversa
da quella che la Legge stabilisce senza incorrere in pene?
Come
posso fare il bene se non lo conosco?
Come
posso evitare il male se non lo conosco?
Le
esperienze a che servono?
La
sperimentazione è stabilita a priori?
Perché
debbo conoscere il male? Che cos’è il male? Il bene cosa produce?”
Attraverso
queste domande interiori,l'uomo si proietta ad interrogarsi sui
misteri della vita,e sulla sua reale funzione, che occupa nella
creazione. La Missione di Eugenio,è stata catattareizzata
anche dalle risposte di queste inqietudini.
Eugenio
amava nei suoi discorsi, vedendo un pubblico attento e predisposto, a
dire, a chiarire quando gli domandavano su Gesù-Cristo.
Cristo
è Figlio di Dio.
Gesù
è figlio dell’uomo.
Cristo
è sublimazione astrale.
Gesù
è sublimazione fisica.
Cristo
è genio solare o verbo solare.
Gesù
è genio planetario o perfezione relativa dell’essere cosciente
della verità universale.
Cristo
non è Gesù, ma è in Gesù e attraverso il suo corpo esprime la sua
divinità trina.
Cristo
non è Dio. Cristo è espressione purissima di Dio, ma non Dio. Dio
illumina Cristo.
Cristo
illumina Gesù, Gesù illumina l’uomo che non è cosciente della
verità.
Sembra
un semplice processo di compenetrazione, ma in realtà è una reale
programmazione
della
suprema intelligenza divina del creato e dell’increato.
Programmazione,
che istruisce una parte di se stessa, operante in una dimensione
iniziale
ed
incosciente, ma sempre predisposta a subire, in diversi modi, la
insopprimibile volontà
ascensionale
e quindi la sicura conoscenza della sua reale natura divina.
L’uomo
della terra ha ricevuto da Gesù Cristo la forza iniziale della
volontà ascensionale,
anche
se i modi con cui questa forza è stata data, è costata paura di
morte e di dolore.
L’uomo
potrebbe ascendere evitando il dolore e, in breve tempo, divenire
cosciente della
sua
reale identità. Gesù Cristo insegnò, principalmente, il metodo per
arrivare felicemente alla
conoscenza
e quindi alla coscienza di se stessi in Dio.
Era
una programmazione che ancora è nel suo pieno sviluppo. La meta nel
tempo era
segnata
e questo Gesù ce lo confermerà nel suo prossimo ritorno.
Eugenio
Siragusa
Catania
14-10-’72
“ VOI SIETE DEI”
Se non avete potuto credere nemmeno in
Lui, Egli si è premurato di mandare sulla Terra come colombe che
ritornano al loro nido, i Figli della Sua Fiamma d'Amore, gli Esseri
Fratelli Dei che per Lui operano perché veracemente Lo amano, Lo
venerano, Lo adorano,Gli ubbidiscono da tempo immemorabile.
Ora non mi rimane che attendere vigile
come un'aquila, mansueto come un agnello, raggiante come il Sole
della Verità, il sorgere di quell'Aurora che porterà in questa
dolorante Anima Umana il Consolatore, il ritorno del genio e della
potenza di Dio, il figliuolo dell'uomo “Cristo”.
In questa trepidante attesa, rimango
sereno nel beato riflesso della Grande Virtù della Cristica
Coscienza dei Fratelli del Cielo.
Ora, che hanno concesso migliore
destino alla mia umile opera nella Rivelazione del tempo di
tutti i tempi , debbo necessariamente e con dolore al cuore dirvi
arrivederci in quel tempo che ci sarà dato di risentirci ancora.
Vi auguro un fraterno duraturo e
sincero bene.
Fraternamente
Eugenio Siragusa
Nicolosi ottobre 1978
Nicolosi ottobre 1978
Questo per mia testimonianza...!!..."Nessuno può dire Io non sapevo...!!
Il Testimone, Il Discepolo, Il Messaggero.
Il Testimone di questo tempo apocalittico e
del Padre Glorioso entrambi assetati di Giustizia.
filippo bongiovanni
Il Testimone di questo tempo apocalittico e
del Padre Glorioso entrambi assetati di Giustizia.
filippo bongiovanni
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